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"Il popolo che rinuncia alla libertà per la sicurezza, non merita e non avrà né libertà né sicurezza" (Benjamin Franklin)

domenica 27 giugno 2010

Al Popolo Sabettese

Avrei voluto inserire il dispositivo emesso dal Tar di Palermo per intero, per “Chiarezza e Trasparenza”, ma non mi è possibile, perché guarda caso l’unico dispositivo che manca è quello che riguarda il ricorso che mi riguarda! Mi riservo di inserirlo tramite commento successivamente. Comunque per chi volesse soddisfare qualche curiosità relativamente al ricorso elettorale presentato dal Sig. Catalano nei miei confronti, può sempre cercare informazioni sul sito del Tribunale Amministrativo Regionale di Palermo.
Posto che lo stesso Tar ha deciso di dare ragione al Sig. Francesco Catalano, che sarà il vostro nuovo rappresentante in Consiglio Comunale, io mi auguro che Dio la mandi buona al nostro povero paesello, considerato che nell’ultima Amministrazione Comunale quella poltrona da lui tanto ambita, gli è solo servita a riscaldarla per benino e a fare ostruzionismo a chi qualcosa di buono per il paese avrebbe voluto farla!
Mi ricordo la frase che qualcuno ripeteva, quando si trattava di altra gente, da criticare a tutti i costi! E le parole “Chiarezza e Trasparenza”, usate inneggiando allo scandalo elettorale!
Sta volta un invito alla riflessione lo voglio fare io ai miei paesani: Sabettesi meditate, meditate e meditate! Giovani Sabettesi meditate anche voi, anzi soprattutto voi!
Signora Medita Medita, c’è gente che non ha idea di chi siano i compagni, ma si definisce tale! C’è gente che continua a confondere i Socialisti con i seguaci di Bettino Craxi e Silvio Berlusconi, gente alla quale consiglio caldamente di prendersi un buon manuale di Storia Contemporanea e di studiarselo bene! Signora Medita Medita, ti invito a meditare seriamente e ad evitare di preoccuparti della mia vita e di quella che tu chiami solitudine, perché non esiste!
Con i ringraziamenti ho finito.
Ai miei elettori, che mi hanno voluta in quel Consiglio comunale e per i quali continuerò a lavorare senza occupare quella poltrona. Alla mia meravigliosa famiglia, che mi sostiene compatta e unita. Alle mie sorelle, Rossella e Ilenia, a Francesco, a Marcella, ad Agostino, a Davide, a Stefania, a Stefano, a Salvatore, a Maria, ad Alfonso, i Gd Sabettesi, che lavorano per Santa Elisabetta e per i giovani di Santa Elisabetta, senza condizionamenti, senza interessi e scopi altri! Ai compagni del Circolo del PD di Santa Elisabetta, con i quali ho avuto il piacere di fare la mia prima battaglia elettorale e di lavorare per il mio paese. Grazie, grazie e ancora grazie!
“Largo ai giovani”!!!

mercoledì 23 giugno 2010

Traccia Numero 2


di Concita De Gregorio


«Ho scelto di svolgere il tema dal titolo La ricerca della felicità perché proprio l'altro ieri a casa mentre mia madre preparava la cena abbiamo discusso di questo, mio fratello Antonio non parlava perché siccome ha avuto due debiti gli hanno tolto i cavi del computer e anche il credito al cellulare che già era poco, cinque euro a settimana e lui diceva sono una schifezza cinque euro, adesso niente. Mio padre ha detto è inutile che tu faccia la sceneggiata lui ha risposto tanto lo so che mi odi e ha buttato la forchetta facendo schizzi di salsa, mia madre si è messa a piangere ha detto smettetela che la ragazza ha l'esame deve stare tranquilla, possibile che non ci sia mai un momento di pace, mio padre ha detto ma quale pace, questi dovrebbero mettere un cero alla madonna tutti i giorni per i sacrifici che facciamo per vederli felici, allora io ho detto che ne sai tu di felicità, lui si è fatto triste negli occhi e ha detto niente, ne so, hai ragione, brava, a qualcosa è servito farti studiare, hai visto.


Mio padre Gerardo stamani deve votare il referendum dello stabilimento. Lui vota sì, lo ha scritto ieri in una lettera al giornale, perché dice che se perde il lavoro ce ne andiamo tutti a fare i manovali della camorra, che già la vita è uno schifo si alza alle quattro e mezza tutte le mattine per essere ai cancelli alle cinque, quando torna mangia un piatto di minestra va a dormire un'ora e alle tre ricomincia con l'altro lavoro da Fabio il carrozziere, la sera è morto di stanchezza non si vede nemmeno la tv. Però due figli a scuola, dice, e la moglie a casa come li campa, se no.

Certo, ha scritto nella lettera, coi criminali si guadagna meglio ma questo poi l'ha cancellato. L'accordo fa schifo, gli ha strillato l'altro giorno mia madre e lui gli ha detto che credi che non lo so che fa schifo, siete bravi tutti a parlare poi però il lavoro lo perdo io. Dice che era meglio quando in fabbrica non c'era nemmeno l'aria condizionata si schiattava di caldo ma almeno alle assemblee erano migliaia e il sindacato sì che contava e si stava tutti uniti. Nella traccia del tema c'è quell'articolo di giornale che spiega che quando migliorano le condizioni di vita, col progresso, non aumenta la felicità delle persone e non si capisce come mai. Questo intende mio padre, credo: lui l'ha capito. Che il caldo pazienza se però erano uniti. Poi mi ha colpito l'autore Zamagni che dice reciprocità condivisione, anche questo credo che intenda mio padre: erano in tanti e si sentivano insieme, si aiutavano a vicenda mentre adesso invece è più facile che ciascuno stia da solo. E' bello l'articolo della Costituzione però mi dispiace dirlo ma non è vero, non hanno tutti la stessa dignità: quelli che ne hanno di più se la devono ingoiare, quelli che ne hanno meno comandano per tutti. Anch'io credo come l'autore Bauman che deve essere bello tentare l'impossibile, deve essere una cosa che ti fa sentire felice ma se penso una cosa impossibile è che la mia famiglia sia più felice e allora vedo che non so come si fa, non dev'essere questo che voleva dire l'autore e spero almeno di non essere andata fuori tema che se non passo l'esame Antonio non può nemmeno usare il mio telefono come gli ho promesso, e allora altro che felicità».

lunedì 14 giugno 2010

3 a 1 fisso dell’acqua sulle terre emerse


Mi spiace... L'acqua non si vende!
Anche Santa Elisabetta ieri ha gridato il suo no alla privatizzazione del bene pubblico. In 200, uomini e donne di ogni colore politico, hanno firmato per chiedere il referendum che abroghi la privatizzazione, l'affidamento e il profitto di società di capitali sull'acqua.
Il 10% circa degli aventi diritto in un solo giorno!
Tutte le schede riempite, nessuno spazio vuoto. Molti quelli che non hanno potuto firmare.
Vista la partecipazione e il problema sentito da parte dei cittadini, si provvederà a richiedere altri moduli e ad organizzare un secondo evento.

Cosa succede a Santa Elisabetta?
Alcuni comuni dell'agrigentino hanno già da tempo affidato ai privati la gestione dell'acqua. Gli effetti purtroppo si conoscono già. Lo scorso anno le "Iene" si sono interessate dei tragici risvolti avvenuti dopo l'affidamento della gestione del servizio idrico a "Girgenti acque" da parte di Agrigento e di altri comuni della provincia, e per chiarimenti sono ritornati sul tema pochi mesi fa, dove hanno ritrovato una situazione notevolmente peggiorata: http://www.youtube.com/watch?v=o8_Jjlm1z6k
Secondo l'art. 23 bis del decreto legge 25 Giugno 2008, ogni comune italiano deve obbligatoriamente passare la gestione del servizio idrico dal pubblico al privato. Il nostro comune, assieme ad altri comuni limitrofi, si è mobilitato per impedire questa privatizzazione e, grazie alla proposta del Pd siciliano approvata all'Ars in difesa dell'acqua pubblica, si è riusciti a guadagnare ulteriore tempo per evitare il passaggio della gestione del servizio all'Ato Idrico.
Ma tutto ancora è in gioco.
Un milione di firme raccolte in tutta Italia chiedono il referendum. Se ciò sarà... poi toccherà a noi decidere.

Il corpo umano è fatto al 90%
di acqua, succhi, saliva e sputi….


sabato 12 giugno 2010

..si ricomincia

Ci vogliono Silenti?
Noi Grideremo Ancora Più Forte.

CONDANNATI
CORROTTI
MAFIOSI
FASCISTI
BUGIARDI
SERVI
PADRONI
MASSONI

FUORI DALLO STATO!

lunedì 7 giugno 2010

Il pd e l'amministrazione comunale, dopo un anno di fatti adesso il compito più difficile!!

Venerdì 4 giugno si è svolta l'assemblea cittadina organizzata dal partito democratico di Santa Elisabetta. Come tutti sapete si è discusso principalmente della finanziaria regionale e del bilancio comunale. Il sindaco Emilio Militello ha fatto un'ampia panoramica sull'operato di un'intero anno di amministrazione comunale. In particolare ha elencato i numerosi successi conseguiti in un anno dall'amministrazione, dal risanamento delle casse comunali fino ad illustrare i futuri progetti per lo sviluppo economico del paese. Ed era da tempo che nel nostro paese non si parlava più di futuro. Il sindaco ha concluso l'intervento affermando che ormai il "periodo nero" di Santa Elisabetta è alle spalle, anche se i problemi sono ancora molti e anche "pesanti" perchè veniamo in pratica da un lungo periodo di mal governo.
Dopo il sindaco ha preso la parola l'onorevole G. Di Benedetto che ha illustrato in poche e semplici parole la finanziaria regionale e i rapporti che il partito democratico siciliano ha con la giunta lombardo e di quali sono i futuri progetti del pd siciliano anche in vista di eventuali nuove alleanze per le prossime regionali. Si è anche parlato di stabilizzazione degli articolisti, finanziamenti regionali( non ultimo le scuole elementari e medie) e di tantissimi altri argomenti che di certo non posso riassumere in questa pagina di blog anche perchè mi dilungherei fin troppo..Insomma si è parlato di politica con la P maiuscola!

Tra finanziamenti, progetti e iniziative culturali vi assicuro potrei scrivere ore e ore su questo blog... quello che mi interessa sottolineare in questo post è la quasi totale mancanza di interesse che tutta la comunità sabettese mostra (speriamo che è solo una mia impressione) per questi argomenti che poi interessano direttamente tutti dal più giovane al più anziano perchè pagare più tasse non piace a nessuno di certo.

Un anno fa quando si votava per il sindaco tutti parlavano di politica e si interessavano di politica. Noi giovani gd eravamo rimasti stupefatti dall'enorme interesse anche di persone che sinceramente con la politica non hanno nulla in comune. Tutti eravamo dei "Silvio Berlusconi"!
Pensate che minimo il 70 % dei candidati consiglieri non capiva un cavolo di politca però tutti eravamo politicanti.

Ora che è davvero il momento di fare politica c'è il disinteresse totale. Certo non ci sono assessori da conquistare, non ci sono presidenti di consiglio da eleggere e per i prossimo tre anni almeno non ci saranno neanche elezioni e quindi questo significa che non ci saranno neanche le promesse elettorali o nuovi messia che promettono posti di lavoro. Insomma siamo messi proprio male.
Mettetevi nei panni di un giovane che si vuole affacciare alla politica ! Certo che ne rimane scoraggiato a vedere questo scenario. Tutti cercano assessori e soldi , tutti sono dei lecchini e l'ignoranza regna sovrana a Santa Elisabetta! Tutti lavorano solo per se stessi e se ne fregano degli altri.

Quello che i giovani democratici e il Pd vogliono è quello di cambiare questo stato di cose o almeno in parte.
Perchè è vero l'amministrazione comunale sta facendo benissimo anche senza l'apporto al 100% di alcuni esponenti politici della maggioranza stessa.
Ma il nuovo compito più difficile per tutti noi di sinistra ,e per sinistra intendo partito democratico sabettese, è proprio questo riavvicinare la gente a un modo sano di intendere la politca, cambiare totalmente la maschera a questo paese se si vuole che un giorno Santa Elisabetta cambi per davvero.
Insomma il partito democratico deve essere la base per questo progetto. Siamo l'unico partito in cui si parla di politica e ci si confronta apertamente. L'amministrazione deve avere una chiara impronta di sinistra; equità sociale, trasparenza e onestà. E se qualcuno va contro o vuole intendere la politica alla vecchia maniera bene se ne vada in minoranza.

Lo strappo che dobbiamo dare con la vecchia politica deve essere netto e se in questo anno si è lavorato in questa direzione bene il prossimo anno dobbiamo fare ancora di più e far diventare il pd il fulcro di una nuova concezione di intendere la politica nel nostro paese.

Stefano Di Vincenzo


mercoledì 2 giugno 2010

ASSEMBLEA ORGANIZZATA DAL CIRCOLO PD DI S.ELISABETTA

CIRCOLO DI SANTA ELISABETTA

VENERDI 4 GIUGNO ORE 19.00


ASSEMBLEA:


IL PD, LA FINANZIARIA REGIONALE

E IL BILANCIO COMUNALE.


INTERVENTI:


Dott. E. MILITELLO

SINDACO DI S. ELISABETTA


On. G. DI BENEDETTO

DEPUTATO REGIONALE – COMP. COMM. BILANCIO A.R.S.


Tutti i cittadini sono invitati a partecipare

VIVA L'ITALIA! VIVA IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA! VIVA IL 2 GIUGNO!

"L'Italia consolidi la sua unità, si rinnovi, divenga più moderna e più giusta"

"Un augurio affettuoso a quanti vivono e operano nel nostro paese per la festa che celebriamo insieme : festa dell'Italia che si unì e si fece Stato 150 anni orsono, festa della Repubblica che il popolo scelse liberamente il 2 giugno 1946". Inizia così il videomessaggio del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per la Festa della Repubblica.
"In questo momento, sentirsi nazione unita e solidale, sentirsi italiani, significa - ha aggiunto il Presidente Napolitano - riconoscere come problemi di tutti noi quelli che preoccupano le famiglie in difficoltà, quelli che nei giovani suscitano, per effetto della precarietà e incertezza in cui si dibattono, pesanti interrogativi per il futuro".
"Parlo dei problemi del lavoro e della vita quotidiana, dell'economia e della giustizia sociale. Stiamo attraversando, nel mondo e in particolar modo in Europa, una crisi difficile : occorre dunque un grande sforzo, fatto anche di sacrifici, per aprire all'Italia una prospettiva di sviluppo più sicuro e più forte. Per crescere di più e meglio, assicurando maggiore benessere a quanti sono rimasti più indietro, l'Italia deve crescere tutta, al Nord e al Sud. Si deve, guardando ai giovani, promuovere una migliore educazione e formazione, fare avanzare la ricerca scientifica e tecnologica, elevare la produttività del nostro sistema economico : solo così si potrà creare nuova e buona occupazione".
"Il confronto tra le opposte parti politiche deve concorrere al raggiungimento di questi risultati, e non produrre solo conflitto, soltanto scontro fine a sé stesso.
"Si discutano in questo spirito - ha sottolineato il Capo dello Stato - le decisioni che sono all'ordine del giorno; si scelga in questo spirito - nel Parlamento, nelle istituzioni regionali e locali e nella società - tra le diverse proposte che si dovranno liberamente esprimere"."Ci accomuni - ha concluso il Presidente Napolitano - un forte senso delle responsabilità cui fare fronte perché l'Italia consolidi la sua unità, si rinnovi, divenga più moderna e più giusta e si dimostri capace di dare il suo contributo alla causa della pace e della giustizia nel mondo.
Buon 2 giugno a tutti".


"La Costituzione è il fondamento della Repubblica. Se cade dal cuore del popolo, se non è rispettata dalle autorità politiche, se non è difesa dal governo e dal Parlamento, se è manomessa dai partiti verrà a mancare il terreno sodo sul quale sono fabbricate le nostre istituzioni e ancorate le nostre libertà." Luigi Sturzo




Art. 1
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Art. 2
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Art. 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art. 4
La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.
Art. 5
La Repubblica, una e indivisibile, riconosce e promuove le autonomie locali; attua nei servizi che dipendono dallo Stato il più ampio decentramento amministrativo; adegua i principi ed i metodi della sua legislazione alle esigenze dell'autonomia e del decentramento.
Art. 6
La Repubblica tutela con apposite norme le minoranze linguistiche.
Art.7
Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale.
Art. 8
Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge.
Le confessioni religiose diverse dalla cattolica hanno diritto di organizzarsi secondo i propri statuti, in quanto non contrastino con l'ordinamento giuridico italiano.
I loro rapporti con lo Stato sono regolati per legge sulla base di intese con le relative rappresentanze.
Art. 9
La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.
Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione.
Art. 10
L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica secondo le condizioni stabilite dalla legge.
Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici.
Art. 11
L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.
Art. 12
La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni.
BUONA FESTA DELLA REPUBBLICA ITALIANA!!!