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"Il popolo che rinuncia alla libertà per la sicurezza, non merita e non avrà né libertà né sicurezza" (Benjamin Franklin)

martedì 31 marzo 2009

Sequestro di Persona

Duemila anni fa, a Roma, un capo che vedeva in grande si rammaricò che il genere umano non avesse una testa sola, per poterla mozzare di netto con un colpo solo. Ieri, a Roma, il Senato ha decretato un colossale sequestro di persona: 60 milioni di corpi in un solo colpo. E' così vendicato l'oltraggio sacrilego della morte di una donna dopo soli diciassette anni di persistenza vegetativa, e riscritto il vocabolario italiano, dove pretendeva che una sonda infilata in gola o nella pancia di una persona fosse un trattamento terapeutico, una cura, e non un'ordinaria colazione.

Vasta la maggioranza che ha realizzato l'impresa, ben più della stessa ingente maggioranza uscita dalle urne scorse, così da corrispondere, alla rovescia, alla vastissima maggioranza di cittadini italiani che dissente dal nuovo decreto, quando non ne è atterrita o scandalizzata. Quando se ne completasse il cammino, gli italiani, dal Presidente della Repubblica all'ultimo povero Cristo, finirebbero espropriati della libertà di disporre del proprio corpo, cioè di sé: e con gli italiani chiunque si trovasse ad agonizzare in Italia per qualche circostanza di passaggio. Era il paese della dolcezza del vivere, non è nemmeno un buon paese per morire.

Certo, resta la Corte Costituzionale, finché dura. Resta il referendum: ma ai referendum le Curie hanno escogitato da tempo l'espediente - furbizia con cui soppiantare intelligenza - che lo sventi. Se non si riesca a impedirne l'attuazione, si promuoverà l'astensione: il quorum proibitivo lavora per noi. Furbizia è ormai la risorsa metodica. Fino a poco fa le Curie dicevano no a qualunque legge sul fine vita. Assediate dall'iniziativa laica e dalla pressione popolare, decisero bruscamente di accettare che la legge fosse fatta: a loro immagine, un'antilegge. L'altroieri il cardinal Bagnasco ha chiesto che ci si sbrigasse a farla. Vedete dunque che non è vero che questa Chiesa non creda all'evoluzione. Ma non è ai cardinali e ai vescovi che si devono muovere obiezioni di parole e di coscienze.

La legge è l'opera di una classe politica molto votata, e del sostegno di un'altra parte meno votata.
Quello che succederà d'ora in poi somiglierà a quello che succedeva finora. Che pazienti, famigliari, medici e infermieri faranno quando e come potranno il loro officio pietoso, mutati solennemente in fuorilegge. Finché un'altra donna, un altro uomo deciderà di sfidare pubblicamente l'usurpazione della legge, in nome della propria libertà e della Costituzione italiana, e l'Italia assisterà di nuovo col fiato sospeso a una coraggiosa agonia da una parte, e alle mene affannate delle autorità riunite dall'altra. L'Italia sta imparando dolorosamente a maneggiare in pubblico questioni di vita e di morte finora confinate, e anche protette, nelle corsie di ospedale e nelle stanze da letto di case dalle tende tirate.

Non sarà la stessa Italia, non lo è già. Cartelli esposti in pronti soccorsi e ambulatori, in tante lingue, dicono: "Noi non vi denunciamo". Tante lingue, due Italie, due cartelli opposti. Anche nel maneggiare ottimismo e trepidazione, sanità e malattia. A Bologna, un medico ha sfidato i candidati sindaco a esibire il loro certificato di sana e robusta costituzione fisica. Il presidente del consiglio è, buon per lui, ottimista e in forma, e tratta le malattie come allegre metafore. Ma le metafore tratte dalla malattia, e dalla biologia, sono brutte e pericolose. Se vuole prendersela con l'America, faccia pure; ancora meglio se volesse prendersela un po' con la Russia del suo amicone. Ma se dice: "Il virus americano", non va bene. C'è un odore di caccia all'untore, e anche di peggio. Se vuole prendersela con la magistratura, libero di farlo, salve obiezioni. Ma se dice che "la magistratura - o una sua parte - è una metastasi", offende imperdonabilmente una professione importante e coloro che la professano, e offende ancora più imperdonabilmente chi è ammalato di cancro e sa nel proprio corpo che cos'è una metastasi. Una sciagura, ma la sua, la mia, la vostra sciagura. Con la quale mi misuro io, ti misuri tu, si misura ciascuno a suo modo, espellendolo da sé e combattendolo come un nemico, sentendolo come una parte di sé, ignorandolo, vincendolo, morendone. Si prendano altrove le metafore, e anche le magistrature, e le Americhe. Si lascino i virus e le metastasi a chi sa, per sé o per i propri, di che cosa si tratti.

La politica professionale non è granché, anzi spesso - per esempio oggi - è abbastanza disgustosa, ma non è "un cancro", "un virus", "una metastasi". E tanto meno l'Aids: il cui abuso metaforico e barzellettiere surclassa tutte le altre porcherie analoghe, peste contemporanea per chi ne parla senza esserne affetto, senza pensare di poterne essere affetto, senza pensare a chi ne è affetto, senza immaginare ogni volta che apre bocca di esserne affetto. Come si dovrebbe. Ora e nell'ora della nostra morte, amen.

di Adriano Sofri
consigliato da Vincenzo Di Vincenzo

lunedì 30 marzo 2009

a proposito di congresso..

nel tuo intervento hai riassunto tutta la serata e ti sei limitato a dire quello che è accaduto...ma cosa si è detto al congresso? qual è la linea del nostro partito?il pd di santa elisabetta è pronto ad allearsi solo con gli altri partiti sulla base di un programma serio per formare una amministrazione forte e come dici tu giustamente di "salute pubblica". Che vuol dire che il pd tratta solo con i partiti e sulla base di un programma? l'errore principale di due anni fa è stato quello di fare un'alleanza non con i partiti e quindi basandosi su un programma condiviso da tutti, ma si è preferito racimolare più voti possibili alleandosi con i cosidetti "candidati di famiglia" che successivamente aver vinto le elezioni iniziarono a ricattare il sindaco pretendendo assessori,favori ecc..il candidato di famiglia è colui che fa politica solo per gli interessi della propria famiglia e questo si deve evitare..i partiti quantu "sdirrupati" possono essere rappresentano sempre un'ideologia e non gli interessi di una singola famiglia..il pd ha dimostrato di essere un partito serio, formato da persone serie e oneste e questo è riconosciuto dagli altri partiti sabettesi..ormai è chiaro quali sono le due coalizioni che si sfideranno il sette di giugno e io ho l'impressione che l'altra coalizione è una coalizione OBBLIGATA..obbligata nel senso che sono costretti a stare assieme prchè sono rimasti solo loro "fuori", sono gli esclusi in quanto non fanno parte di partiti seri come è il pd o come sono altri partiti di santa elisabetta...i cosidetti candidati di famiglia appunto..noi giovani democratici preferiamo vestire la stessa maglia? siamo la maggioranza del gruppo a pansarlo il primo io..abbiamo dimostrato di ragionare con la nostra testa e difenderemo le nostre idee..il principio è giusto anzi giustissimo ma pensate che gli altri partiti la pensano diversamente? tutti vogliono correre con la stessa maglia è normale, ma considerando la situazione del nostro paese occorre andare a GOVERNARE E NON CI POSSIAMO PERMETTERE CHE CI SIA UNA FUTURA AMMINISTRAZIONE SENZA IL PD! cmq in democrazia vince la linea maggioritaria e bisogna allinearsi a questa..noi lavoreremo sodo e cn tutte le nostre forze!! i partiti devono prendere coscienza della situazione delicata e mi sembra che ci sono tutte le basi per farlo.. we can!

3... 2... 1... AZIONE

Si è svolto ieri sera, a partire dalle 18.30, il Primo Congresso del circolo del PD di Santa Elisabetta. A presiederlo è stato il compagno e sindacalista della CGIL Enzo Iacono, il quale ha aperto l’incontro in una stanza strapiena di uomini, donne e giovani appartenenti al partito e di rappresentanti dei vari gruppi politici del paese.
Enzo Iacono ha ricordato a tutti i presenti, quell’antico percorso di due diverse aree, quella laica e quella cattolica, che si è poi perfettamente rispecchiato anche all’interno del nostro paese, e ci ha portati oggi a far parte di un unico grande partito. Subito dopo ha lasciato la parola alla dottoressa Michela Capraro, che nella sua relazione ha evidenziato benissimo le difficoltà che questa sinistra ha incontrato in questi ultimi anni, soffermandosi nel non lontano governo Prodi e sottolineando il come e il perché evidenti divergenze, dell’allora Unione, hanno spianato la strada alla destra di Berlusconi. E’ su queste basi che ha lanciato un appello all’unità e alla coesione all’interno del partito.
Diversi sono stati anche gli interventi degli ospiti presenti in sala. A prendere parola sono stati: il signor Vincenzo Fragapane, esponente dell’MPA, l’avvocato Girolamo Salvatore Antonio Milioto, dell’UDC, e al dottor Raimondo Rizzo del PDL.
Il dibattito del congresso si è poi inevitabilmente incentrato sul tema riguardante il cammino che ci porterà verso le prossime amministrative. Varie le parole spese a sostegno di valide alleanze con validi partiti, per la costruzione di una amministrazione di “salute pubblica” necessaria a risollevare le sorti del nostro paese. Non è mancata nemmeno la voce dei giovani, che in grossa parte si sono espressi contrari a future alleanze: “Speriamo che i giocatori che comporranno questa squadra indossino tutti la stessa maglia”, sono state le parole di Ilenia Rizzo, membro dei Giovani Democratici.
Oltre alla nostra Ilenia, hanno preso parola anche Vincenzo Di Vincenzo, Gaetano Catalano e il consigliere comunale Emilio Militello.
Durante lo svolgimento del congresso, la commissione elettorale del partito formata da Salvatore Trapani, Salvatore Fragapane, Vincenzo Di Vincenzo e la nostra Giovanna Iacono, hanno stilato la lista dei componenti del coordinamento del Circolo, dove è stato dato ampio spazio all’appena nata sezione giovanile del partito. Ben 7 sono infatti i giovani ragazzi entrati nel coordinamento: il sottoscritto, Miccichè Davide, Di Vincenzo Stefano, Vella Stefania, Ciulla Samuele, Fragapane Maria e la stessa Iacono Giovanna.
I nomi sono stati poi approvati dall’assemblea con voto unanime.
Interessante e approfondito è stato l’intervento svolto dal segretario provinciale dei Giovani Democratici, Salvatore Gazziano (non ho sbagliato battitura, ma le Z sono due), che insieme al rappresentante all’assemblea nazionale del GD, Luca Lombardo, sono stati i giovani ospiti del congresso.
Salvatore Gazziano si è espresso dando il proprio appoggio solidale al lavoro che si appresta a svolgere il partito in vista delle prossime elezioni amministrative, invitando ad una accurata riflessione per evitare gli sbagli del passato, augurando che il prossimo Sindaco del nostro paese sia voce del Partito Democratico.
Hanno chiuso la serata il consigliere provinciale Pietro Giglione e, l’ormai di casa, onorevole Giacomo Di Benedetto.
La prossima riunione si terrà sabato prossimo, dove verrà eletto il nuovo segretario del circolo del Partito Democratico di Santa Elisabetta.

domenica 29 marzo 2009

Abusivismo no limits

No limits! Io sapevo che i Sector non avevano limiti, che l'Universo non ha limiti,e anche la misericordia di Dio. Beh, in Italia c'e' pure l'Esecutivo che non ha piu' limiti!
Non gli puo' piu' porre limiti ne la costituzione,ne qualsiasi tipo di sentenza proveniente da organi quali la Corte Costituzionale,il Consiglio di Stato e la Stessa Comunita' Europea, che ormai valgono come il 2 di coppe con briscola a spade, perche' un ministro delle telecomunicazioni puo' arrivare ad avere la tracotanza di affermare che non deve disapplicare una legge,come invece gli impone il Consiglio di Stato.
L'argomento in questione e' il famoso caso Europa 7-Rete 4 ,e su chi sia dei due canali l'abusivo,vi sfido ad indovinare. Ma,dando per scontato che ai piu',il caso e' arcinoto,anche io che ero fra quelli che lo conosceva abbastanza bene,mi ero convinto che la Legge Gasparri e la diffusione del digitale terrestre(con i soldi degli italiani),avevano messo la pietra tombale sulla contesa,e vi sfido a indovinare in favore di chi.
Invece,scopro che vi e' una sentenza del 20 gennaio 2009 del Consiglio di Stato che dice chiaramente che Europa 7 deve avere copertura Nazionale e che Rete 4 deve smetterla di fare l'abusiva,ed emigrare nel digitale.
Ma per caso,qualcuno ve ne ha parlato? O meglio:puo' darsi che a pagina 12 o 13 di qualche giornale ne abbiano parlato,ma secondo voi,e' un argomento cosi' poco rilevante?
E' normale che Report e la Gabanelli ne fanno un programma che passa quasi inosservato,il 23 Marzo,ben due mesi dopo?
Sapete che risposta mi sono dato? E dove sta lo scoop,la novita', lo scandalo.
Se gia' un giovane come me, pensa che ormai questi sono fatti normali,quasi si arrende all'evidenza dello stato delle cose, sottovaluta una cosa cosi' grave,immaginatevi il resto della popolazione che va dai 24 in su',che in Italia e' la maggioranza dei cittadini,perche' siamo un popolo anziano,ma soprattutto rappresenta la quasi totalita' dei voti...
Ecco spiegato,perche' Berlusconi vince ancora le elezioni!
Anti-berlusconismo? Si!
Perche' chi vi dice,spesso anche dall'opposizione,che non e' Rete 4 il problema dell'Italia,che non e' questo Governo rappresentante di pochi interessi ,il male maggiore,che c'e' una crisi da fronteggiare e che trovare un nemico pubblico non serve a niente,ditegli che non ci ha capito un tubo. Ditegli che non puo' fronteggiare una crisi, un governo che dice agli italiani di tirare la cinghia e lavorare di piu',mentre con i soldi che il suo capo si e' fatto a spese dello Stato,con le multe che l'italia dovra' pagare alla Ue per mantenere Rete 4,con le tasse che evadono lui e i suoi amici e quelli che ha dato alla sua banca e per par condicio alle altre,riuscivamo a risolvere non una crisi,ma due!
Ma soprattutto ditegli che Rete 4 e Fininvest violano qualsiasi principio della libera concorrenza,ammazzando un intero settore.
E citategli tre passi del video seguente che ho scelto per voi:
Edordo Fleischner: "I media sono un istituzione, e un'istituzione non puo' essere occupata per vent'anni da un privato!" (a parte palazzo Chigi!)
E.Fleischner 2:"Dove sono le basi di partenza,le condizioni uguali per tutti, e poi vinca il piu' capace,il migliore.Questa regola dove e' in questa nazione? Non c'e',nonostante ci sia una splendida Costituzione che lo prescriva"
Milena Gabanelli:" Chi e' il protagonista di questo racconto? E' lo stesso protagonista che ha capito prima e meglio degli altri,che le televisioni sono lo spazio in cui si decide la lotta per il Potere".
Secondo voi,il semplice caso Rete 4,e' un argomento da sottovalutare?
Io non lo sottovaluto, e vi invito a vedere anche la prima parte di questo video. A presto.

venerdì 27 marzo 2009

1° congresso P.D. Santa Elisabetta

Sabato 28 marzo alle ore 18 :30 nella sede del pd di santa elisabetta si svolgerà il primo congresso del partito democratico locale. Ci sono svariati punti all'ordine del giorno: elezione del segretario di circolo e del direttivo; si discuterà inoltre della campagna elettorale, del candidato sindaco e delle eventuali alleanze. Naturalmente tutta la cittadinanza è invitata a partecipare. Inoltre i simpatizzanti del pd possono ancora tesserarsi ed entrare a far parte attivamente con il proprio voto e le proprie idee nella vita politica del paese.

lunedì 23 marzo 2009

L'Antenna Non S'ha Da Fa!

Sarà perché siamo in periodo di campagna elettorale… Sarà perché ormai nel nostro paesino ogni goccia diventa oceano… Sarà perché semplicemente viviamo a Santa Elisabetta… Sta di fatto che un semplice caso, che in altri paesi non occuperebbe nemmeno l’ultima riga dell’ultima pagina del quotidiano locale, da noi il caso “Antenna Nokia-Wind” da giorni sta al centro degli ultimi dibattiti.
Ci è stati accusati di esser rimasti muti di fronte questo caso, quando semplicemente stavamo ad origliare davanti alla porta, mentre studiavamo il caso più a fondo per cercare di capirne di più… Non si sa mai, visto che ultimamente le denunce sono facili a volare, meglio curare per bene ogni singola parola.

LA STORIA:
Il decreto Gasparri, datato 4 settembre 2002, introduce norme molto meno restrittive rispetto alle precedenti riguardo il posizionamento dei ricevitori sul territorio dei vari comuni, consigliando a questi di posizionarli ad una distanza di circa 70 metri, lasciando però le amministrazioni locali liberi di alterare questa distanza secondo le esigenze del territorio.
Nel nostro comune, quando Tommaso Militello ha portato la questione “antenna” davanti al consiglio comunale, l’allora maggioranza, ha approvato una legge che stabiliva una distanza minima di 200 metri dalla residenza più vicina. L’UDC si era espressa contraria definendo questa nuova legge “carta straccia”. Gli stessi esponenti dell’UDC però, quando il capo ufficio tecnico del nostro comune, Calogero Miccichè, la sorvola, stabilendo il luogo di locazione del ripetitore in contrada “Zolfare”a soli 25 metri di distanza dalla prima casa abitata, denunciano il mancato rispetto per la legge comunale (a cui loro, ricordo, avevano votato contro) e i possibili rischi ambientali, presentando una denuncia penale al Tar.
Il 23 Marzo 2009, a distanza di un mese dal ricorso, il Tar di Palermo, accoglie la denuncia e ordina la sospensione dei lavori per l’istallazione dell’antenna.

IL NOSTRO PUNTO DI VISTA:
Vista l’importanza data all’argomento, venerdì scorso, durante la nostra riunione abbiamo discusso a lungo sulla vicenda, per avere una visione più chiara e completa della situazione.
Abbiamo fatto ricerche sull’argomento “radiazioni”, cercando di capire i possibili rischi causati da una distanza così ridotta dalla zona abitata, e prendendo ad esempio altri casi simili al nostro.
Studi scientifici dimostrano che le emissioni prodotte dai ripetitori di nuova generazione sono meno pericolose di prolungate conversazioni telefoniche su cellulari portati all’orecchio.
Altri esempi di radiazioni che si presentano molto più dannose rispetto alle radiazioni causate dai ripetitori telefonici sono: i collegamenti internet Wifi che molti di noi usano per facilitare la connessione “casa casa”, e i tralicci ad alta tensione presenti in molte zone all’interno dei paesi.
In molte città, infatti, non è strano vedere ripetitori simili anche sopra i tetti dei palazzi in pieno centro!
Ma alcune domande senza risposta, ci portano però a schierarci dalla parte contraria all’istallazione del ripetitore:
“Perché il capo ufficio tecnico non è rimasto in linea con quanto deciso dal consiglio comunale e ha ridotto notevolmente la distanza dell’ubicazione del ripetitore con la zona abitata?”
“Perché anziché scegliere un terreno di proprietà privata, non si cercava un luogo di proprietà comunale cosicché i 1000 euro al mese andavano a beneficiare le casse comunali ridotte al lastrico, anziché quelle di un singolo privato?”
E poi ancora: “Perché le stesse facce che lo scorso anno raccoglievano firme per impiantare l’antenna nel nostro paese, fino a ieri le raccoglievano per ostacolarne i lavori?”
Di tutti i fatti che sono accaduti, uno ci colpisce particolarmente al cuore e ci rende solidari con Vincenzo Burgio, proprietario del luogo dove tutto ciò sta avvenendo: disprezziamo le azioni mafiose da lui subite, e ci vergogniamo di come in basso possa cadere l’omertà di un paese, che di fronte a certe vergogne si dovrebbe schierare in pieno appoggio del cittadino che è costretto a subire intimidazioni da organizzazioni criminali, solo perché, come affermava V. Di Vincenzo, colpevole solo di aver stipulato un contratto privato d’affitto di proprietà.
L’antenna non s'ha da fa… ha detto il Tar di Palermo…
Per noi invece si deve fare… ma in pieno rispetto della nostra legge comunale, e soprattutto in altri luoghi, in modo che i beneficiari, non siano solo i cittadini che potranno godere del servizio, ma anche le povere casse comunali!


lunedì 16 marzo 2009

... meglio soli che male accompagnati ...


Sbagliando s’impara… o almeno si spera di imparare…
Sono nato nell’89. Io, come del resto, quasi tutti i giovani di Santa Elisabetta sono cresciuto sotto l’amministrazione di Tano Catalano, Girolamo Salvatore Antonino Rosario Fernandes de la Vega Milioto (detto Gigi) e Tommaso Militello.
“Che infanzia triste”!
Il tempo passa… ma tutto resta sempre com’è…
Il Paese è fermo! Il Paese è ormai logoro!
Si sentono sempre le stesse promesse… la stessa parola che di volta in volta si ripete… come un appuntamento fisso ad ogni campagna elettorale: Cambiamento!
La storia, nonostante tutto, sembra non voler cambiare: soliti abbracci… soliti accordi… che porteranno a solite facce… soliti nomi… e solite DELUSIONI!
Il Pd due anni fa ha commesso un errore che è costato molto caro: un ammucchio pur di vincere… un ammucchio pur di mandare a casa monsignor Gigi il nullafacente…
Molti ci avevamo creduto… l’importante era ricominciare a lavorare… al di là dei colori politici… tutti sotto un unico credo: UN FUTURO MIGLIORE!
Com’è finita? Dicono che il silenzio sia la miglior risposta… quindi meglio tacere…
Su come dovrà finire però è l’ora di alzare la voce…
Il Partito Democratico Giovanile dice NO ad accordi con l’Mpa… i cui esponenti, pur di non mollare la poltrona, non hanno fatto nulla per liberare il paese da un sindaco mai presente… e con un presidente del consiglio che è stato l’unico a prendere l’indennità, quando invece la rifiutava a tempi di campagna elettorale.
Il Partito Democratico Giovanile dice NO ad accordi con l’UDC… con gente che ha fatto sempre politica per i propri interessi e per soddisfare i loro fedeli…
Presentarsi al popolo con stessi accordi di due anni fa sarebbe una grossa presa per il culo…
Nessuno più ci crederebbe davvero… magari si potrà vincere lo stesso… perché si sa che in paese i voti vanno “a famiglie” e “a favori”… ma il finale già lo sappiamo!
Abbiamo sbagliato già una volta… e il dolore è ancora VIVO e si sente!
Presentarsi al popolo da soli… con la nostra storia… con il nostro impegno… con le nostre idee…. Questo è il primo passo verso il cambiamento… la prima soffiata di vento nuovo…
Molti ci daranno fiducia e sostegno… è anche molto probabile che non riusciremo a vincere… Ma perderemo da soli… e lo faremo a testa alta…
Il Partito Democratico… l’unico partito che nel nostro paese rispetta un’organizzazione leale e democratica… l’unico partito che da voce ai giovani e li sostiene… l’unico partito formato da gente capace e spinto da VERI VALORI e IDEALI… l’unico partito che mira a soddisfare gli INTERESSI DI TUTTI… l’unico partito che dovrebbe avere la forza e l’umanità nel dire: “NOI CORRIAMO DA SOLI”…
Lo chiediamo noi della sezione giovanile… lo chiede la gente che si è espressa nel sondaggio che abbiamo pubblicato… ma lo vuole anche chi ormai non si sente più rappresentato da nessuno e che è stanco nel vedere le solite magagne… lo vuole la coscienza di tutti quei cittadini che sanno che questo è il miglior passo da fare… il più difficile… ma il più ONESTO!
“Dare spazio ai giovani… dare spazio alle donne…” da tanto tempo lo avete proclamato… è il momento di farlo!

domenica 15 marzo 2009

MESSINA-REGGIO CALABRIA: solo 50 KM con il Ponte sullo Stretto!!

Il titolo potrebbe essere tranquillamente uno spot pubblicitario per il ponte piu' lungo del Mondo! E potrebbe continuare cosi':finalmente un messinese puo' raggiungere in auto Reggio Calabria! Se non fosse che uno che si trova a Messina,deve uscire dalla citta',prendere la nuova tangenziale e farsi poi 15 km,solo per imboccare il ponte. Capite che a qualcuno potrebbe venire la sciagurata idea di aspettare il traghetto! Ma ammesso e concesso che uno c'ha il mal di mare,oppure ha voglia di farsi un giro sul ponte,vi chiederete,passa il ponte ed e' arrivato a Reggio Calabria. No! Deve ancora farsi altri 35 km. Come arrivare a Catania,direbbero i cari Messinesi! Senza contare che per percorrere 50 km in auto,cioe' uscire,prendere la tangenziale,ponte,autostrada Salerno-Reggio C. ed entrare in citta',se escludi il traffico,ad una media di 100 km orari,ci vuole mezz'ora. E se becchi il traffico e ti fai qualche tratto a 40km/h?
Per mantenere la media devi lanciarti per un tratto uguale a 160 km/h,altrimenti la mezz'oretta va a farsi benedire. Direte: ma solo i pendolari avranno questa esigenza di andare da una citta' a un'altra,mentre i camion e i turisti ne guadagneranno! Volete vedere la composizione del traffico sullo stretto?
E chi invece non lo usa piu' perche' forse ha paura di affrontare la sfida piu' difficile che un automobilista possa mai affrontare,la pista aperta al traffico piu' difficile del mondo,la Montecarlo de noatri:la Salerno Reggio-Calabria?
Vedetevi il video che postiamo di seguito.
E pensare che immaginavamo che non fosse una priorita',ma che in realta' prima o poi andasse fatto perche' poteva avere un'utilita'. Ma che!!!
Non serve proprio a niente,anche se in realta' non lo paga lo Stato...e' una opera che si finanziera' da sola! Pensate a quanti cinesi verranno solo per fotografarlo! O a quante miniature del ponte si venderanno. Beh,se nei prossimi giorni,l'ottavo nano, per giustificare questa opera,usera'le scuse che vi ho appena elencato,non stupitevi.
Secondo me quello quando parla,ci crede pure!

mercoledì 11 marzo 2009

Sprechi e privilegi della politica in Sicilia: il ponte di Messina

Via libera da parte del Cipe inoltre ad uno stanziamento per avviare i lavori per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. Il costo totale dell'opera è di circa 6,1 miliardi. Molto negativi i commenti delle associazioni ambientaliste e di molti esponenti dell'opposizione. "Continua il grande Bluff di Berlusconi. - commenta portavoce nazionale dei Verdi Grazia Francescato - Il ponte sullo Stretto è una mega opera inutile che favorisce solo chi fa affari alle spalle dei cittadini e dell'ambiente e che toglie risorse preziose alle vere opere utili sulle quali avevamo puntato nella scorsa legislatura. Le priorità sono altre: con quei soldi si potrebbero acquistare 1000 treni per i milioni di pendolari che sono costretti a viaggiare in vetture fatiscenti".
"Il ponte sullo stretto è l'opera pubblica più costosa e inutile. In una regione in cui i treni viaggiano ancora alla velocità delle ferrovie giolittiane, vincolare alla costruzione del ponte miliardi e miliardi di euro è un capriccio che pagheranno gli italiani e i siciliani". Anche secondo Legambiente e Wwf sono state approvate dal Cipe opere inutili e costose, "che non servono al Paese".
Un ponte supermoderno che unisca la Sicilia all’Italia, non sembra proprio l'ideale per i costi altissimi e per l’impatto ambientale. Specie in Sicilia, in cui ci sono già decine e decine di opere incompiute rimaste a metà. Nella nostra Sicilia servono porti più attrezzati, ferrovie a doppio binario e più veloci, ma soprattutto strade, autostrade e altre infrastrutture, di cui sembra ci sia un gran bisogno per adeguarsi al resto dell’Italia. Perché non parlare degli sprechi della politica e della burocrazia in Sicilia? stipendi folli, auto blu, biglietti gratis, poltrone assicurate, bonus faraonici. Dai politici ai manager, tutti i benefici-scandalo. Ancora di più, le caste dei diritti acquisiti e continuano a fare incetta di nuovi privilegi. Tutti tentano di ritagliarsi quell’orticello di vantaggi protetti, svincolati da meriti e risultati. Che i siciliani vedono crescere sempre di più, il disgusto per questa corsa al piedistallo lascia spazio a una grande rassegnazione. No, la speranza non viene da chi ci governa, anzi, essi sono gli alfieri del beneficio garantito: La politica di potere e di clientelismo, esercitata da Cuffaro e adesso da Lombardo, offendono la dignità umana e opprimono la libertà e la democrazia. Rimane la speranza, del sogno della rivolta di base, animata dalle associazioni e da tutti i cittadini di buona volontà, e da un’ ondata di modernità e moralità.
Giuseppe Di Vincenzo

martedì 10 marzo 2009

Il Titolo VI dello Statuto di Santa Elisabetta

Guardate quali sono i diritti che ci spettano in merito ai principi di partecipazione al Governo da parte dei cittadini. In particolare vi postiamo,su suggerimento della Marcella,il titolo VI dello statuto,dagli articoli 62 a 70,dove si parla di iniziative popolari,referendum e alcune forme riguardanti i giovani.Premesso che non abbiamo scoperto l'acqua calda,penso che si sa che ogni comune ha uno statuto.Cita pero' l'inizio del Titolo VI: "Il Comune promuove(il promuove e' da leggere come se fosse sottolineato tre volte) la partecipazione degli interessati, degli utenti e loro rappresentanze, delle
formazioni sociali e delle associazioni titolari di interessi collettivi, come espressioni della comunità
locale alla formazione dell'indirizzo, allo svolgimento e al controllo delle attività poste in essere
dall'amministrazione, nei modi stabiliti dallo statuto e dalle norme regolamentari."
A memoria,non ricordo che si sia fatto ricorso a tali forme,o se sono state promosse da qualche amministartore scontento,mi risulta solo il Baby-sindaco,ma dati i quasi 8anni di totale stasi dell'amministrazione,si poteva cercare di smuovere qualcosa in questa maniera.E se qualcuno ci ha provato,lo dica!
Ai posteri l'onere e l'onore di leggere e mettere in pratica.
A sapillu prima!

Titolo VI
PARTECIPAZIONE E COOPERAZIONE
Art. 62

Consulte tematiche
1. Al fine di acquisire elementi utili alla scelta di soluzioni amministrative sono istituite consulte
tematiche, rappresentative di tutte le istanze sociali, politiche e culturali, alle quali affidare tutte le
questioni di grande portata sociale che l'amministrazione vorrà affrontare.
2. I componenti della consulta sono nominati dal sindaco.
3. La richiesta di consulta può avere ad oggetto la determinazione degli indirizzi per il
coordinamento degli interessi collettivi e materie di esclusiva competenza locale.
4. La consulta non può essere promossa su atti o provvedimenti già adottati dall'amministrazione.
5. La richiesta di consulta deve essere presentata presso gli uffici della segreteria comunale.
6. E' istituita la consulta degli anziani e per le tematiche sociali.
7. E' istituita la consulta per gli emigrati.
8. Le consulte hanno solo funzioni consultive e propositive.
Art. 63
Forum tematici
1. Il Comune promuove, quali organismi di partecipazione, forum di cittadini, cioè riunioni
pubbliche finalizzate a migliorare la comunicazione e la reciproca informazione tra popolazione ed
amministrazione in ordine a fatti, problemi ed iniziative che investono la tutela dei diritti dei
cittadini e gli interessi collettivi.
2. I forum hanno carattere straordinario su questioni di particolare urgenza. Ad essi partecipano i
cittadini, le associazioni interessate ed i rappresentanti dell'amministrazione responsabili delle
materie e dell'ordine del giorno.
3. Il regolamento stabilisce le modalità di convocazione e di funzionamento e le prerogative dei
forum nel pieno rispetto dei principi fissati dalla legge e dallo statuto.
4. Il Comune può consultare, in preparazione del bilancio di previsione annuale, le forze sociali,
sindacali ed imprenditoriali mediante "conferenza di programma".

Art. 64
Istituzione forum dei giovani
1. L'istituzione (del forum dei giovani ) sarà uno strumento di partecipazione alla vita cittadina da
parte di tutti i giovani di S. Elisabetta e sarà lo strumento per esprimersi in maniera autonoma,
specifica e competente su argomenti di organizzazione e manifestazioni ed attività in genere su temi
cittadini che riguardano la cultura, lo sport, le attività per il tempo libero.
2. "Il forum dei giovani" rappresenta tutti i giovani di età compresa tra i 16 anni e i 26 anni.
3. "Il forum dei giovani" godrà di autonomia politica e amministrativa.
Ad esso verrà assegnata una quota fissa di risorse finanziarie all'interno del bilancio comunale.
4. L'elezione, il funzionamento e le specifiche competenze del predetto forum dei giovani saranno
stabilite con apposito regolamento consiliare da approvare contestualmente alla sua istituzione.
5. Il "forum dei giovani" disporrà, compatibilmente con le disponibilità immobiliari del comune, di
apposita sede operativa, adeguatamente attrezzata, e si avvarrà per il proprio funzionamento della
collaborazione del personale comunale.
6. "Il forum dei giovani" sarà l'espressione partecipativa di una componente sociale che con il
proprio contributo di idee e di esperienza fornirà indicazione e proposte all'azione degli organismi
istituzionalmente competenti alla programmazione e gestione delle scelte politico-amministrative
inerenti alle competenze dello stesso organismo.
7. "Il forum dei giovani" adotterà tutti i metodi che riterrà e che siano efficaci per la consultazione
della popolazione giovanile con la quale ha obbligo di tenere sempre aperto il dialogo ed il
confronto e alla quale deve rendere conto del proprio operato.

Art. 65
Baby - Sindaco
1. Al fine di sensibilizzare le nuove generazioni sulle tematiche locali e avvicinare le stesse alle
istituzioni locali, viene istituito il baby sindaco e baby consiglio.
2. Le norme di funzionamento e di partecipazione di tali organi all'attività amministrativa vengono
disciplinate in apposito regolamento.
3. Tali organi esplicheranno solo una funzione propositiva.
4. Il sindaco è "il difensore dei bambini" e si impegna a convocare almeno due volte l'anno un
consiglio comunale dedicato alle problematiche infantili e giovanili.

Art. 66
Iniziativa popolare
1. I cittadini, per una migliore tutela di interessi collettivi, esercitano iniziativa degli atti di
competenza del consiglio comunale presentando un progetto redatto in articoli e accompagnato da
una relazione illustrativa.
2. Con apposito regolamento verranno disciplinate le modalità di presentazione dei predetti
progetti, dei termini di deliberazione da parte del consiglio comunale ed ogni altro elemento
necessario per consentire la forma di partecipazione di cui al presente articolo.

Art. 67
Istanze e petizioni
1. Tutti i residenti singoli o associati hanno diritto di presentare istanze e petizioni rivolte al
Comune, dirette a promuovere interventi su materie di competenza comunale, per la migliore tutela
di interessi collettivi.
2. Le istanze e le petizioni sono indirizzate al sindaco.
3. Devono essere presentate in forma scritta, in carta semplice ed in duplice copia, presso la
segreteria comunale.
4. Istanze e petizioni devono essere prese in esame dall'organo competente nei termini stabiliti dal
regolamento e comunque entro trenta giorni.
5. Le risposte sono comunicate personalmente al proponente entro dieci giorni dall'avvenuto
esame.

Art. 68
Interrogazioni ed interpellanze popolari
1. I cittadini hanno facoltà di presentare interrogazioni ed interpellanze al consiglio comunale.
2. Per ogni seduta è previsto un tempo massimo di un'ora dedicato agli interventi e alle risposte.
3. Le richieste devono essere presentate presso gli uffici della segreteria comunale entro tre giorni
dalla convocazione della seduta consiliare e ove prodotte al di fuori di tale termine vengono inserite
alla successiva seduta consiliare utile.

Art. 69
Referendum consultivi
1. Il consiglio comunale può promuovere, a maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati,
referendum popolari consultivi relativi ad atti generali di propria competenza, con l'eccezione:
a) bilancio e conto consuntivo;
b) di provvedimenti concernenti tributi o tariffe;
c) di provvedimenti inerenti l'assunzione di mutui o l'emissione di prestiti obbligazionari;
d) di provvedimenti di nomina, designazione o revoca dei rappresentanti del Comune presso enti,
aziende o istituzioni.
2. Il referendum è ammesso anche su iniziativa popolare quando sia stata depositata relativa
richiesta, presso il consiglio comunale, da almeno 500 elettori.
3. Il quesito deve essere formulato in modo chiaro ed univoco e deve essere relativo al compimento
di atti di competenza del consiglio comunale.
4. Quando il referendum sia stato indetto, il consiglio comunale sospende l'attività deliberativa sul
medesimo oggetto.
5. Il regolamento definisce le forme e le garanzie per un effettivo esercizio di quanto previsto nel
presente articolo.

Art. 70
Disposizioni sul referendum ed effetti
1. Il regolamento determina le modalità per lo svolgimento dei referendum, per l'informazione dei
cittadini e per la partecipazione di partiti politici, associazioni ed enti alla campagna referendaria.
2. Hanno diritto di partecipare al referendum tutti i cittadini iscritti nelle liste elettorali del Comune.
3. Il giudizio di ammissibilità del quesito deve essere espresso prima della raccolta delle
sottoscrizioni.
4. Sull'ammissibilità del referendum richiesto dagli elettori decide una commissione costituita dal
difensore civico, se nominato, e da due soggetti esterni all'organizzazione del Comune, che diano
garanzia di imparzialità, nominati dal sindaco.
Ove il difensore non sia stato ancora eletto o per qualsiasi causa sia cessato dalla carica, la predetta
commissione è costituita da tre soggetti esterni, di cui uno con funzioni di presidente, così come
individuato dal sindaco.
5. La stessa commissione decide anche sulla successiva verifica della regolarità delle sottoscrizioni.
Segretario della commissione è il segretario comunale.
La decisione della commissione sull'ammissibilità del referendum viene comunicata al consiglio
nella prima seduta successiva.
6. Il referendum non può avere luogo in coincidenza con altre operazioni di voto; più referendum
vengono effettuati insieme una volta l'anno. Il referendum viene revocato dal consiglio in caso di
promulgazione di legge che disciplini ex novo la materia, ovvero qualora intervenga un
provvedimento che accolga la proposta dei promotori.
7. Il referendum è indetto dal sindaco entro sessanta giorni dalla decisione della commissione o
dalla delibera del consiglio, per una domenica successiva di non oltre tre mesi.
8. Il quesito sottoposto a referendum è approvato se ha partecipato alla votazione la maggioranza
degli elettori e se è raggiunta la maggioranza favorevole dei voti validamente espressi, senza
computare le schede bianche e nulle.
Le norme per l'attuazione del referendum sono stabilite nell'apposito regolamento.
9. Entro sessanta giorni dalla proclamazione del risultato da parte del sindaco, il consiglio delibera i
relativi atti conseguenziali.

giovedì 5 marzo 2009

Tanto gentile ed onesta pare...


“Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d'umilta' vestuta;
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.”



Donna… capricciosa… sensibile… astuta… dolce… viva… pura… caparbia… leggera… decisa… imprevedibile… cattiva.. buona… forte… sensuale… coraggiosa… leale… materna… amica… semplicemente bella…
Dall’abbraccio di una mamma… alla vita passata a combattere per vedere rispettati i propri diritti… diritti che parlano di uguaglianza e parità civili…
Dal sorriso di una donna… alle montagne di poesie… romanzi… saggi… e testi di canzoni scritte dai più grandi poeti e scrittori semplicemente per la bellezza degli occhi della fanciulla amata.
Schiava di una società che per interi millenni l’ha emarginata ponendo la figura maschile a centro del suo universo…
Sottomessa e violentata… la sua immagine ne è uscita pulita e vincente, grazie alla propria forza e al proprio intelletto.
Un po’ come Raimunda, la protagonista di “Volver”, il film di Pedro Almodovar, che assieme alla figlia, riesce a superare pericolosi ostacoli… riuscendo a sollevarsi e ripulirsi dal fango in cui gli uomini l’hanno buttata. Dalla violenza e dal dolore, Raimunda e la figlia Paula, ne usciranno vincitrici anche grazie all’aiuto di Sole, la sorella di Raimunda, di Agustina, vecchia amica di famiglia, e di un'altra protagonista femminile tutta da scoprire… Il trionfo delle donne!
Un film dove ironia e commozione camminano a braccetto per tutto il tempo, quasi a sottolineare ogni aspetto della vita.
E’ su questo film e questo tema che si baserà il primo cineforum dei Giovani Democratici “Vittoria Giunti”.
Il film inizierà ad essere proiettato alle 20.30, nella sede del Pd, anticipato da una piccola presentazione del regista e del tema affrontato, e alla fine del film tasteremo le vostre reazioni e i vostri commenti.
Siete Tutti Invitati…
Patatine e Pop Corn li offriamo noi… Voi portateci la vostra compagnia!