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"Il popolo che rinuncia alla libertà per la sicurezza, non merita e non avrà né libertà né sicurezza" (Benjamin Franklin)

venerdì 27 febbraio 2009

Perche' vogliono privatizzare l'acqua?

Dati l'uguaglianza di fronte al diritto, il non intervento dello Stato e il principio di simpatia, la mano invisibile assicura il realizzarsi di un ordine sociale che soddisfa l'interesse generale (convergenza spontanea degli interessi personali verso l'interesse collettivo).
Questa e' la famosa teoria della "mano invisibile" del padre dell'economia classica,Adam Smith (Kirkcaldy, 5 giugno 1723 – Edimburgo, 17 luglio 1790),e dice in parole povere che i mercati funzionano da soli,cioe' senza intervento dello stato, arrivano all'equilibrio economico,dove la domanda e l'offerta si incontrano e quindi non c'e' eccedenza di domanda o di offerta,quindi uso efficiente delle risorse.
La teoria della mano invisibile è il concetto a noi più noto di Adam Smith e, pure, quello più abusato. Tuttavia questa teoria venne elaborata in un periodo,la seconda meta' del settecento,quando ancora il concetto di mercato era lontanissimo secoli dal mercato globale che abbiamo in questi giorni.Non c'erano ancora gli stati nazionali,c'erano le monarchie e concetti come comunicazione e globalizzazione erano ancora sconosciuti.
Ma fu poi la base di partenza per tutta quell'economia neoclassica che si sarebbe sviluppata nel secolo passato quando l'industrializzazione e le varie rivoluzioni scientifiche e tecnologiche avrebbero stravolto i mercati,ingrandendoli e arricchendoli.
La teoria del laissez faire ai mercati e in particolare ai privati,ad eccezione di quei beni come la difesa e la sanita',ai quali doveva pensarci lo Stato,si sposava bene in quel periodo in cui il mercato nasceva e sarebbe stato continuamente in crescita fino al boom economico degli anni 70-80.
Ma quando il mercato inizio' ad essere pieno di lavatrici,televisioni ed auto,si saturo',con conseguenti recessioni, crisi e tutte le conseguenze annesse quali disoccupazzione e inflazione,e,cosa peraltro attuale, crollo dei mercati finanziari,allora si scopri che il bambino mercato avesse bisogno del papa "Stato",perche' si constato' che potesse fallire,i cosiddetti fallimenti di mercato.
Ma ovviamente sti economisti lo sapevano che il mercato potesse fallire,mica erano fessi.Merita di essere segnalata l'interpretazione del concetto di mano invisibile data dal noto giurista italiano Guido Rossi (da un'intervista del 6 giugno 2008 a La Repubblica): "Uno dei suoi concetti più equivocati è quello della mano invisibile. Nella vulgata si è imposta l'idea che Adam Smith con la mano invisibile abbia inteso dire che il mercato deve essere lasciato a se stesso perché raggiunge automaticamente un equilibrio virtuoso.Adam Smith prende a prestito l'immagine della mano invisibile, con molta ironia, dal terzo atto del Macbeth di Shakespeare.Smith ha preso in giro ferocemente quei capitalisti che credevano di avere il potere di governare i mercati.Inoltre un'altro assunto fondamentale della teoria economica,o meglio delle scienze politiche, e' che c'erano dei beni speciali che non potevano essere trattati privatamente,i beni pubblici,perche' di inportanza vitale per tutti i cittadini,e quindi dovevano stare fuori da logiche mercantili e garantiti a tutti.
Perche' si sa che un bene distribuito per far profitto non e' detto che arrivi a tutti,perche' viene prodotto solo se vi e' convenienza a produrlo,in soldoni,si ci deve guadagnare sopra.
E qui vi volevo...l'acqua fino a prova contraria,dovrebbe essere il bene pubblico per eccellenza,ma e' escludibile,nel senzo che si puo' ostacolarne l'uso delle fonti,e rivale,in quanto la stessa bottiglia d'acqua non puo' essere bevuta da due persone contenporaneamente.
Qundi e' un bene pubblico non puro,quindi per la teoria economica potrebbe essere gestito dal mercato,ma essendo il piu' vitale di tutti,lo Stato deve per forza guidare questo mercato.Pensate che un uomo puo' stare 60 giorni senza mangiare,ma morirebbe dopo neanche una settimana senza bere.E muoiono di sete circa 30.000 persone al giorno. E fino ad ora il buisnes dell'acqua era questo.
Fino a quando gli esperti del settore e in particolare quelli che vogliono lucrare su un bene cosi' fondamentale,scoprono che l'acqua sara' il bene piu' prezioso del futuro e che si pensa che nel 2025,solo i 2/3 della popolazione avra' accesso all'acqua.In futuro sara' il petrolio del mondo.
C'e' pure un film dove in un mondo arido e semidesertico,bande di sciacalli lottavano per taniche da 25 litri di acqua,con le quali dovevano dissetarsi e far andare le auto,come la benzina.L'acqua diventando una risorsa scarsa,ha cosi' scatenato la corsa al controllo di essa,perche' si sa che avendo in mano lei avrai in mano il mondo.E' un mercato talmenete profittevole che e' solo paragonabile a quello del petrolio! Sta diventando un buisness con i contro...fiocchi.
Ed e' qui che entrano in gioco le multimilionarie Holding con i loro gruppi di pressione che condizionano i governi e li spingono alla privatizzazione.
Con il risultato che essendo risorsa scarsa,gia' diperse' sara' difficile arrivarci,inoltre per la teoria economica se la domanda di acqua supera l'offerta,i prezzi saliranno fino a quando non si diminuira' l'eccesso di domanda,cioe' ci saranno meno persone che potranno permettersela.
Per vedere un possibile risultato di privatizzazione cercate sul web, Cochabamba(Bolivia),dove addirittura una Holding di San Francisco ha ottenuto pure la privatizzazione dell'acqua piovana!!!!!
Per vedere invece da dove parte la proposta di legge nella nostra Italia e vedere chi ci specula su',vi ho postato un video di seguito.
Parafrasando una frase di Tommaso Buscetta(scusate,ma e' per rendere l'idea)fino a quando i Pupari muoveranno i fili di Pupi ignari,del tutto passivi,e poco informati,loro si ritroveranno con il mano il mondo, e per noi sara' sempre piu' difficile
da Pupi diventare Pupari(pupari buoni pero'),in quanto la Casta si autorigenera in continuazione e diventera' sempre piu' chiusa,e chi paghera' per le loro scelte saremo sempre noi...
Il 2025 non e' che sia poi cosi' lontano...ah!! Scusate,dimenticavo che noi entro quall'anno avremo le centrali nucleari in Italia,che risolveranno tutto, e pure il ponte sullo stretto...Mentre il mondo parla di energia rinnovabile,la Francia cercava un partner per addossare gli enormi costi del nucleare, e chi ci casca: l'Italia. Che continua a votare Berlusconi,dato che gli oppositori pensano solo a danneggiarsi tra loro e a rigenerare la loro Casta!
E i nostri piccoli comuni che ormai esistono solo per mantenere un Sindaco,qualche consiglire e qualche assessore,contribuiscono al meccanismo,lasciandosi passare addosso decisioni importanti che riguardano beni vitali come l'acqua!
E c'e' chi ancora cerca di riciclarsi perche' sa che tanto le persone sono male informate e ci cascano sempre! E peggio ancora, chi crede di essere bene informato, se li piglia perche' portatori di voti,vitali per il proseguimento della casta!
Consigliere Giuseppe,belle le parole e i propositi del suo articolo,ma spero che questi presupposti saranno condivisi da tutti i rappresentanti del PD e che alle parole seguano i fatti,e soprattutto che si facciano delle proposte serie su cosa si puo' ancora fare per un problema cosi' grave come l'acqua. Siete un partito,lei e' ancora un consigliere,fatevi sentire,proponete delle iniziative,ora!
Non pensate,come i rappresentanti nazionali, alla costruzione del partito o alle prossime elezioni,che il paese ha bisogno di interventi repentini.Non pensate come gli altri,solo ad autoalimentare la casta.
A furia di giocarci il giocattolo si sta rompendo!

martedì 24 febbraio 2009

Privatizzazione del servizio idrico


Sabato 21, si è tenuto un consiglio comunale, con all’ordine del giorno: Riunione dei consigli comunali della provincia di Agrigento contro la privatizzazione del servizio idrico e per la risoluzione del contratto ad Girgenti acque spa. Un esproprio calato dall’alto, un’altra mazzata dopo quella del’A.T.O rifiuti, ci vogliono privatizzare anche l’acqua, un servizio e un bene primario per la persona, con conseguenze gravose sull’economie delle famiglie sabettesi, di cui si sa, che la maggior parte di esse, vive di lavoro precario, con un aggravio molto salato sulle bollette. Il consiglio comunale, dopo un’ampia discussione, si è espresso all’unanimità a favore della risoluzione del contratto. Il gruppo cons. del P.D, ha una posizione chiara:

a) è contrario alla privatizzazione;

b) condannano le scelte fatte dal governo regionale che privilegia gli interessi di pochi e alimenta con questa operazione le clientele di ritorno;

c)condividono i contenuti e l’impegno profuso dai Sindaci dei comuni interessati.

E’ chiaro ormai qual è il progetto di chi ci governa, occupare “vita natural durante” le istituzioni e condizionare l’elettorato siciliano con le promesse e le clientele. Non basta però dire che non ci stiamo, bisogna intraprendere iniziative, assieme con il coinvolgimento dei cittadini, per tentare di non permettere che si continui a calpestare la dignità della persona.

Mi riservo di postare il mio intervento in cons. comunale.

Giuseppe Di Vincenzo

sabato 21 febbraio 2009

Leggero ma non troppo

Parafrasando un bellissimo film di Bozzetto, vorrei esprimere le mie opinioni su quanto sta accadendo all’interno del PD dopo le dimissioni di Veltroni. Sono d’accordo con Walter che il progetto del partito democratico in Italia è un progetto di grande respiro e quindi in quanto tale ha bisogno di tempi lunghi per essere attuato. D’altronde L’Italia non è l’America ,il radicamento del bipolarismo e di un grande partito riformista e democratico richiede sicuramente anni di battaglie, di discussioni, di impegni e di scesa in campo di nuovi leader. Io penso che Veltroni ha avuto il grande merito di iniziare questo processo, quello di unire due grandi culture come quella cattolica e quella della sinistra riformista , ma ciò non significa che durante questo cammino non si siano commessi degli errori. La sua leadership è nata da una grande partecipazione alle primarie, ma dopo questo ci si è adagiati troppo sul partito leggero. Io faccio un esempio: a Santa Elisabetta c’è stata una grande partecipazione alle primarie, più di 200 persone hanno votato, ma adesso che è cominciato il tesseramento scontiamo una grande difficoltà a tesserare le persone ; c’e’ stato ,come dice D’Alema, una fatale incertezza su cosa dovevamo essere : un partito di sezioni, di iscritti o un partito dei gazebo, molto leggero stile America. Credo che questa incertezza abbia influito molto sul destino suo e della sua conduzione; adesso sento le dichiarazioni di Soru, badate bene di colui che ,imprenditore delle telecomunicazioni, era per un partito che doveva basarsi sui mass-media; ebbene Soru dice che bisogna ritornare ad aprire le case del popolo, perché, sul campo della comunicazione non possiamo competere con chi ne possiede il monopolio e quindi bisogna tornare a fare politica nelle piazze nelle sezioni e tra la gente. Non penso che il problema sia quello di “dimettere” D’Alema o altri , tra l’altro Massimo non fa parte di nessun organismo dirigente del PD, ma il vero problema è che non si vede ancora all’orizzonte un nuovo leader , il nostro Obama bianco, non si vede un gruppo dirigente unito che collabori che è capace di una riflessione profonda, poi di una mediazione e infine di una decisione.
E allora, va bene Facebook, vanno bene i blog, vanno bene le sedi di discussioni del terzo millennio ma diamoci una struttura, ricominciamo a fare politica nel territorio, facciamo dei veri congressi dove si discuta sui temi che questo partito deve affrontare, su chi deve dirigerlo ma coinvolgendo prima di tutto chi questo partito c’è l’ha a cuore e cioè i tesserati.
Infine credo che il catastrofismo sia fuori luogo, penso che abbiamo una forte possibilità di ripresa; in fondo in Sardegna anche il PDL ha perso 12 punti rispetto alle politiche, ma nessuno ne parla . La differenza è che loro sono riusciti a fare un’alleanza più ampia coinvolgendo anche forze che in altri tempi erano a noi più vicine come il partito sardo d’azione. Allora rivediamo la politica dell’alleanze perché questa storia della vocazione maggioritaria ci comporta , quasi sempre, di presentarci soli, belli ma perdenti. Infine un appello a tutti coloro che sono vicini a questo partito a tesserarsi , perché solo così si può essere protagonisti e deciderne le sorti.
Noi fino al 28 febbraio siamo in sezione a fare le tessere tutti i giorni pari dalle 18 alle 20.

Toto’ Trapani

venerdì 20 febbraio 2009

Il Rumore del Silenzio...


Specchio specchio delle mie brame... dov'è l'opposizione del reame?
Silvio Berlusconi... (inizio alla Benigni)... il nostro amato presidente del consiglio... quatto quatto... zitto zitto... continua a usare la politica come mezzo di potere per ripararsi il "culo" (vedi Lodo Alfano)... per dare sempre più forte impulso alle sue televisioni... (vedi caso Sky)... a minacciare il Capo dello Stato e la Costituzione... e così continuerà finchè morte non ci separi...
Ma ci siamo tutti rincoglioniti o cosa? Perchè questo silenzio? Come può uno Stato libero stare a guardare?

Siamo ritornati al 28 ottobre del 1922, quando senza opposizione alcuna, Mussolini con la sua "passegiata" su Roma, istaurò la dittatura fascista.
Il rumore di questo silenzio dovrebbe far paura... ma la gente? No... alla gente non interessa... la gente vuole solo vedersi governare... se poi chi li governa ha la coscienza sporca... cosa importa?
Perchè non gridiamo forte e chiaro chi è Silvio Berlusconi?... Perchè non mostriamo il suo passato... la sua storia? ...Perchè non parliamo di conflitti di interessi? Perchè non ci ribelliamo al suo monopolio televisivo e di quasi tutta l'informazione? Ma davvero non ci accorgiamo che questa è dittatura? o dobbiamo continuare a far finta di niente e iniziarla a chiamarla tale quando ormai sarà troppo tardi?
O la nostra è solo paura? Ha tappato la bocca a Biagi... Luttazzi... Santoro... Ma sarà capace di tappare per sempre la bocca alla verità e alla giustizia?

BERLUSCONI è MAFIA...
Il problema degli italiani non è quello di non riuscire a trovare il modo di come liberarsene... ma quello di non volerlo fare...
Oggi stiamo qua a parlare della caduta di Veltroni, voluta dai vertici del partito...
ed è questo il nostro grosso errore... stiamo là... a tagliare le gambe dei nostri leader... ma non pensiamo ad eliminare quelle del nostro nemico!
E' questo il lavoro dell'opposizione?

Voglio sentire Rumore
Davide Francesco Fragapane

mercoledì 18 febbraio 2009

arrivederci veltroni!

come ha detto benigni "rialzati walter" e io te lo dico pure "rialzati walter". Tu che ti sei sacrificato per gli altri candidandoti alle elezioni politiche sapendo benissimo di andare incontro ad una disfatta, tu che hai fatto nascere il partito democratico..hai fatto la cosa più giusta che potevi fare e questa scelta ti rende onore. Tu dici di avere fallito e chiedi scusa, ma noi sappiamo benissimo di chi è la colpa. La colpa non è tua e tu lo sai perchè di bastoni tra le ruote ne hai avuti. Il tuo progetto rimane in vita, un partito nuovo nascerà, nuovi dirigenti ci saranno, nuove idee e nuovi volti. GRAZIE per i tuoi insegnamenti, per la tua visione del mondo e della politica, per il tuo modo di creare speranza, per le tue idee e per tutto quello che hai fatto per questo partito. tu sei stato l'unico a credere nel progetto di un nuovo partito, sei stato l'unico che ha cercato di unire e non di spaccare e con il tuo ultimo gesto hai dimostrato che sei l'unico ancora a credere in questo progetto. Lasci con onore, lasci per il bene del partito. un ringraziamento particolare va a tutti quei dirigenti che ti hanno messo i bastoni tra le ruote, al signore con i baffi il grande pensatore della sinistra italiana (dalema), a bersani, a parisi e compagnia bella..a voi tutti dico : prendete esempio almento una volta dal vostro segretario e dimettetevi!!
E mentre il centro sinistra raggiunge i minimi storici, litiga al suo interno e si auto distrugge, in inghilterra david mills fu corrotto da silvio berlusconi e condannato a quattro anni e sei mesi...che paese stiamo diventando!!
Eventi

Con preghiera di diffusione e partecipazione...
Venerdì 20 febbraio 2009 - Raffadali - 6° anniversario della nascita di Ad Est - Ore 18.30 - Sala Salvatore Di Benedetto - Via Marconi - vi aspettiamo...
Noi ci mettiamo il vino e il companatico... voi metteteci le idee...
Gaetano Alessi se non per speranza per disperazione...

martedì 17 febbraio 2009

A MIO CUGINO GIUSEPPE
La questione legata alla storia di Eluana ci pone sicuramente diversi interrogativi sia politici che etici.
Analizziamo quello politico. Stato laico o Stato etico confessionale? Che cosa sta diventando la nostra Repubblica? Una Repubblica a responsabilità limitata dalle gerarchie ecclesiastiche?
Queste sono le domande che mi sono posto ogni qual volta i cittadini italiani hanno affrontato questioni etiche, morali e sostanziali come il divorzio, l’aborto, procreazione assistita e cellule staminali e testamento biologico. La Chiesa, quella ufficiale, è entrata su queste questioni sempre a gamba tesa; la differenza rispetto alla prima repubblica è quella che la vecchia DC, pur essendo un partito cattolico, era di fatto un partito laico. Difatti le leggi sull’aborto e sul divorzio sono state approvate con il voto determinate dei cattolici. La storia dei referendum non ha fatto altro che confermare la laicità del popolo italiano. Adesso è diverso. Abbiamo dei governanti molto sensibili al richiamo del vaticano e quindi anche ai voti che può orientare, parlo ovviamente del PDL di Berlusconi. Nella vicenda Eluana si sono consumate due enormità istituzionali: la prima è stata la sottomissione alle pressioni della Chiesa del capo del governo italiano; la seconda l’attacco a Napoletano da parte del segretario di stato vaticano, uno stato estero. Io penso che la chiesa ha il diritto- dovere di esporre le proprie convinzioni etico morali e di indicare la strada ai fedeli ma mai quello di imporre le convinzioni delle gerarchie ad altri nemmeno ai fedeli, in questo caso a cittadini di uno stato estero come quello italiano. Per colpa di questa subalternità in Italia le coppie che hanno problemi di procreazione sono costretti a recarsi all’estero, la ricerca sulle staminali è di fatto bloccatta ( quante malattie si potrebbero debellare) e ogni tanto si da un colpetto alla 196 per ritornare indietro all’aborto clandestino.
Gli interrogativi etici. Io desidero che qualcuno mi spieghi il concetto di vita nella religione cattolica. Quando Cristo parla della vita si riferisce a quella terrena? Non credo diversamente non sarebbe più religione cristiana ma altro ( altre religioni orientali Buddismo per esempio). In tutti i testi biblici si parla di vita eterna. Alla vita eterna ci si arriva quando si è lasciato il corpo terreno. Quindi per il cristianesimo la nostra vita non è altro che un passaggio. Il fine ultimo la ricompensa per i buoni diciamo è la vita eterna. Quindi vita, morte , vita eterna. La morte fa parte di questo percorso. Noi nasciamo (vita), dal momento in cui nasciamo sappiamo che moriremo.Quindi la morte nasce con la vita. Ma la morte è la liberazione del corpo terreno senza la quale ognuno di noi non può raggiungere la vita eterna, che è il bene supremo. In ultima analisi la vita e la morte sono tutt’uno con l’uomo, sono la vita stessa. Giovanni Paolo II, alla fine dei suoi giorni ha rifiutato le cure dei medici dicendo” Lasciatemi andare al Padre mio”, sciegliendo di fatto di accelerare la sua morte, il suo passaggio. Per uno che crede la morte dovrebbe essere solo una gioia, la gioia della certezza della vita eterna. Perché allora tutta questa polemica su chi è per la via e su chi è per la morte come se la questione fosse di salvare o meno un condannato a morte. Chiaro la vita è sagra, è sagra anche per la legge ma è sagra anche la morte quando arriva per via naturale. Nei casi estremi come quelli di Eluana o dei malati terminale, non è meglio lasciare fare la natura e staccare le spine che accanirsi e prolungare la sofferenza? Non è meglio che ognuno di noi decida secondo scienza e coscienza il proprio modo di passaggio? Desidero delle risposte.

Vincenzo Di Vincenzo

sabato 14 febbraio 2009

Volete la satira? E che satira sia!

Leggendo i commenti al post di Franceso sulle televisioni, ho notato che ragazzi giovanissimi, ri-invocano la satira. Ed e' gia' una fortuna che in Italia io,un 1985, ma soprattutto ragazzi ancora piu' "piccoli" di me,la ricordino. Per questo,voglio pubblicare un video che e' storia della satira italiana. Per farvi capire, una trasmmissione satirica che fece molto arrabbiare i piani alti della politica italiana,che poi sono gli stessi di Fininvest, fu Satiricon di Luttazi, che nella puntata del 14 Marzo 2001, intervisto' Marco Travaglio che per l'occasione presentava il suo libro "L'odore dei soldi",storia sull'origine e i misteri che avvolgono l' ascesa dell'uomo che s'e' fatto "da solo". Libro che si basava principalmente sulle indagini delle procure di Palermo e Caltanisseta in merito al processo "Mafia e Bombe",sui mandanti a volto coperto delle stragi del 92 e 93, per il quale erano indagati Berlusconi e Dell'Utri.Oltre che per dichiarazione di diversi pentiti,e per le stranote vicende dello stalliere Mangano,anche per qualcosa come 500 miliardi in lira 1997,di cui non se ne puo' reperire la provenienza dalla documentazione dell'impero del biscione finita in mano al funzionario della Banca D'italia,Francesco Giuffrida, incaricato dal pool antimafia di Palermo di scavare nei conti Fininvest. Solidali a Berlusconi,per le dichiarazioni di Luttazzi e Travaglio, anche personaggi dell'allora governo di sinistra (Violante:"inaccettabile" che in un programma Rai un conduttore usi "espressioni volgari e insultanti" verso l'Italia"), e l'ordine dei giornalisti nella persona dell'allora presidente ( "massacro delle regole dell'informazione, "esercizio abusivo della professione giornalistica") e conseguente sospensione della trasmissione. Beh, quell'episodio fu' la scusa per eliminare la satira in Italia. Di li a poco il governo di centrodestra avrebbe attuato il famoso editto bulgaro nei confronti di Luttazzi, insieme a Santoro e Enzo Biagi,dopo i Guzzanti.
E pensare che si e' parlato di atti pubblici! Infatti una volta querelati per decine di miliardi,Luttazzi e Marco Travaglio,verranno assolti,poiche' come motivato da sentenza,le domande del conduttore sono state ritenute continenti e le risposte del giornalista,documentate.
Spettacolare la frase di Travaglio
"in Italia abbiamo inventato questo genere letterario dell'intervista senza domande, almeno quando il politico è l'ospite. Citera' poi il caso dell'ultima video-intervista a Paolo Borsellino, registrata pochi giorni prima che venisse ucciso dalla mafia e che tutti i conduttori si erano rifiutati di trasmettere in prima serata. In questa intervista Borsellino parlava di Mangano, Dell'Utri e delle presunte partite di droga. Intervista,naturalmente non fatta da un giornalista italiano, che hanno ovviamente cercato di distruggere in tutte le maniere e di cui si trova qualcosa su youtube, ma di qualita' pessima.
Dopo che, nel 2000, il pm che si era occupato dell'indagine sulle stragi,Luca Tescaroli,si era dimesso dal caso, dichiarando "Non ci sono più le condizioni per lavorare",con conseguente richiesta da parte della stessa procura di archiviazione dela caso,per il quale si attende verdetto GUP(nel 2001).
Chiudo con la risposta che Luttazzi diede alle dichiarazioni con le quali il Cavaliere auspicava l'editto bulgaro:
Cavaliere: Ho già avuto modo di dire che Santoro, Biagi e... come si chiama quello... Luttazzi, hanno fatto un uso della televisione pubblica, pagata con i soldi di tutti, criminoso: credo sia un preciso dovere della nuova dirigenza Rai di non permettere più che questo avvenga.
Luttazzi: Proprio perché è pagata coi soldi di tutti non è giusto che trasmetta solo quello che vuoi tu, tesoro!
Su youtube trovate le tre parti dell'intervista a Travaglio,guardatele.
Di seguito ho pubblicato la parte 2 dell'intervista,quella forse piu' sconcertante e allo stesso tempo divertente. E', era pur sempre satira!
Buona visione e alla prossima puntata!

Alla memoria di Salvatore Milioto

Noi giovani del Partito Democratico Giovanile ci uniamo al cordoglio della famiglia Milioto per la scomparsa del loro caro e nostro compaesano Salvatore Milioto, tragicamente scomparso nel pomeriggio del 10 febbraio a Sissa.
Un forte abbraccio alla moglie Isabella, ai suoi tre figli e ai parenti tutti.
Invitiamo, inoltre, la cittadinanza a partecipare al funerale che si svolgerà domani, 15 febbraio, presso la chiesa evangelica del nostro paese.
Parteciperemo con dolore al suo ricordo in questa giornata di lutto cittadino.

Con Solidarietà
I Giovani Democratici Sabettesi

giovedì 12 febbraio 2009

TV... ciò che vuoi tu!



Amica... cara... madre... vecchia... Televisione!
Tette e culi... gossip... liti inutili... finte lacrime e sorrisi comprati... ecco ciò che hanno fatto di te!
Vi ricordate "La ruota della fortuna" del buon vecchio Mike?
Quanti di voi seduti a tavola, dopo pranzo, stavano davani allo schermo a cercare di indovinare la frase nascosta... e magari se riuscivi a farlo prima dei concorrenti, ti mettevi a urlare la soluzione e guardavi la mamma, con quel sorrisino e quello sguardo che evidenziavano la tua superiorità intellettuale! ..."Vedi mamma che genio?! Non preoccuparti che appena mi daranno il nobel, il tuo nome sarà il primo nella lista dei ringraziamenti!"...
Avete visto la nuova ruota della fortuna?
Si... è vero... sono molti ancora quelli che la seguono attaccati al televisore... ma più che alla frase nascosta, gli occhi dei telespettatori sono interessati al seno e alle gambe della valletta... che di nascosto non hanno proprio niente! Due giri... vola la gonna... telecamera dal basso già pronta... ed eccovi servito pure un bel tanga!
Una volta noi bambini passavamo i pomeriggi seguendo i cartoni su bim bum bam... Oggi i ragazzi si passano i pomeriggi a seguire le liti amorose di uomini & donne, sognando di essere il futuro Costantino e la futura Tina...
... E chi è il colpevole? ...
Siamo noi! Ciascuno di noi è una goccia di quell'oceano fatto da percentuali, chiamato Share, che detta le regole televisive e programma i palinsesti di tutte le reti.

... Quindi fatemi capire ... Se una giovane ragazza muore dopo 17 anni di coma vegetativo, con lo Stato, la Chiesa e l'opinione pubblica che si dibattono nel capire se quella ragazza ha smesso di vivere o di "non vivere"... e se c'è gente che ha bisogno di informazione... che ha bisogno di sapere il "perchè" e il "come" su un tema così delicato... quindi bisogna vedere prima cosa c'è in programma? ma in programma c'è il GF... quello non si tocca...
Infatti, mentre le lamentele di chi veniva eliminato dalla casa del Grande Fratello hanno conquistato oltre il 30% di share... la morte di Eluana trattata da Vespa, Fede e Gad Lerner nelle loro rispettive reti, arrivava ad una somma che superava a malapena il 20%...
IL REALITY SUPERA IL REALE.

Maggioranza e opposizione stanno lavorando su una proposta di legge che verrà portata presto in Parlamento. Una legge che a mio parere, vista la delicatezza e l'importanza del tema che tratta, dovrebbe essere, prima maggiormente discussa anche su tutti Mass Media e, poi portata all'approvazione tramite Referendum...

Che siano i cittadini a decidere... sempre che questi non siano già impegnati a casa a guardare X Factor!

Io Sto Con Mentana
Davide Francesco Fragapane

mercoledì 11 febbraio 2009

"Eluana viene usata come arma di distrazione di massa".Permettete il gioco di parole.Ma c'e' chi gioca con le tragedie!

Da vedere e' anche "La terza Repubblica di Berlusconi" di Marco Travaglio su youtube,ma c'e' una parte in cui parla del Capo dello Stato,e in Italia e' argomento tabu'. Non vorrei mai che ci querelino,siamo cosi' giovani! A chi vuole, consiglio di andare su Youtube e guardarlo.Questo che segue ne accenna alcuni punti,e non dimenticate, passate parola!

martedì 10 febbraio 2009

Quando la vita non può essere vissuta...

Toc Toc… si può?

E’ a dir poco VER-GO-GNO-SO!
La vita di una povera ragazza (se vita si può definire)… e la lotta di un padre… strumentalizzati da questa destra politica che, dirompendo all’interno di una difficile situazione familiare, porta la sua voce e i suoi dibattiti davanti alla figura di un padre che si trova già ad affrontare il peso di difficili scelte.
Il signor Silvio Berlusconi che a quanto pare non conosce il significato della parola “giustizia” ( e perché dovrebbe conoscerlo? Lui che ha un passato così pulito!), poveretto in questi ultimi giorni non ha potuto chiudere occhio e fare sogni tranquilli, perché dispiaciuto della sorte della giovane Eluana.
Se poi dall’altro lato, chi ha deciso questa sorte è il padre, Beppino Englaro, che invece sono 17 anni che non può chiudere gli occhi per addormentarsi, perché quelli di sua figlia non possono più riaprirsi e ricominciare davvero a vivere… CHI SE NE FREGA!
Se poi il volere del padre, nonché della figlia stessa, è accompagnato da una sentenza espressa dalla giustizia… CHI SE NE FREGA!
Io credo che ognuno di noi non è in grado di dire se questa scelta sia giusta o sbagliata… se si può considerare ancora ricco di vita il corpo di una ragazza che continua a respirare solo perché attaccata ad una macchina… che non può vivere più emozioni e contraccambiare l’amore ricevuto da chi le sta attorno… nessuno può decidere e giudicare! C’è solo da sottostare al volere di chi le è stata sempre accanto e che l’ha vista crescere distesa inerme su un letto d’ospedale.
Specialmente se il volere non è solo il suo… ma come è stato dimostrato, lo era anche di Eluana stessa…
E non mi si venga a parlare di diritto di vivere… perché nel caso di Eluana se ci fosse un diritto da rispettare sarebbe quello della dignità e del rispetto di una famiglia.
A volte la Chiesa e lo Stato dovrebbero fermarsi davanti l’uscio di una casa… e non pensare minimante nemmeno di bussare!


Lo sguardo di Eluana...

Cara Eluana, a quest’ora avrai riaperto già gli occhi e ti starai trovando la su in paradiso… e proprio sporgendoti da una nuvola vorrai vedere cosa succede qua giù!
No… non fare caso al nanetto che vedi a Roma, lo so che vorrai sapere chi è e perché sta parlando di te… tu hai avuto la “fortuna” di non conoscerlo… hai chiuso gli occhi due anni prima della sua “scesa in campo”… sposta però il tuo sguardo verso tuo padre… lo vedi?
Piange!... Non sai quello che ha passato… per 17 anni ti è stato accanto e non ha voluto smettere di crederci… ma 17 anni sono lunghi e quando poi la verità ti si presenta davanti crudele ed evidente… non hai più modo di sperare… La vita è vita… ma se non ha un senso, che bene è?
Tua madre si è ammalata dopo di te, e tuo padre si è ritrovato solo… le sue donne… la sua famiglia… legata ormai solo nel suo cuore… e nei suoi occhi che hanno continuato a guardarvi con dolore e pieni di lacrime.
Tuo padre ha combattuto affinché il tuo volere fosse esaudito, la giustizia gli ha dato ragione. Tu non eri viva e non potevi esserlo mai più: c’era solo il tuo corpo disteso su un letto e l’amore di tuo padre che ha voluto prendersi ogni responsabilità.
Ha fatto tanto… si è messo in prima fila, pronto ad essere accusato purché la tua pace non fosse toccata… a lui bastava solo liberarti ed immaginarti di uovo felice… anche se lontana da lui.
Il suo amore è l’unica cosa che avevi qui in terra. Non calcolare le voci degli altri. Quelle non valgono un solo soldo.
Quel nano di cui ti dicevo prima ha solo voluto usare il tuo caso per scontrarsi con le istituzioni. Se senti la parola “assassino” rivolta al Capo dello Stato, non badarci… chi la dice non conosce la sofferenza di un genitore che ogni giorno ha portato il dolore nel cuore vedendoti “non viva”… chi la dice voleva solo spazzare via 13 anni di lotta pulita fatta da un uomo, che per il bene della propria figlia e della propria famiglia ha dato se stesso per esaudire il tuo desiderio… chi la dice non ha rispetto verso le istituzioni che emettendo una sentenza, hanno accettato il tuo volere… chi la dice non sa, forse, che così facendo ti sta uccidendo una seconda volta. Ma tuo padre è forte, e noi siamo con lui… guardalo ancora e sussurragli un forte “grazie”.

con solidarietà alla famiglia Englaro
Davide Francesco Fragapane


Foibe, è il giorno del ricordo.

ROMA - Nulla a che vedere con il revisionismo, ma un appuntamento per non dimenticare. Nel "giorno del ricordo", Giorgio Napolitano parla al Quirinale della tragedia delle foibe, dell'esodo dall'Istria e dalla Dalmazia di 350mila italiani nel dopoguerra, e rivendica la necessità di conservare la memoria e di coltivarla, respingendo ogni accusa di revanscismo e nazionalismo. Il giorno del ricordo, voluto dal Parlamento, corrisponde "all'esigenza di un riconoscimento umano e istituzionale già per troppo mancato e giustamente sollecitato", dice il presidente della Repubblica durante la cerimonia al Quirinale alla presenza dei presidenti delle Camere. "Non ha a nulla a che vedere col revisionismo storico, col revanscismo e col nazionalismo" ma l'Italia, ieri come oggi, "non può dimenticare le sofferenze, sino a una orribile morte inflitta a italiani assolutamente immuni da ogni colpa", dice il presidente. "La memoria che coltiviamo innanzitutto è quella della dura esperienza del fascismo e delle responsabilità storiche del regime fascista, delle sue avventure di aggressione e di guerra", puntualizza Napolitano. E aggiunge: "non dimentichiamo e cancelliamo nulla, dunque: tanto meno le sofferenze inflitte alla minoranza slovena negli anni del fascismo e della guerra". Diverse le iniziative in tutta Italia, con manifestazioni, dibattiti, convegni, proiezioni di documentari. A Roma il sindaco Gianni Alemanno, il presidente del comitato romano dell'associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Marino Micich e il presidente del Consiglio comunale Marco Pomarici hanno deposto una corona di alloro all'Altare della Patria. "Questa giornata - ha detto il sindaco - serve, da un lato per ricordare e lavorare sulla memoria condivisa, e dall'altro, per infrangere le barriere di negazionismo che ancora esistono sulla vicenda delle foibe. Ci sono ancora molti testi scolastici che non parlano di questa tragedia, c'è una ricostruzione storica che ancora salta a piè pari il dramma di tutti gli esuli. Invece noi dobbiamo ricordare questo dramma perché fa parte della nostra storia nazionale e della storia dell'Europa". Secondo Alemanno, "serve grande attenzione e grande rispetto per fare in modo che gli esuli delle foibe vengano aiutati a superare questo dramma anche dal punto di vista degli effetti economici e sociali". A questo proposito il presidente della Camera Gianfranco Fini si è fatto promotore di un'iniziativa legislativa che mira a restituire nei documenti l'identità "italiana" agli esuli istriani, giuliani e dalmati. Fini ne parla in una risposta ad una lettera di un'esule dalmata, la signora Federica Haglich, pubblicate entrambe oggi da "Il Gazzettino". Fini rende noto di aver scritto personalmente al presidente del Consiglio e al ministro dell'Interno "affinchè possano individuare quanto prima una soluzione legislativa per poter annotare nei documenti di identità degli esuli e dei loro familiari la dizione "italiana" anzichè "yugoslava".
Tratto da “La Repubblica”.

lunedì 9 febbraio 2009

Il sorriso dei giovani
Una delle cose che più mi affascinano della vita è senza dubbio il sorriso.
Quanti di noi non hanno mai sorriso? Quanti non hanno mai provato un’emozione, una sensazione più o meno intensa, capace di manifestarsi sul nostro corpo con quel bel solco sul viso?
Perché sì, vedere una persona sorridere è una cosa magnifica: è come se tu percepissi, in qualche modo, la sua felicità; è come se ti trasmettesse benessere e positività, e senti che quella positività è ciò che potrà cambiare l’esito della tua giornata, magari; o farti capire quanto è inutile e senza senso restringersi nel buio profondo dei propri pensieri, delle proprie noie e paranoie, perché non ne vale la pena e,comunque, sai che c’è, esiste, qualcosa di meglio. Per esempio brillare, sì, scacciare tutti quei pessimi pensieri dalla mente e credere in qualcosa di grande; avere quella luce particolare che solo la speranza e la gioia di chi ha voluto e potuto fare, di chi è riuscito nel suo intento, di chi sente che la sua vita è profondamente importante e di chi non permette che ciò che non va possa rovinargliela, sanno dare. Non sto parlando soltanto di persone in generale.
Sto parlando di voi, giovani, voi che, come me, siete nel pieno della vostra vita; voi che sognate, progettate, sperate in un futuro migliore. E voglio dirvi una cosa.
Quando ho iniziato il mio quarto anno di liceo (cioè quest’anno) ho subito notato che c’era qualcosa di diverso, qualcosa che non andava; io mi metto a guardare spesso la gente che passa, le persone, senza conoscerle neanche, magari, e quello spettacolo non era molto soddisfacente: non vedevo nessun sorriso, non c’era nessuno che avesse un’espressione felice, nessuno che avesse QUELLA LUCE; o, se anche c’era, io non lo vedevo. Credevo, o forse speravo, che questo avrebbe avuto fine, prima o poi, e che quel sorriso tanto amato, quel sorriso sincero, gioviale, manifestato o anche solo velato, sarebbe ricomparso nei loro visi, ancora una volta.
Ma questo non è avvenuto e mi dispiace davvero, perché sono fermamente convinta che in questa più che in altra età, una persona dovrebbe sorridere. Non è bello stare insieme ai miei coetanei e vedere quel certo distacco, quella cinica e fredda serietà che può soltanto essere presente in chi ha già vissuto la sua vita e ha tratto dalle sue esperienze, conclusioni nel loro complesso negative.
Noi giovani non abbiamo vissuto, noi non sappiamo tutto sulla vita o su ciò che ci riserverà, e se ci pensate bene, è proprio questo il bello della nostra età: abbiamo la possibilità di scoprire ogni giorno nuove cose. Perché allora non dovremo sorridere? Perchè non possiamo guardare il mondo ancora con gli occhi vivaci e sbalorditi di un bambino?
E' vero, il mondo di oggi, con i suoi problemi, la sua società, le sue istituzioni, non ci dà molte motivazioni per pensare positivo, per poter credere ancora in qualcosa; a volte,spesso, ci sembra che niente sia possibile, che nessun sogno potrà essere realizzato, che non riusciremo mai a superare i mille ostacoli e i problemi sempre più difficoltosi che la vita ci presenterà continuamente. Ma non bisogna scoraggiarsi.
Essere “depressi”, avere qualche cruccio per la testa o anche solo qualche piccolo momento di smarrimento alla nostra età è del tutto comprensibile, però non è giusto tenere costantemente il broncio per questo. Io credo che se i giovani ritrovassero quella luce speciale, quella gioia di vivere impressa nei loro occhi; se la smettessero di pensare a cose inutili, di essere cinici, freddi e di avere, a volte, anche degli stupidi pregiudizi o degli stereotipi che sarebbe meglio cancellare dalla loro mente, forse riuscirebbero ad aprirsi di nuovo, con più entusiasmo, alla vita.
E' chiaro che non tutti siamo così (e lo spero bene); però, io voglio pensare che un giorno i giovani si renderanno conto di quanto valgono davvero, di quanto siano unici e speciali e di quanto possano davvero dare una svolta al nostro mondo.
Giovani, non piangetevi addosso, non ha alcun senso. Cercate, invece di agire di più , di alzarvi è combattere per ciò in cui credete, e per ciò che volete. Non permetteremo certo a una società e a un mondo intero in crisi di sopraffarci, giusto? Noi siamo l'anima del mondo e in quanto essa, dobbiamo SORRIDERE.
Claudia Di Vincenzo

Secondo Obama c'e' crisi e si devono tagliare i bonus milionari agli A.D. Cavoli loro! In Italia governa l'ottimismo!

domenica 8 febbraio 2009

Appello alla coesione sociale

Art. 1. L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Art. 2. La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 3. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.

(Costituzione della Repubblica Italiana)
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La parola Repubblica viene dal latino rě(m) publica(m),cosa pubblica; l'aggettivo che nella nostra costituzione la caratterizza deriva da democrazia, dêmos e -kratìa, potere e popolo. Al popolo il potere di gestire la cosa pubblica, quale è lo Stato.
E’ un impegno importante nonché una grande opportunità che ci siamo lasciati sfuggire per molto tempo e così, oggi, ci ritroviamo ad avere una nazione che fa acqua da tutte le parti, una regione minata da 30 anni di autonomia distruttiva, una provincia che ogni anno si gioca l’ultimo posto delle classifiche italiane, e un paese che ancora si ostina ad essere amministrato senza un briciolo di buon senso. Abbiamo però, un grande potenziale. Come è stato, ultimamente più volte, ricordato, a differenza di molti altri paesi, a S. Elisabetta sono molti i giovani ad interessarsi dello stato di salute della propria società, e la dimostrazione è che attualmente sono fortemente attivi due gruppi :il partito giovanile del PD e il gruppo dell’ SSF. Al contrario di chi dice che a S. Elisabetta non ci sono più giovani che si impegnano, in totale ci sono una trentina di giovani (e anche più) che oggi giorno discutono, litigano, si scambiano informazioni, idee su ciò che avviene e potrebbe avvenire in questo piccolo paese. Siamo tutti ragazzi diversi, con interessi diversi e che hanno scelto di muoversi in maniera diversa. Ma la diversità non deve costituire necessariamente un impedimento, può anzi essere un arricchimento, perché le idee e le opinioni sono in continuo movimento e in continua crescita. Senza stimoli esterni, finiremmo di ragionare.
C’è chi ha deciso di muoversi aderendo ad un partito, c’è chi ha deciso di muoversi attraverso l’SSF, entrambe le decisioni hanno come obiettivo comune creare la risposta alla domanda “che ne sarà del nostro futuro”? Nonostante ciò le critiche e i dissapori scorrono a fiumi e mi chiedo: perché non apprezziamo il fatto stesso che un giovane decida di muoversi, al di là del gruppo a cui appartiene? Perché non sfruttiamo davvero il fatto che esistano più movimenti? Perché non cogliamo la bellezza di una gioventù così attiva? Perché non iniziamo ad ascoltare senza basarci su preconcetti? (perché S. Elisabetta vive di preconcetti). Possibile che "o sei dentro" o "sei fuori"? Perché? Non si può essere impegnati senza essere pro o contro partito? Perché chi è dentro ad un partito deve vedere la merda fuori e chi ne è fuori vede la merda dentro? Non possiamo iniziare a parlare di persone, anziché di fazioni, partiti e famiglie? Gesù cristo era figlio di Dio, eppure anche lui discuteva con suo padre! Anche Peppino Impastato era figlio di suo padre; anche Borsellino era iscritto ad un partito di destra; Tiziano Terzani, invece, non ha mai aderito ad un partito; e Aleksander Panagulis, sebbene odiasse i partiti ci si è iscritto per essere candidato e cambiare le cose dall’interno. Non furono tutti grandi uomini? Eppure la pensavano tutti in maniera diversa. Ragazzi il mio appello questa volta va a noi: impariamo ad essere un po’ più tolleranti verso chi non la pensa come noi; apriamoci agli altri e chiediamoci il perché la pensano diversamente da noi; cogliamo ciò che di buono ognuno, come singolo, può dare; usiamo la diversità come punto di partenza per una riflessione che vada al di là delle apparenze; ignoriamo le discussioni negative e pertanto inutili, ma manteniamo accese quelle positive; impariamo a traghettare tra le diverse culture che percorrono le linee verticali e orizzontali della società. Se insieme lavoriamo bene sulla materia sociale, e gettiamo le basi per costruire nei giovani una coscienza politica, potremo vedere crescere il nostro paese sotto il profilo etico, economico e politico-amministrativo.
Un abbraccio a tutti
Marcella

giovedì 5 febbraio 2009

E’ancora possibile ripartire all’interno di un partito, fuori dalle logiche di partito?


Cito le parole di Angelo Parello postate sul blog http://www.selisabetta.blogspot.com/, perché credo che egli abbia sollevato un problema davvero importante a cui il Pd o non aveva ancora pensato o a cui non aveva ancora pensato di dare risposta “come mai è più facile attaccarsi ad una parola espressa da un cittadino deluso e non pensare invece a come fare per riprendere tutti quelli che ormai ne hanno abbastanza e abbandonano i partiti stessi.[…] Voglio sapere come affrontate la delusione della gente, perché un partito prima di essere tale è un gruppo, e allora come si fa a privarlo della sua stessa ninfa… la gente?”
La nostra generazione ha come esempio dei genitori che avendo combattuto la loro causa e avendola nella maggior parte dei casi persa, oggi si ritrovano con la voglia di continuare a far politica ma con la disillusione di chi sa che è necessario un compromesso, perchè la politica di oggi altro non è che uno sporco compromesso tra chi “regala” o “vende” il suo voto e chi lo “pretende” o lo “acquista”. Di fronte alla nostra generazione apatica e conformista, i figli della rivoluzione mancata ci dicono : “forza! Mettetevi in gioco… siete abituati male. Noi eravamo dieci volte più impegnati di voi perché voi avete tutto e non vi va di lottare!”; ma al contempo ci dicono “purtroppo, però, la politica è fatta di compromessi che dovete accettare…non potete parlare solo di ideali!”.
Un generazione cresciuta nella disillusione, e che ha per esempio la corruzione, cosa deve allora fare?
Se i partiti si rifiutano di accogliere veramente chi ancora crede negli ideali, come può un giovane pieno di sogni non allontanarsi?
E se un partito continua a parlare alle pareti della sua sezione, come può pretendere che il giovane ignorante si interessi alla politica?
Se ’errore di noi giovani è il non avere più una responsabilità politica, l’errore del partito non è forse quello di avere smarrito la sua responsabilità sociale?
Marcella Militello


“esci partito dalle tue stanze, torna amico dei ragazzi di strada”

(V. V. Majakovskij)


P.S.
Sarebbe sicuramente apprezzata più una risposta sincera che non una risposta di difesa
Con grande affetto

martedì 3 febbraio 2009

Questa è la mia terra e io la difendo ...
Magari qualcuno si ricorderà di lui, di Giuseppe Gatì, il “contestatore” di Vittorio Sgarbi. Proprio quel giovane che durante la presentazione dell’ultimo libro del critico dell’arte, si alzò e gridò: “Viva il giudice Caselli! Viva il pool antimafia!”. Non servirono i calci, le aggressioni e quelle due ore chiuso in una stanza, trattenuto contro il suo volere; non servì il capovolgimento dei fatti che da aggredito lo fecero divenire aggressore e nemmeno le immagini girate mentre tutto accadeva. Non servì nulla di tutto questo per fare notizia. Ma la sua morte sì. Solo la sua morte è riuscita a fare notizia. Faceva l’operaio nel caseificio del padre, a Campobello di Licata, morto folgorato da una scarica elettrica, mentre lavorava. Aveva costruito un blog, un piccolo spazio virtuale in cui esercitare la sua voglia di cambiamento, in cui regalare speranza e forza a tutti i giovani siciliani, come lui, come tutti noi. Era uno di quei pochi giovani con la voglia di lottare per la libertà e non rassegnarsi alle ingiustizie, alla corruzione e alla mediocrità dell’Italia e che è stata vittima di una delle tante piaghe dell’Italia stessa.
“Io ho deciso di rimanere qui, perchè non devo essere io ad emigrare per non “sporcarmi le mani” per cercare un lavoro, ma deve andare via chi questa terra l’ha martoriata. Ho creato un piccolo spazio cartaceo che periodicamente metto in giro (volantini e manifesti) al quale ho dato il nome di QUI CAMPOBELLO LIBERA (il mio paese infatti si chiama Campobello di Licata in provincia di Agrigento). Ancora sono il solo ad occuparmene, ma confido di risvegliare qualche bell’anima; Il mio spazio si occupa di informare i cittadini di ciò che i media nazionali oscurano o censurano: condannati in parlamento, leggi vergogna, inciuci ecc... Ho già avuto i primi commenti negativi, ma non mi fermo qui. Questa è la mia terra e io la difendo”.
Tratto dal suo blog: www.lamiaterraladifendoio.it
Giovanna Iacono