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"Il popolo che rinuncia alla libertà per la sicurezza, non merita e non avrà né libertà né sicurezza" (Benjamin Franklin)

lunedì 29 novembre 2010

Domani il governo approverà la riforma Gelmini


La riforma che distruggerà il sistema pubblico universitario.
Il DDL, insieme ai tagli del 2008, alla manovra finanziaria e ai vari decreti ministeriali avrà come conseguenze:

- Il blocco totale della didattica del secondo semestre nell'università di Palermo
-La chiusura di molti corsi di laurea
-la riduzione dell'80% delle borse di studio
-l'aumento delle tasse universitarie e del numero chiuso
-l'annullamento della rappresentanza studentesca

NON FACCIAMOCI RUBARE IL NOSTRO FUTURO!! Tutte le università d'italia sono a rischio e in stato di fibrillazione. Molte sono le iniziative e le proteste degli studenti in tutta italia.

PER QUESTO DOBBIAMO DIRE SI ALLA RIFORMA DELL'UNIVERSITà, MA CHE SIA UNA RIFORMA EQUA NON DI CERTO LA RIFORMA DI QUESTO POVERO GOVERNO CHE TRA LE ALTRE COSE è NELLE SUE ULTIME SETTIMANE DI VITA!

Stabilizzazione dei precari o stabilizzazione dei redditi dei deputati Ars

In un articolo del Giornale di Sicilia, del 27 novembre, riportato di sotto, la situazione reddituale dei nostri rappresentanti al Parlamento Siciliano.

Un nuovo articolo del 28 novembre, il contentino, leggi la proroga (non stabilizzazione) ai precarihttp://www.gds.it/gds/sezioni/politica/dettaglio/articolo/gdsid/137133/

Cascio, Presidente dell' ARS dichiara che non è tempo di pensare ai precari, perché la finanziaria è più importante. 

Ci rimane da capire come mai lo stato precario di un lavoratore, e quindi un anello dell'economia, non sia legato ai problemi di una finanziaria, e se le indennità da Paperon de Paperoni, percepite dai deputati ARS non influiscano in una certa misura a indebitare la nostra regione. 

Ci rimane da capire perché il povero deve restar povero e il ricco deve restar ricco e ci rimane da capire perché entrambi i problemi non siano problemi riguardanti né la giustizia sociale né tantomeno la stabilità economica di una società. 

Ci rimane da capire in base a quale criterio il presidente ARS e colleghi decidano quali siano le priorità della nostra società: 

 - le priorità: scalata in politica, l'aumento di privilegi, il potere di manipolare appalti e concorsi attraverso i quali gestire voti, etc... ATO  idrico, ATO rifiuti ATO eolico ATO ossigeno... questo lo mo capito!

   - il creterio: briscula a denari ???


I redditi dei deputati dell'Ars, Scammacca ancora il più ricco

di GIACINTO PIPITONE

tratto da Giornale di Sicilia del 27/11/2010

PALERMO. E' Guglielmo Scammacca della Bruca il Paperone dell’Ars. Con i suoi 684 mila euro dichiarati il parlamentare etneo è il più ricco in base alla classifica dei 730 stilata dagli uffici dell’Ars. Al secondo posto si conferma Cateno De Luca con 497 mila euro guadagnati nel 2009. Chiude il podio Ignazio Marinese, forte di 343 mila euro.
Al fondo della classifica ci sono due parlamentari entrati all’Ars in corsa per sostituirne altri: Santo Catalano (Pid) con 33 mila euro dichiarati e Francesco Calanducci dell’Mpa con 87 mila euro. Chiude il podio dei meno abbienti con 107 mila euro Mario Parlavecchio (Udc). Che dichiara poco meno di due esponenti del Pd: Antonello Cracolici e Franco Rinaldi, che hanno entrambi un reddito di 138 mila euro.
Va detto che sia Scammacca che De Luca hanno visto aumentare i loro introiti nell’ultimo anno. Scammacca è cresciuto dai 643 mila euro del 2008 ai 684 mila del 2009. De Luca è passato dai 438 mila del 2008 ai 497 mila dell’anno successivo. Un bel balzo anche per Marinese: da 288 mila a 343 mila euro guadagnati. I parlamentari, insomma, hanno avuto la meglio sulla crisi.
Nella top ten dei più ricchi si accalcano gli uomini di Pdl e Fli. Al quarto posto c’è il messinese Roberto Corona (325 mila), al quinto l’agrigentino finiano Luigi Gentile (300), poi l’etneo Pogliese (260). Francesco Musotto è allo stesso tempo il primo dell’Mpa e il primo fra i capigruppo: il suo settimo posto in classifica generale gli vale 252 mila euro. Subito dopo, e di poco staccati, il presidente dell’Ars, Francesco Cascio (241 mila) e il governatore Raffaele Lombardo (238). Chiude la top ten il trapanese Pio Lo Giudice che con i sui 237 mila euro è anche il primo dei casiniani. Il più ricco del Pd è, al tredicesimo posto, Lillo Speziale con 220 mila euro, subito seguito dal compagno di partito Nino Di Guardo (213 mila).
Fuori dalla top ten ma con redditi che si agirano sui 200 mila euro si piazzano alcuni dei volti più noti dell’Ars: l’ex assessore al Bilancio Michele Cimino è dodicesimo con 221 mila euro, il messinse Nino Beninati è sedicesimo con 207 mila euro e il vicepresidente dell’Ars Camillo Oddo è diciottesimo con 202 mila euro. Il capogruppo del Pid, Rudy Maira dichiara 200 mila euro ed è al ventunesimo posto. Il capogruppo del Pdl, Innocenzo Leontini, è invece fra i dieci meno ricchi con 148 mila euro dichiarati.
L’annuale report curato dal servizio Lavori d’aula mette in evidenza anche gli acquisti dei parlamentari fatti in questo pure nell’anno in corso. Ne viene fuori che ben 16 deputati su 90 fra il 2009 e il 2010 hanno acquistato un immobile, per lo più case. Hanno comperato un appartamento il palermitano Davide Faraone che, eccesso di trasparenza, ha indicato perfino il costo, 260 mila euro. Una casa anche per il vicepresidente dell’Ars, il messinese Santi Formica, e per il segretario del Pd Giuseppe Lupo (che ha specificato che si tratta di prima casa). Il capogruppo dei finiani, Livio Marrocco, ha acquistato un appartamento a Erice. Riccardo Savona, presidente della commissione Bilancio, ha comperato invece un fabbricato con terreno a Castelbuono.
In generale, hanno scelto di investire quest’anno nel caro vecchio mattone, acquistando un fabbricato, anche Pino Apprendi (Pd), Giuseppe Arena (Mpa), Alessandro Aricò (Fli), Alberto Campagna (Pdl), Paolo Colianni (Mpa), Cateno De Luca, Giuseppe Gennuso (Mpa), Luigi Gentile, Lino Leanza (Mpa) e Totò Lentini (Udc).
Fra chi dichiara più beni c’è il deputato di Forza del Sud Franco Mineo che vanta 14 fabbricati di cui due a Trappeto e il resto a Palermo, tre terreni a Trappeto, due barche e due auto di lusso (una Mercedes e un’Alfa). Certo, lontano dai record di Scammacca che dichiara 35 fabbricati e 27 terreni, oltre a partecipazioni azionarie nella Promoconsult e nella Casa di cura Musumeci, più una serie di incarichi in 7 società e case di cura private. A vantare partecipazioni azionarie sono 21 deputati su 90. Alcuni hanno scelto settori emergenti, come il rutelliano Mario Bonomo che pur non figurando fra i più ricchi (146 mila euro), ha quote in Bongo One, Joy Bingo, Sir Bingo e un paio di altre società analoghe. C’è invece chi ha scelto il settore bancario: Di Guardo ha acquistato 70 mila euro in azioni Unicredit, Giovanni Panepinto ha 25 azioni della Banca Sicana. Ma anche nella scelta delle società su cui investire il partito di appartenenza e la fedeltà al capo hanno il sopravvento: il berlusconiano Corona ha acquistato 2 mila azioni di Mediaset. 

sabato 27 novembre 2010

Il ritorno della buona Politica anche a Santa Elisabetta


PORTA PER PORTA
La mobilitazione per raccontare all'Italia il Paese che abbiamo in mente.

A Santa Elisabetta l'iniziativa è prevista nelle giornate di sabato 27 novembre e 4 dicembre, in quella di domenica 5 dicembre e comprende una campagna di informazione nei confronti della cittadinanza sull'attività finora svolta dall'Amministrazione comunale.






mercoledì 24 novembre 2010

LA RETE, I MEDIA, IL PRECARIATO: TIRANDO LE SOMME SUL CASO DI POLA CARUSO

 (Riporto questo pezzo per evidenziare tre fattori molto importanti nella società italiana di oggi:

il primo riguarda il problema del precariato, problema sottovalutato da chi un lavoro sicuro ce l'ha o da chi, ancora studente e sotto le coccole di mamma e papà, pensa che i problemi dell'italia siano altri, non chiedendosi nemmeno per quale ragione il diritto al lavoro sia sancito proprio dal primo articolo della nostra Costituzione;

il secondo fattore riguarda la stampa: quella stampa di destra e di sinistra, di centro-destra e di centro-sinistra, di estrema-destra e di estrema-sinistra, che ha operato la piu meschina delle censure. L'autocensura per non esportare il cattivo esempio. Perché tutta la stampa italiana, benché ricca di alti valori, benche antifascista e anti mafiosa, giustizialista, antiabortista, procreazionista, ecc.. tutta la stampa è garantista del precariato! Percui nessun giornalista, pubblicista, stagista o schiavo si è permesso di pubblicare in carta stampata un trafiletto dedicato al caso di Paola Caruso.

il terzo fattore, è la vittoria delle fonti alternative, non solo di energia, ma di informazione. In questo caso la vittoria di Internet e dei BLOG! Quei blog a cui il ministro Alfano (e non solo!!!) vorrebbe mettere il silenziatore hanno vinto una battaglia, quella di essersi fatti ascoltare da milioni di persone nonostante il silenzio solidare di stampa e tv. 
Da giornalista, dev'essere stata dura, per Paola Caruso, udire lungo lo stivale l'eco del silenzio dei suoi colleghi. Eppure anzicchè lasciarsi tirar giu dalla corrente (a volte mancano le forze altre volte la volontà) ha tirato il media-nemico dell'informazione tradizionale, sfruttandone e mettendone in evidenza l'alto potenziale.

Ho sempre creduto nel valore dell'informazione alternativa e la storia di Paola Caruso, conferma indirettamente anche il nostro ruolo, seppur piccolo, in questa società.

tratto da El Aleph
di Gero Miccichè

Diciamolo chiaramente: in un paese dove il costo della vita cresce proporzionalmente all'inflazione e al debito pubblico, la condizione del lavoratore medio si fa, di anno in anno, sempre meno piacevole.
Da quando poi concetti come quello di flessibilità e mobilità del lavoro hanno preso piede nell'alveo dell'odierno sistema economico, si è assistito a una degenerazione che ha prodotto "mostri" come la figura del precario.
Il precario è quella moderna creatura mitologica che vive dimenandosi nel guano del mercato del lavoro in cambio di un compenso ai limiti della sussistenza mensile.
Cosa succede se, stanco della quotidiana offesa alla propria dignità, un lavoratore precario dà vita singolarmente a una protesta per migliorare le proprie condizioni? Viene spontaneo chiedersi se il dissenso sia finalizzato al miglioramento di diritti rispondenti a interessi generali o se sia semplicemente strumentale a soddisfare il bisogno del singolo "dissidente".
Il caso di Paola Caruso ha certamente più punti di controversa interpretazione: nel precedente post, Andrea Coccia (mosso dalla "sacra fiamma" civile che da sempre anima la sua scrittura) ha posto l'accento sui limiti di un gesto di protesta individuale nel soffocante contesto dell'odierno mercato del lavoro. Nel primo articolo, pubblicato su questo blog qualche giorno fa, riguardante il caso dello sciopero della fame della giornalista precaria del Corriere, esprimeva le stesse preoccupazioni che ora vede avverarsi con l' "happy ending" di una firma a suggellare un contratto di lavoro.
Un po' quello che i teorici di quella corrente giusfilosofica marxista chiamata "Uso alternativo del diritto" (molto in voga negli ambienti di Magistratura Democratica durante gli anni di piombo) rimproveravano agli operai, l'accondiscendenza verso il "compromesso con lo Stato" per aver accettato lo Statuto dei Lavoratori: una resa, uno scendere a patti con il potere per un pugno di diritti in più, piuttosto che una vittoria o una conquista di classe.
Pur riconoscendo, in termini assoluti, l'ineccepibile linearità del ragionamento di principio e dei suoi risvolti sul piano dell'utilità sociale, mi pare il caso di discettare su quanto di buono abbia tirato fuori il caso-Caruso tastando un nervo scoperto della farraginosa macchina editoriale italiana.

Per chi non conoscesse bene la questione, riporto qui il riassunto della stessa Paola Caruso:
La storia è questa: da 7 anni lavoro per il Corriere e dal 2007 sono una co.co.co. annuale con una busta paga e Cud. Aspetto da tempo un contratto migliore, tipo un art. 2. Per raggiungerlo l’iter è la collaborazione. Tutti sono entrati così. E se ti dicono che sei brava, prima o poi arriva il tuo turno. Io stavo in attesa.
La scorsa settimana si è liberato un posto, un giornalista ha dato le dimissioni [Jacopo Tondelli, ndr], lasciando una poltrona (a tempo determinato) libera. Ho pensato: “Ecco la mia occasione”. Neanche per sogno. Il posto è andato a un pivello della scuola di giornalismo. Uno che forse non è neanche giornalista, ma passa i miei pezzi.
Ho chiesto spiegazioni: “Perché non avete preso me o uno degli altri precari?”. Nessuna risposta. L’unica frase udita dalle mie orecchie: “Non sarai mai assunta.”

Di questa notizia (ditemi se ha più i requisiti per essere considerata "notiziabile" questa storia piuttosto che l'asino Hermann, ieri su vari quotidiani) i grandi media non hanno fatto parola: non un trafiletto sui giornali concorrenti (Repubblica, La Stampa, Il Giornale) né un veloce lancio su alcun TG nazionale.
Nel merito, mi sento autorizzato a pensar male, a trarne la conclusione che questo silenzio sia davvero figlio di un'omertà di casta atta a proteggere le storture di uno status quo nelle quali i gruppi editoriali italiani sguazzano impunemente. Scomodo parlare della protesta di un precario per aziende che abbattono i costi di bilancio facendo leva sul precariato diffuso.
La protesta della Caruso, pur ignorata dai media nazionali, ha comunque attirato l'attenzione della FNSI, del Coordinamento nazionale giornalisti disoccupati e precari, delle sedi regionali dell'Ordine dei giornalisti; anche il presidente dell'ordine nazionale, Enzo Iacopino, ha manifestato in un pezzo la propria solidarietà alla Caruso.

La vera rivelazione (o, se vogliamo, l'incoraggiante conferma) sta però nella risposta della grande rete: in una società in cui Paola Caruso sarebbe un tempo stata vox clamans in deserto, sepolta dalla fitte sabbie dei grandi media, nell'era di internet il suo è stato un grido che ha trovato più che buona eco nella cassa di risonanza del world wide web. Più portali d'informazione, blog, e-magazines, hanno dato spazio alla storia della giornalista precaria del Corriere della Sera. La quale ha dato personalmente voce (e immagini) alla propria protesta tramite un blog titolato ad hoc Diario di uno sciopero, neanche a dirlo.
Fino a vent'anni fa (forse anche quindici) sarebbero venute a conoscenza del suo caso poche decine di persone: adesso più siti internet parlano di lei e del suo digiuno forzato, dividendosi in critiche o gesti solidali. Questo ci conferma quel che da tempo diciamo di sapere ma che di tanto in tanto rischiamo di dimenticare o sottovalutare: è la rete il vero media, il mezzo di comunicazione puro (con tutti i pro ma anche i contro del caso) atto a realizzare un'effettiva democratizzazione della parola, dell'informazione, della diffusione delle idee, della condivisione dei concetti; e, come tale, va preservata e protetta strenuamente dai tentativi di censura o infiltrazione da parte dei poteri forti, di chi è in cima all'establishment attuale (lo sapevate che è stata stilata tempo fa una singolare classifica dei paesi i cui Governi si rivolgono più di frequente a Google per chiedere la rimozione dei contenuti pubblicati online o l'accesso ai dati degli utenti? Sapevate che l'Italia si piazza rispettivamente al settimo e sesto posto per numero di richieste? Date un'occhiata qui)

C'è un'altra questione che questa storia ha riportato alla luce: quella della funzione delle scuole di giornalismo riconosciute dall'OdG, i cui allievi vengono ammessi all'esame di Stato per l'esercizio della professione.
Il Coordinamento nazionale giornalisti disoccupati e precari giudica questa pratica (trovandomi, in linea di principio, pienamente d'accordo) una "violazione della legge sull'ordinamento della professione giornalistica" che "ha falsato le regole del mercato del lavoro giornalistico in Italia." E mi pare sacrosanto che si auspichi "un immediato ritorno al rispetto dell’articolo 34 della legge 69 del 1963 - vale a dire che ad ogni praticante corrisponda un contrattualizzato e non uno pseudo giornalista delle testate all’uopo fondate dalle scuole - e l’individuazione dei responsabili di quello che appare un vero e proprio abuso di potere da parte dell’Ordine dei giornalisti."
Insomma, per quanto possa rammaricare la mancanza di uno spirito collettivo che unisca i precari in una protesta "di classe", quel che più mi spaventa è la direzione in cui continua a muoversi la "grande macchina": nella sua omertà mediatica, nel suo conservatorismo, nello sfruttamento dei contratti precari come fila atte a muovere a proprio piacimento pedine silenti, eventualmente riciclabili, fungibili.
L'uso deliberato (ai limiti dell'incondizionato) dello strumento dei contratti di lavoro precario costituisce uno schiaffo in pieno volto alla dignità umana, una tarpazione di slanci e sogni di giovani (e non) che rischiano di restare arenati per decenni in condizioni ai limiti della sussistenza, non trovando le proprie aspirazioni di crescita lavorativa soddisfatte da una realizzazione materiale (la cosiddetta "promozione", l'elevazione graduale dallo stato di instabilità) proporzionale all'impegno annuale profuso e al trascorrere del tempo. Impossibilitati anche sul piano meramente economico dall'affrancarsi dalla famiglia d'origine (ha coraggio Brunetta a parlar di "bamboccioni" dinanzi a uno scenario così desolante) non avranno i mezzi per costruirne una propria, 'chè i figli sono un costo, e due genitori precari ci penseranno un centinaio di volte prima di metter su famiglia in città come Milano, fra le prime città italiane per offerta di lavoro, ma anche la quattordicesima città del mondo per costo della vita, (vedere l'inchiesta dell'Unità di Ricerca dell'Economist del 2009).
La Caruso ha scagliato un masso che ha increspato le acque dello stagno editoriale. E dalle pagine del suo blog sembra non voler demordere "Desidero continuare a battermi sul tema, confrontandomi con chi ha il potere di garantire cambiamenti concreti. Se la mia storia diventa un esempio e spinge le istituzioni a evitare altri comportamenti del genere, avrò vinto la mia battaglia. La prima battaglia, sia chiaro. La prospettiva è di vincere la guerra."
Quindi, pur concordando riguardo la necessità di un'azione collettiva, voglio dar fiducia alla Caruso, credere che non si accontenterà del suo cantuccio d'ordine contrattualizzato e che continuerà a portare avanti una lotta contro un sistema che penalizza gravemente la gran parte di lavoratori italiani.
Voglio credere che questo colpo di grancassa possa servire a svegliare le coscienze e puntare i fari sulle problematiche legate all'annosa (e, al momento, incontrovertita) tendenza alla precarizzazione del lavoro. Il caso di Paola Caruso deve servire da paradigma, al di là delle intenzioni future della giornalista (per noi ovviamente insondabili).
Bisogna tenere gli occhi fissi sulla questione, far sì che non cali il livello di attenzione. Per questo concordo con quel che ha scritto sul suo blog: "Se vi concentrate su me e non sul problema, la guerra è persa in partenza."
Bisogna prender coscienza, leggere nella scheda madre della grande macchina, capire che siamo parte fondante di un codice sorgente in cui solo i singoli numeri sono sostituibili. Ma, senza l'intero algoritmo, la macchina collassa.

venerdì 19 novembre 2010

Mafia, la Corte su Dell'Utri


"Mediatore tra boss e Berlusconi"

Depositate le motivazioni con cui i giudici di Palermo hanno condannato a 7 anni il senatore Pdl per concorso esterno in associazione mafiosa. Era uno "specifico canale di collegamento" tra Cosa nostra e il premier. "Ma non è stato provato il patto di scambio". E la notizia non compare nei titoli di TG1 e Tg5


PALERMO
- Il senatore Marcello Dell'Utri avrebbe svolto una attività di "mediazione" e si sarebbe posto quindi come "specifico canale di collegamento" tra Cosa nostra e Silvio Berlusconi. Lo scrivono i giudici della Corte d'Appello di Palermo nelle motivazioni, depositate oggi, della sentenza con la quale Dell'Utri è stato condannato il29 giugno scorso a sette anni 1 di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa.

Nelle 641 pagine depositate in cancelleria i giudici di Palermo spiegano il perché della condanna, legata ai fatti avvenuti fino al 1992, mentre il senatore è stato assolto per quelli successivi. Il collegio presieduto da Claudio Dall'Acqua, a latere Sergio La Commare e il relatore Salvatore Barresi, gli hanno ridotto la pena dai nove anni comminati in primo grado a sette anni.

"Dell'Utri mediatore coi boss". Per i giudici, Dell'Utri "ha apportato un consapevole e valido contributo al consolidamento e al rafforzamento del sodalizio mafioso". In particolare, l'imputato avrebbe inoltre consentito ai boss di "agganciare" per molti anni Berlusconi, "una delle più promettenti realtà imprenditoriali di quel periodo che di lì a qualche anno sarebbe diventata un vero e proprio impero finanziario ed economico". Per questi motivi la Corte ritiene "certamente configurabile a carico di Dell'Utri il contestato

reato associativo".

"Mangano garante dell'incolumità di Berlusconi". Il mafioso Vittorio Mangano - si legge ancora nelle motivazioni della sentenza - fu assunto, su intervento di Marcello Dell'Utri, come "stalliere" nella villa di Arcore non tanto per accudire i cavalli ma per garantire l'incolumità di Silvio Berlusconi. I giudici ritengono credibile il collaboratore Francesco Di Carlo, che ha ricostruito il sistema di "relazioni" di Dell'Utri con ambienti di Cosa nostra. Credono fondato soprattutto il suo racconto su una riunione svoltasi a Milano nel 1975 "negli uffici di Berlusconi" alla quale parteciparono, oltre a Dell'Utri, anche i boss Gaetano Cinà, Girolamo Teresi e Stefano Bontade che all'epoca era "uno dei più importanti capimafia".

La presenza di Mangano ad Arcore avrebbe avuto lo scopo di avvicinarsi a Berlusconi, "imprenditore milanese in rapida ascesa economica", e garantire la sua incolumità "avviando un rapporto parassitario protrattosi per quasi due decenni". Berlusconi avrebbe pagato "ingenti somme di denaro in cambio della protezione alla sua persona e ai familiari". La vicenda dei pagamenti da parte del Cavaliere si intreccia, secondo i giudici, con altri versamenti per la "messa a posto" della Finivest che all'inizio degli anni '80 aveva cominciato a gestire alcune emittenti televisive in Sicilia.

"Non provato il patto di scambio". Nessuna prova certa dell'esistenza di un patto politico-mafioso, scrivono i giudici. L'accusa aveva sostenuto che Dell'Utri avrebbe stipulato nel 1994 un "patto di scambio" che per i giudici non è stato accertato: "Non risulta infatti provato -si legge nella motivazione- né che l'imputato Marcello Dell'Utri abbia assunto impegni nei riguardi del sodalizio mafioso, né che tali pretesi impegni, il cui contenuto riferito da taluni collaboranti (generica promessa di interventi legislativi e di modifiche normative) difetta di ogni specificità e concretezza, siano stati in alcun modo rispettati ovvero abbiano comunque efficacemente ed effettivamente inciso sulla conservazione e sul rafforzamento del sodalizio mafioso". Da quest'imputazione il senatore del Pdl è stato pertanto assolto.

Un paragrafo delle motivazioni è dedicato a Massimo Ciancimino, che i giudici peraltro avevano deciso di non sentire. "La pretesa rivelazione da parte del genitore sui presunti rapporti diretti Dell'Utri-Provenzano, che Massimo Ciancimino aveva peraltro taciuto per oltre un anno e 4 mesi, non era suscettibile di possibile utile approfondimento, oltre che manifestamente tardiva". Ma è solo un esempio dei numerosi portati dai giudici, che concludono: "Tutte le superiori considerazioni hanno dunque indotto la Corte a dubitare più che fondatamente della credibilità e affidabilità di un soggetto come Massimo Ciancimino" che viene definito "autore di altalenanti dichiarazioni che non ha esitato a rettificare o ribaltare nel tempo con estrema disinvoltura" e in più "attribuite alle pretese, ma non verificabili, rivelazioni di un padre defunto".

giovedì 18 novembre 2010

Relazione sull’attività dell’amministrazione comunale


CIRCOLO DI SANTA ELISABETTA

Relazione sull’attività dell’amministrazione comunale

“Si è svolto un lavoro carico di impegni quotidiani , spesso farraginoso perché richiede di risolvere i tanti problemi che quotidianamente si presentano. Attraverso tante azioni si lavora soprattutto per dare quella spinta necessaria orientata a far crescere occupazione e sviluppo. Cerchiamo di fare quanto è possibile e necessario per il nostro Comune, con grande passione civile, offrendo tempo ed impegno. Certo, l’attività svolta non è riconducibile solamente a ciò che abbiamo evidenziato, ma si esplica anche nella quotidianità e cioè in tanti atti di ordinaria amministrazione, che assumono comunque significato se considerati nella loro finalità: quella di rendere la macchina amministrativa efficiente, moderna, innovativa e al servizio dei cittadini.”

Il sindaco

E. Militello

RISORSE UMANE E FINANZIARIE:

· Informatizzazione uffici comunali: installati n. 2 Server per lo start-up della rete LAN e relativa configurazione dei servizi centralizzati;

· Si è fatto ricorso ad un sistema per la rilevazione delle presenze del personale dipendente mediante lettore magnetico e relativo software nonché l’acquisto di Badges;

· si è provveduto ad aggiornare il sito internet del nostro comune

( www.comune.santaelisabetta.ag );

· s’è pensato bene istituire una nuova area denominata – Area VI° - Progettazione Opere Pubbliche” -, che ha la funzione specifica di curare la produzione di atti e progetti coerenti con le priorità di intervento individuate nei documenti di programmazione regionale 2007 – 2013;

Particolare attenzione è stato dato al Corpo di Polizia Municipale teso ad assicurare, alla comunità sabbettese, maggiori strumenti in difesa della sicurezza, del decoro urbano, della vigilanza e della viabilità. Il corpo è stato dotato di apposito vestiario e sono state attribuite le qualifiche di Agenti di Pubblica Sicurezza a n. 3 incaricati ( personale a tempo determinato ). È in previsione, altresì, l’acquisto di un autoveicolo;

· si è proceduto alla stabilizzazione di n 18 soggetti impegnati in attività socialmente utili. I nuovi contratti di lavoro hanno avuto inizio dal mese di agosto e senza dubbio daranno con ciò, oltre ad uno sbocco occupazionale vero e proprio, certezza e nuovo equilibrio di carattere personale;

· è stato dato un forte impulso per potenziare l’azione di recupero dell’evasione tributaria, all’aggiornamento dei ruoli comunale, al fine di reperire maggiori risorse da destinare ai servizi;



SVILUPPO ECONOMICO

· adesione al protocollo del GAL Platani Quisquina ed al GAL Terre del Gattopardo;

· Sono stati approvati dal Consiglio Comunale i seguenti regolamenti comunali:“ Modifiche al regolamento per la tassa smaltimento rifiuti solidi urbani”- “Istituzione Baby Consiglio Comunale”- “ Modifiche all’art. 9 delle norme di attuazione del P.R.G. attualmente in vigore “ per la realizzazione di fabbricati a servizio dell’agricoltura-“ Regolamento per la gestione del servizio di polizia mortuaria e per la concessione di loculi”;

· sulla situazione ATO idrico ed è stata approvata la proposta di legge di

iniziativa popolare “Principi per la tutela, il governo e la gestione pubblica delle acque ;


·

Sono state organizzate diverse riunione operative di studio e di incontri con gli operatori commerciale ed artigianali presenti nel territorio;E’ stato concesso suolo pubblico comunale all’interno della villetta di Via I° Maggio per l’installazione di un chiosco


SERVIZI ESTERNI, URBANISTICA E LAVORI PUBBLICI, TERRITORIO ED AMBIENTE

  • manutenzione di tutti gli edifici di proprietà comunale ,in particolare le scuole , nonché di strade, fognature, rete idrica, pubblica illuminazione, impianti di riscaldamento, impianti di depurazione delle acque potabili e reflue, verde pubblico;
  • passaggio degli uffici pubblici e delle scuole del sistema di riscaldamento alimentato a gasolio ad una alimentazione a gas con relative opere necessarie;
  • aumento della dotazione idrica estiva da 5litri /sec a 7,3 litri /sec;
  • creazione di un’area per la differenziata e cessazione dello spazzamento manuale eseguito prima dall’Ato Rifiuti;
  • esecuzione dei lavori inerenti la manutenzione del prospetto al cimitero comunale e messa in posa nuovo cancello;
  • lavori inerenti la manutenzione e rifacimento della segnaletica stradale;
  • ripristino della pavimentazione mancante di mattonelle e di asfalto;
  • esecuzione dei lavori inerenti il completamento della palestra scoperta;
  • esecuzione dei lavori di sistemazione della strada di accesso secondario alla scuola media e sistemazione area giochi;
  • sono state effettuati vari interventi di pulizia straordinaria nonché di derattizzazione, disinfestazione e disinfezione del territorio;
  • presentazione dei progetti all’Assessorato Regionale al lavoro per la realizzazione di cantieri di lavoro per le strade esterne di San Gerlando e Guastanella, e, per il recupero dello spazio antistante il campo sportivo comunale, compreso tra la Via Nuova e la Via Shakespeare;
  • redazione del progetto esecutivo per la bonifica della discarica per RSU di c/da Intronata Pizzuti;
  • progetto per la costruzione di una batteria di loculi nella parte Ovest del cimitero comunale- in fase di realizzazione;
  • Incarico per la redazione del progetto definitivo ed esecutivo relativo all’impianto di forestazione naturalistica del Sito del monte Guastanella;
  • l’Assessorato Regionale dell’Economia ha comunicato che è stato individuato l’intervento dei Lavori adeguamento Scuola media L.Capuana per un importo complessivo di € 345.052,00;
  • redazione progetto per bando su risparmio energetico scuola media;
  • Convenzione con il gruppo speleo per la gestione del sito Monte-Guastanella;
  • Convenzione con il gruppo “giubbe d’Italia”per la gestione di attività di interesse pubblico;

CULTURA, SPORT, PUBBLICA ISTRUZIONE.

  • realizzazione dell’estate sabettese 2009 e dell’estate sabettese 2010 con tante iniziative, concerti e istituzione di veri e propri appuntamenti fissi come “notte di San Lorenzo a Guastanella”-“notte bianca”- “maratona sabbettart”. Iniziative culminate nel grande concerto di “Fiordaliso”;
  • contributo per il Carnevale 2010 per la realizzazione e la preparazione di n. 04 carri allegorici e di numerosi gruppi mascherati;
  • · celebrazione del 400° anniversario della fondazione di Santa Elisabetta con una serie di iniziative che si sono svolte durante tutto il corso dell’anno ,ultima “la giornata dell’incontro”con la mostra su Raimondo Rizzo;

    · predisposizione atti per gemellaggio con un paese del Belgio;

    · acquisto di uno scuolabus usato, pur tuttavia di ottime condizioni;

    · Il servizio dei libri di testo, è stato esplicato tramite l'erogazione dei buoni libro regionali a tutti gli studenti della scuola media inferiore ;

    · Predisposizione e avviamento tempestivo della mensa scolastica, per un totale di n. 180 pasti giornalieri, in seguito a trattativa privata per la fornitura dei generi alimentari e di pulizia;

    · Gestione dell’uso del campetto di calcio a cinque e della palestra per il regolare avvicendamento degli utenti che ne abbiano fatto richiesta previa richiesta da parte degli utenti, per tornei di calcetto e per tornei di pallavolo –pallacanestro;

    · Biblioteca: è stato migliorato il servizio multimediale per studenti, cittadini, per ricerche scolastiche, tesi di laurea, servizi universitari, e per i cittadini stranieri per la posta elettronica e lo studio dell’italiano. Sono stati acquisitati libri e audiovisivi con fondi comunali nel campo delle richieste di lettori. Funziona il servizio di emeroteca , di lettura in sede del patrimonio librario e delle attrezzature di prestito esterno;

SERVIZI SOCIO-ASSISTENZIALE, SOCIALE, SANITÀ

· Servizio di trasporto disabili;

· Predisposizione ed affissione del bando per la concessione del buono socio-sanitario con formulazione della graduatoria degli aventi diritto;

  • servizio di animazione estiva nella struttura balneare Milonga Beach di Porto Empedocle che ha visto il coinvolgimento di n. 46 minori, dai 6 ai 14anni;
  • inserimento dell’azione progettuale “borsa lavoro”con l’assegnazione di 8 borse di lavoro per soggetti in situazione di bisogno;
  • Istituzione del servizio civico che ha visto l’inserimento di 4 unità avviati nel servizio di diserbamento e pulizia straordinaria delle vie centrali e periferiche;

· sottoscritto un protocollo di intesa con l’Associazione Focus Group Onlus per il progetto telefono aiuto

  • realizzato il soggiorno climatico per anziani;
  • è stato attivato il progetto ERMIAS di accoglienza ed assistenza a beneficio di n. 15 richiedenti asilo, rifugiati e titolari di protezione umanitaria. gestito dalla associazione culturale Acuarinto;

UNIONE DEI COMUNI

l’ Unione dei Comuni è stata costituita con le finalità di promuovere lo sviluppo del territorio dei Comuni facenti parte attraverso la gestione associata di alcuni servizi. Il Sindaco Emilio Militello ha svolto per un anno la carica di presidente. Questi i punti più significativi dell’attività amministrativa dell’Unione:

  • trasferimento della funzione relativa alla formazione del personale dei Comuni facente parte l’Unione e della formazione professionale in genere.
  • funzione del portale e della rete civica con la creazione di un portale internet dell’Unione, collegato con i siti dei quattro Comuni
    • · Convenzione dell’ Ufficio stampa e comunicazione;

  • · servizio dell’Ufficio legale, composto da due legali, nonché dal Segretario Generale dell’Unione dei Comuni, a cui sono state assegnate nell’ultimo anno, numerosi contenziosi;

    · funzione del canile intercomunale e delle politiche del randagismo;

    · approvato un protocollo d’intesa e una convenzione speciale conl’Università degli Studi di Palermo per l’attivazione di una “ Segreteria Remota Universitaria;

    · l’attivazione di uno sportello decentrato per i servizi catastali di consultazione;

    · realizzazione del mercato degli agricoltori;

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martedì 16 novembre 2010

Scarpinato sullo scudo fiscale - Annozero - 05/11/2009

Ieri sera a "Vieni via con me", Roberto Saviano ha letto un elenco di tutte quelle azioni che rendono felice la mafia. La mafia è felice anche quando vogliamo nascondere non parlandone di un esponente di un partito coninvolto in scandali di mafia, per autocensura. La mafia è contenta quando passa una legge come lo scudo fiscale. Ascoltate le conseguenze dello scudo fiscale.


Si ringrazia tutto il centro destra al Governo per aver sostenuto questa legge pro-malavita e pro-ricchi e si ringrazia altrettanto i seguenti parlamentari dell'opposizione per aver fatto gli "gnorri"ed essersi assentati il 30 settembre 2009 per il voto sulla pregiudiziale di incostituzionalità mossa da Italia dei Valori : dovrebbero avere la dignità di spiegarci (in quanto elettori) se la loro assenza era dovuta ad un potente virus intestino-parlamentare, un avvelenamento di massa sferrato dalla CIA, ignoranza dei contenuti, negligenza, o convenienza...

L'ELENCO DI TUTTI I RAPPRESENTANTI DELL'OPPOSIZIONE ASSENTI

59 esponenti del PD

1. Argentin
2. Bersani
3. Boccuzzi
4. Boffa
5. Bucchino
6. Calearo Ciman
7. Calgaro
8. Capodicasa
9. Carra Enzo (condannato in via definitiva il 5 aprile 1995 la Corte Suprema di Cassazione per false dichiarazioni al pubblico ministero sulla questione della maxitangente Enimont.!!!)
10. Ceccuzzi
11. Cesario
12. Codurelli
13. D’Alema (tra l'inchiesta sulle tangenti rosse, la sua stessa dichiarazione su un finanziamento poco limpido al partito, l'inchiesta sul concorso in aggiotaggio nell'ambito della scalata alla BNL e lo scandalo di affittopoli...andare a votare CONTRO lo scudo fiscale sarebbe stata una bella dimostrazione di trasparenza verso il suo elettorato. Parafrasando Nanni Moretti "D'Alema...falla qualcosa di sinistra!!!")
14. Damiano
15. D’Antoni
16. De Micheli
17. Esposito
18. Fiano
19. Fioroni
20. Franceschini
21. Gaglione
22. Garofani
23. Giacomelli
24. Gozi
25. La Forgia
26. Levi
27. Lolli
28. Losacco
29. Maran
30. Marchignoli
31. Martino Pierdomenico
32. Meta
33. Mogherini Rebesani
34. Mosella
35. Picierno
36. Pistelli
37. Pollastrini
38. Pompili
39. Porta
40. Portas
41. Realacci
42. Rosato
43. Sani
44. Servodio
45. Tenaglia
46. Turco Livia
47. Vaccaro
48. Vassallo
49. Vernetti
50. Villecco Calipari
51. Zampa

IN MISSIONE

52. Bratti
53. Bindi
54. Cavallaro
55. Farina
56. Lusetti
57. Mecacci
58. Migliavacca
59. Rigoni

8 esponenti del UDC

  1. Cesa (condannato per corruzione, in primo e secondo grado, per aver preso una tangente di 300 mila euro, poi salvato dalla prescrizione grazie alle modifiche di Silvio. Indagato anche per truffa all'Unione Europea ed associazione a delinquere. Il GIP dispone il sequestro di alcuni suoi beni per un milione di euro...ecco a che serviva lo scudo fiscale!!!) 
  2. Ciccanti (d'accordissimo sulla legge bavaglio sostiene:“è una aberrazione giuridica punire un giornalista per una frase detta o scritta e non punire per la stessa identica frase un blogger)
  3. Drago (si è dovuto dimettere il 9 novembre dalla carica di deputato a causa dell'interdizione dai pubblici uffici temporanea per essersi appropriato dei fondi riservati della Presidenza della Regione Siciliana )
  4. Galletti (commissione parlamentare per l'attuazione del federalismo fiscale...che a noi siciliani piace tanto!!!)
  5. Mannino (nel VII Governo Andreotti, viene nominato ministro per gli interventi "straordinari" del Mezzogiorno!!! Assolto dopo 16 anni di processi giudiziari penali.)
  6. Pisacane (che da un mese o più, volta le spalle a Casini e da opposizione passa alla maggioranza per sostenere il governo di Silvio...chissa perke poi!)

IN MISSIONE

7. Volontè
8. Buttiglione (ricordiamoci sempre che è stato doppiamente bocciato alla Commissione Europea per la Commissione Giustizia, non ha ancora abbastanza vergogna per restare a casa)

2 esponenti del IDV

1. Barbato
2. Cimadoro