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"Il popolo che rinuncia alla libertà per la sicurezza, non merita e non avrà né libertà né sicurezza" (Benjamin Franklin)

martedì 24 febbraio 2009

Privatizzazione del servizio idrico


Sabato 21, si è tenuto un consiglio comunale, con all’ordine del giorno: Riunione dei consigli comunali della provincia di Agrigento contro la privatizzazione del servizio idrico e per la risoluzione del contratto ad Girgenti acque spa. Un esproprio calato dall’alto, un’altra mazzata dopo quella del’A.T.O rifiuti, ci vogliono privatizzare anche l’acqua, un servizio e un bene primario per la persona, con conseguenze gravose sull’economie delle famiglie sabettesi, di cui si sa, che la maggior parte di esse, vive di lavoro precario, con un aggravio molto salato sulle bollette. Il consiglio comunale, dopo un’ampia discussione, si è espresso all’unanimità a favore della risoluzione del contratto. Il gruppo cons. del P.D, ha una posizione chiara:

a) è contrario alla privatizzazione;

b) condannano le scelte fatte dal governo regionale che privilegia gli interessi di pochi e alimenta con questa operazione le clientele di ritorno;

c)condividono i contenuti e l’impegno profuso dai Sindaci dei comuni interessati.

E’ chiaro ormai qual è il progetto di chi ci governa, occupare “vita natural durante” le istituzioni e condizionare l’elettorato siciliano con le promesse e le clientele. Non basta però dire che non ci stiamo, bisogna intraprendere iniziative, assieme con il coinvolgimento dei cittadini, per tentare di non permettere che si continui a calpestare la dignità della persona.

Mi riservo di postare il mio intervento in cons. comunale.

Giuseppe Di Vincenzo

4 commenti:

Anonimo ha detto...

ATO vuol dire ottimizzare il servizio in un territorio ben limitato per ridurre i costi di gestione e far costare di meno il servizio al cittadino. Tutto questo funziona nel Nord e nel centro dell'Italia, a macchia di leopardo al Sud, in Sicilia un disastro. Da che cosa è dovuto se non dall'ottusità degli amministratori che hanno firmato convenzioni con privati svantaggiosissime per i cittadini e in cambio magari hanno avuto l'assunzione di amici e parenti e non voglio pensare ad altro. Si sa a pensare male è peccato. ATO rifiuti, noi paghiamo il doppio almeno per i servizi resi. E' possibile che gli ultimi due sindaci siano stati così sprovveduti da non accorgersi che quel contratto con la ditta che raccoglie i rifiuti era cosi' pesante per i cittadini? Perchè il servizio di spazzatura non se lo sono tenuti, considerato che avevamo macchinari e personale? Perchè no hanno fornito alla ditta, anche in convenzione, il personale del comune che adesso guarda le nuvole? Perchè si sono svenduti subito i compattatori e la spazzola meccanica? Tra personale e spazzola meccanica avremmo potuto risparmiare almeno 400 mila euro delle 670 che dovremmo pagare. A chi li addebitiamo adesso?
Il prossimo sindaco come gestirà la nuova legge sui rifiuti col disastro che hanno combinato i due predecessori? Sul servizio idrico avremo la stessa beffa? Dovremmo di nuovo finanziare con soldini nostri le clientele del partito del presidente Lombardo e di tutti gli altri del centro destra che si sono fatti i baffi facendo assumere parenti e amici dalla ditta che gestirà l'ATO idrico?
L'acqua è un bene primario di necessità vitale non può essere privatizzata, è un bene pubblico e deve essere disponibile a tutti anche a quelli che non la possono pagare.Penso che la sola delibera non basti dovremmo fare le barricate vere e proprie. V. Di Vincenzo

Anonimo ha detto...

cosa dovrebbero fare le famiglie sabettesi?? una petizione? una raccolta firme? buahh

Marcella ha detto...

sabato 28 febbraio, alle ore 10.00 dal Cinema Astor di Agrigento (P.le Rosselli), partirà la grande manifestazione contro la privatizzazione dell'acqua.

Anonimo ha detto...

Si discute con sempre maggiore attenzione in questi ultimi tempi, specialmente su internet (nei blog., su facebook) di politica e della insormontabile distanza che intercorre tra classe politica e società civile. Ed è ancora più frequente sentire opinioni e discussioni e a ragione, non v'è alcun dubbio, sull'immorale consuetudine che ha regolato la vita politica del paese in tutti questi anni, sabettesi variopinti, clientele, nipotismo e ingiustificati privilegi, una vera vergogna morale che deve essere assolutamente cancellata. Tra i giovani si nota un disagio, che purtroppo è molto diffuso, la politica in questi anni si è dimostrata incapace a risolvere i problemi e inaffidabile, per i tanti scandali di corruzione. Tutto questo porta ad una triste e drammatica decisione, il distaccamento dall’impegno politico. La gente non ha più fiducia perché chi ha governato in questi anni, ha saputo dare solo incertezze e precariato. Ci si ricorda di loro soltanto durante le campagne elettorali, per rubacchiare consensi. Le promesse non mantenute, l’opportunismo, i giochi di potere, le solite facce, sono le ragioni per la quale regna lo scetticismo tra la gente.
Ma relativamente poco si discute sull'immensa responsabilità che abbiamo noi tutti, addetti ai lavori (amministrazione attiva, consiglieri comunali, partiti politici) su questo disastroso e ormai vergognoso stato di cose che sta veicolando Santa Elisabetta intera verso una crisi politica e sociale irreversibile. Ma anche la società civile ha le sue manchevolezze, quella di essersi lasciata coinvolgere facilmente dal sistema clientelare, svendendo il proprio voto, a volte per necessità o per bisogno, al primo offerente. In sintesi il clientelismo è la pratica di chi occupa un posto di potere, favorisce i propri protetti, nella distribuzione delle risorse, cui essi non avrebbero altrimenti titolo e per ricevere protezione e appoggio.
Le dimissioni del sindaco Militello, è l’emblema dell’ingovernabilità e della confusione politica-amministrativa, e non solo, ma anche dall’incapacità di tramutare il mandato politico, in un servizio gratuito e disinteressato alla collettività.
Con l’insediamento del commissario straordinario, si è certi che a giugno si vota per le amministrative, sono già iniziati i primi confronti tra le forze politiche, si incominciano a intravedere le solite persone, che si i dimenano per capire dove e meglio collocarsi. Ebbene, poiché il dissenso dilaga e la gente pretende risposte, sappiamo che non possiamo più fallire. Almeno dobbiamo provarci, a creare alleanze organiche con forze politiche organizzate e presenti nel territorio. Noi del P.D non ci sottrarremmo dalla responsabilità, per cui chiediamo a gran voce, e siamo disponibili ad unirci, su un progetto condiviso, di pochi punti, ma essenziali, per far rinascere la speranza di un futuro migliore per il nostro paese. Questo è un momento difficile per il paese, dopo le tariffe salate che arriveranno a breve, da parte dell’A.T.O. rifiuti, ecco un’altra mazzata, un’imposizione che ci viene calata dall’alto, la privatizzazione dell’ acqua.
L’acqua è un bene pubblico di primaria importanza per tutta la collettività, che non può essere assolutamente privatizzata. Il consiglio comunale e tutte le forze politiche, con il coinvolgimento dei cittadini , si devono impegnare per lanciare un messaggio forte, a chi governa, per fare marcia indietro rispetto al progetto di privatizzazione. In questa fase di crisi economica e politica, è importante ricercare il consenso dei cittadini che, spesso per mancanza di informazione , vedono passare sulla propria testa, senza alcuna possibilità di intervento, decisioni che influiscono pesantemente sul reddito e sulle possibilità di sviluppo delle comunità locali. Noi del P.D. manifestiamo con insistenza la preoccupazione per il destino di un servizio pubblico essenziale per la vita, ribadendo la determinazione a proseguire la battaglia contro la speculazione politica clientelare di un certo sistema di potere, a discapito del bene comune. Condividiamo le ragioni che animano l’azione dei sindaci che contestano questo processo di privatizzazione, nello stesso tempo riteniamo, che sia importante intraprendere iniziative di confronto, ma anche di informazione nel nostro territorio, tra le forze politiche e sociali, al fine di tutelare l’interesse di un servizio pubblico primordiale per i cittadini, in modo da garantire l’accessibilità del servizio a tutti e le tariffe a costi contenuti. Dobbiamo manifestare ad oltranza, la volontà di opporci alla consegna delle reti e degli impianti, ad un organismo privato, per far si , che non si intrecci, bene comune con l’interesse privato e bloccare quella speculazione politica clientelare che è in atto.
Intervento in cons. com. del 21/02/2009

Consigliere comunale P.D.
Giuseppe Di Vincenzo