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"Il popolo che rinuncia alla libertà per la sicurezza, non merita e non avrà né libertà né sicurezza" (Benjamin Franklin)

venerdì 29 ottobre 2010

La lettera di Pier Luigi Bersani ai segretari dei circoli


La lettera di Pier Luigi Bersani ai segretari dei circoli
Il segretario nazionale scrive ai circoli in vista dell'assemblea del 6 novembre.


Cara Segretaria, Caro Segretario,

Il 6 novembre è convocata l’Assemblea Nazionale dei Segretari di Circolo del PD che si terrà a Roma presso l’Auditorium della Conciliazione.

Ti scrivo per chiederti di fare di tutto per essere presente a questo importante appuntamento. Come sai abbiamo avviato la discussione sulla proposta politica e programmatica del partito nelle assemblee nazionali di Roma e Busto Arsizio, e proseguirà con quella che si terrà a Napoli nel mese di dicembre.

Nell’Assemblea dei segretari di circolo discuteremo del contenuto di queste proposte, di come diffonderle sul territorio e sarà una occasione importante per un confronto tra di noi sullo stato del partito. Dal 2007 ad oggi tante cose sono cambiate, tranne una: oggi come allora siamo l’unica forza politica attorno alla quale si può costruire una seria e credibile alternativa democratica e riformista al governo Berlusconi e di questo dobbiamo essere responsabilmente consapevoli.

Questa alternativa dobbiamo costruirla giorno per giorno, rimboccandoci le maniche e lavorando con la passione civile e politica che avete ampiamente dimostrato di avere in questi anni difficili.

È questo il motivo che ci ha spinti a promuovere una grande mobilitazione come il porta a porta che si terrà negli ultimi tre fine settimana di novembre. Il 20 novembre sarà l’appuntamento centrale di questa campagna: dobbiamo tornare nei luoghi delle primarie, con migliaia di gazebo e coinvolgere i nostri iscritti e i tanti elettori chiedendogli, non solo di scegliere il futuro del PD con un voto, ma di essere gli attori principali per costruire giorni migliori per l’Italia.

Mi rivolgo personalmente a tutto il gruppo dirigente, agli eletti nelle istituzioni, agli iscritti, agli elettori delle primarie, ma soprattutto a voi che quotidianamente lavorate sul territorio e che rendete concreta l’idea di un grande partito popolare.

Dobbiamo fare un lavoro straordinario per raggiungere il maggior numero di Italiane e italiani, informarli della nostra proposta di governo e dei danni che la destra ha prodotto al nostro Paese.

Siamo il partito della riscossa civica dell’Italia: legalità, onestà, fedeltà ai principi costituzionali.

Tutti assieme con intelligenza, con orgoglio, con convinzione e passione prepariamo un futuro migliore per il nostro Paese.

Vi aspetto a Roma

Pier Luigi Bersani

giovedì 28 ottobre 2010

Ma non avevamo detto che il Pd era unito?!



da CanicattìWeb
Arnone si presenta in sala all’assemblea pd con Lupo indossando una maglietta che denunzia gli imbrogli nel tesseramento e l’on. Capodicasa balza dalla sedia della presidenza e chiama i carabinieri per buttarlo fuori.
Arnone, impassibile, lo sfida:
Si togliera’ la maglietta ed andra’ via solo con i carabinieri. I militari, chiamati telefonicamente da Capodicasa, non interverranno ed Arnone rimarra’ in sala.
Prima dell’ingresso in sala arnone era stato aggredito verbalmente e fisicamente dallo stretto collaboratore di capodicasa Giuseppe Giuffrida.
L’iniziativa di oggi al Jolly Hotel dei Templi indetta da Capodicasa alla presenza del segretario regionale Giuseppe Lupo si è rivelata un disastro destinato a travolgere la ricandidatura di Messana. Sul piano politico si è registrata la totale assenza della componente Lumia-Panepinto e di quella Franceschini-Veltroni che fa capo ad Adragna ed allo stesso Arnone.
Ma l’aspetto più clamoroso è la contestazione “silenziosa” ma dirompente di Giuseppe Arnone e di Graziella Ancona. I due si sono recati all’iniziativa indossando le magliette che denunziavano gli imbrogli nel tesseramento ed i reati penali commessi dal segretario Messana per cui sono già stati condannati altri due gregari di Capodicasa, Palermo e Gambino, ad un anno di reclusione.
Prima dell’iniziativa di Capodicasa di chiamare i Carabinieri per buttare Arnone fuori dalla sala nel giardino dell’hotel si era verificata una vera e propria aggressione verbale e fisica nei confronti di Arnone da parte, appunto, di un altro dei più stretti collaboratori di Capodicasa, l’ex sindaco di Cattolica Eraclea Giuffrida. Giuffrida è stato poi allontanato dal direttore e dal personale dell’hotel che hanno preso le difese di Arnone. Per inciso: il Giuffrida è in atto imputato (oltre che per gravi reati contro il Comune di Cattolica Eraclea) per aver aggredito la stessa Graziella Ancona quale rappresentante di lista di Franceschini alle Primarie che hanno eletto Bersani.
Quindi Arnone è entrato in sala e si è verificato l’episodio che ha avuto come protagonista Capodicasa che, come detto, vedendo Arnone ed Ancona con la loro magliette, si è alzato per buttarli fuori. A dare man forte a Capodicasa il segretario Messana, che ha interrotto la sua relazione per inveire contro Arnone e la sua iniziativa. Arnone ha risposto a Messana con la seguente domanda: “Come Messana, non ti indigni per la presenza in questa sala di condannati ad un anno di reclusione per reati contro il partito e ti indigni per le mie magliette”.

martedì 26 ottobre 2010

Prossima Fermata ITALIA

di Giuseppe Civati
La Terza Repubblica, la vostra.
La Prima è finita male, la Seconda non è nemmeno iniziata. Forse è meglio provare con la Terza Repubblica.

Ci vediamo a Firenze, dal 5 al 7 novembre 2010, presso la stazione Leopolda (si arriva con la metrotranvia dalla stazione di Santa Maria Novella).
Metafora ferroviaria, alla Calvino: se una notte d'inverno... finisse, finalmente. E si aprisse un'altra stagione.

Una Repubblica in cui la politica è una cosa tra le altre, non rinuncia al suo ruolo di guida, ma non si impone ai cittadini. Al contrario.
Una Repubblica in cui si ritrovi una misura e una credibilità, si punti al ricambio, si ridia voce agli elettori per scegliere i loro rappresentanti, provincia per provincia. Di stazione in stazione, appunto, con un'attenzione speciale per chi in questi anni è stato lontano dal potere.
Una Repubblica in cui i parlamentari siano la metà e guadagnino come i sindaci di una città come Firenze, non tre volte tanto. Perché non si fa politica per fare soldi, in nessuna accezione del termine.
Una Repubblica fondata sul lavoro, come una volta, non sulla rendita e sulla speculazione. In cui si torni a investire dove serve, in cui si torni a ragionare su quello che ci attende, e non solo su quello che è appena accaduto.
Una Repubblica in cui ci siano regole che danno la libertà proprio perché sono rispettate. E perché sono comprensibili, però.
Una Repubblica aperta e rigorosa, ordinata, in cui se si dice no al nucleare, si presenta un piano energetico alternativo (che sarebbe anche l'unico): perché, come ha detto qualcuno, la patria è quello che capiterà a chi viene dopo di noi.
Una Repubblica in cui non si sprechi e si risparmi, dall'ambiente alla spesa pubblica.
Una Repubblica in cui sia premiato il merito, perché però la scuola e le occasioni per crescere saranno alla portata di tutti.
Una Repubblica delle famiglie, a cominciare dalla casa in cui vivere.
Una Repubblica in cui i diritti non siano negati e i doveri non siano una domanda: «dov'eri?».

A Firenze «ci divertiremo seriamente», come abbiamo promesso di fare. Ascolteremo le voci dell'Italia che ci piace e di chi politica la fa bene, con gusto e con passione. E con la preparazione che ci vuole.

Matteo Renzi è promotore, riferimento e ospite di un momento politico partecipato e condiviso. Oltre (http://www.andiamooltre.it/
) mette a disposizione la propria struttura (unica espressione del politichese che ci permettiamo) per rendere più gradevole e democratica la partecipazione di tutti.

Vi chiediamo di far pervenire il vostro contributo entro il 24 ottobre, in tutte le forme conosciute: buone pratiche, idee, progetti e suggestioni. Anche un piccolo contributo economico, perché nella Terza Repubblica ci saranno meno rimborsi elettorali, ma ci vorrà l'aiuto di tutti e le idee dovranno essere sostenute.

Per parte nostra, l'unica cosa che faremo sarà quella di mettere tutti nelle condizioni di partecipare, intervenire, discutere. «Alla pari», senza precedenze, né candidature da lanciare, né cordate da sostenere.

Ci rivolgeremo, perciò, a tutte le tribù democratiche e progressiste del Paese. E chi vorrà promuovere con noi l'iniziativa, è il benvenuto. Nessuna primogenitura, abbiamo tutti cose più importanti da fare che continuare a 'etichettare' cose e persone.

A voi chiediamo soltanto di venire e di replicare, in futuro, questo appuntamento. Perché le stazioni sono tante, diffuse in quasi tutto il Paese. E le idee corrono sulla rete. E vorremmo abbonarci a un'Italia diversa, rinnovata. La prossima: vicina, solidale, nuova e, a suo modo, rivoluzionaria.

C'è l'evento Facebook (potrebbe non esserci?), c'è l'email (andiamooltre@gmail.com) a cui chiedere informazioni, ci saranno alberghi convenzionati, per tutte le tasche. Ci sarà Firenze, la sua cultura e la sua bellezza. Ci sarà molto spazio (anche fisicamente, intendo) per presentare le proprie idee. Ci sarà la politica. Quella che saremo in grado di esprimere.

sabato 23 ottobre 2010

congresso di circolo



SEZIONE SANTA ELISABETTA

CARO ISCRITTO,

E’ CONVOCATO PER SABATO 30-OTTOBRE-2010 PRESSO I LOCALI DELLA SEZIONE DI VIA MUNICIPIO IL

2° CONGRESSO DI CIRCOLO

SECONDO IL SEGUENTE O.D.G.

- ORE 18 INIZIO DEI LAVORI

- RELAZIONE DEL SEGRETARIO, DIBATTITO

- DALLE ORE 20 ALLE 21,30 VOTAZIONI

Con l’occasione si ricorda che :

- partecipano al congresso con diritto di parola e di voto attivo e passivo, tutti gli iscritti al

21-luglio-2009 che rinnovano l’iscrizione entro la data di svolgimento del congresso stesso.

I nuovi iscritti avranno diritto al solo voto passivo.

- Si voterà per eleggere il direttivo ed il segretario del circolo - i delegati al congresso provinciale.

Il segretario del circolo

Salvatore Trapani

Per richiedere la tessera 2010, la sezione sarà aperta nei giorni :

lunedì-mercoledì-venerdì dalle 20 alle 21

oppure telefonare al segretario ai numeri: 0922 479748 - 368495777

venerdì 22 ottobre 2010

29 - 30 - 31 GENNAIO 2010 :
Iscriviti al PD!!

Manca poco, affrettati!!

Tecnicamente ci sarebbe il tempo di iscriverti fino alla data di celebrazione del congresso, che si svolgerà nell'ottobre di quest'anno, ma perchè aspettare!!
Vuoi davvero rimanere per tutto il 2010, con la tessera scaduta del 2009?
Fidati, a me è capitato e va a finire pure che la perdi... ti aspettiamo!!
Del resto, se il circolo del tuo territorio non va da Maometto, è Maometto che va dal circolo... noo?!?!



giovedì 21 ottobre 2010

Gallina vecchia... gallina vecchia.

Gennaio è il primo mese dell’anno.
Sbagliato!
E’ Ottobre il primo mese dell’anno.
Almeno così sembra per il Partito Democratico agrigentino.
Non si potrebbe spiegare altrimenti il fatto che i tesseramenti 2010 inizino proprio questo mese.
Da Roma, dove il calendario sembra seguire la normale routine, le tessere sono state inviate, verso tutte le segreterie d’Italia, nel mese di Gennaio.
Ma per Emilio Messana, attuale coordinatore provinciale, e guarda caso prossimo candidato (unico) a succedersi, l’attesa è stata lunga. Ha dovuto così, per dieci lunghi mesi, conservare le tessere e rispolverarle adesso, nel mese di ottobre, primo mese del 2010 per la nostra provincia.
Sarà davvero una non coincidenza di calendario o c’è qualche altro motivo?
Perché i tesseramenti partono ogni volta in vista dei congressi e delle elezioni dei segretari?
Perché a Santa Elisabetta, dove già esiste un direttivo, dove già è presente un coordinatore ed una segreteria, i tesseramenti partono solo adesso?

Quando il Partito Democratico si dimentica di essere Democratico...
Pd: “Emilio Messana verrà riconfermato segretario provinciale”
Cittadino: “Come… si è già votato?”
Pd: “No. Ma hanno già deciso!”
Cittadino: “Chi? I cittadini? I tesserati?”
Pd: “No. Capodicasa, Panepinto, Adragna, Lupo...”
Cittadino: “Insomma… i soliti.”
Pd: “I soliti? Loro sono i nostri dirigenti!”
Cittadino: “Ah giusto! I dirigenti! Vuoi dire quelli che controllano il partito da una vita e da anni non riescono a vincere le elezioni in Sicilia? Quelli del 61 a 0? Quelli che non riescono ad ottenere il consenso dei siciliani, ma che stanno comunque lì? Vuoi dire, quei dirigenti che hanno portato il Pd nella giunta Lombardo?”
Pd: “Si… loro!”
Cittadino: “Ma dunque, i nuovi tesserati che funzione hanno?”
Pd: “Beh… loro voteranno i delegati.”
Cittadino: “I delegati che andranno a votare il segretario provinciale?”
Pd: “Giusto!”
Cittadino: “Ma come non è già Emilio Messana il nuovo segretario?”
Pd: “Si… e i delegati lo andranno a votare!”
Cittadino: “Scusami… non capisco. Ma che elezioni sono se c’è un candidato unico? Che elezioni sono se già si sa chi vincerà?”
Pd: “E’ vero. Il candidato è unico. Ma è unico perché il partito è unito!”
Cittadino: “Il partito… ovvero… i tesserati?”
Pd: “No. Il partito… cioè i dirigenti!”
Cittadino: “I dirigenti… cioè vuoi dire.. i soliti?”

E se il primo mese dell’anno fosse stato Gennaio anche da noi?

mercoledì 20 ottobre 2010

martedì 19 ottobre 2010

Pd, Lupo “tradisce” Arnone e benedice la riconferma di Messana


Giuseppe Lupo
Gli appelli del consigliere comunale di Agrigento, Giuseppe Arnone contro la riconferma di Emilio Messana alla guida della segreteria provinciale del Partito democratico sembrano essere caduti tutti nel vuoto. Una battaglia politica – giudiziaria quella intrapresa dall’avvocato agrigentino alla vigilia del congresso provinciale, che verrà celebrato a fine ottobre, destinata ad arenarsi. A nulla sono valse le lettere, (l’ultima risale a ieri), indirizzate al segretario regionale Giuseppe Lupo nelle quali veniva invitato a prendere posizione per scongiurare la riconferma del segretario uscente colpevole, secondo Arnone, di aver posto in essere gravi irregolarità nella fase del tesseramento dello scorso anno e di aver avallato presunti brogli elettorali a danno di alcuni esponenti del partito per favorirne altri. La mazzata per certi versi inaspettata è arrivata proprio da Lupo, il quale, nel corso della riunione che si è svolta oggi a Palermo con la delegazione agrigentina, ha benedetto la ricandidatura dell’avvocato Emilio Messana. Lupo in particolare ha espresso “apprezzamento per la sintesi unitaria raggiunta dal partito democratico agrigentino in vista del prossimo congresso provinciale”. E pensare che proprio Arnone è stato tra i più battaglieri sostenitori di Lupo alle primarie dello scorso anno sfidando a muso duro l’area politica che fa riferimento all’ex vice ministro Angelo Capodicasa, la stessa che adesso si appresta a tenere in mano le redini del partito in provincia con la benedizione di Lupo.

tratto da http://www.sicilia24h.it

lunedì 18 ottobre 2010

Giornata dell’incontro a Santa Elisabetta

da perLacittà.it


Sabato scorso, nel comune di Santa Elisabetta sono proseguite le celebrazioni di commemorazione del IV centenario della “licentia populandi”, ovvero l’atto ufficiale con cui nel 1610 è stata concessa l’autorizzazione a popolare il fondo Cometa, sul quale oggi sorge il centro abitato sabettese. Nel pomeriggio, il programma dei festeggiamenti è iniziato alle ore 17 con l’inaugurazione della mostra artistica dedicata alle opere di Raimondo Rizzo, artista sabettese poliedrico che in vita si è dedicato con notevoli risultati alla pittura ed alla scultura e che ha inoltre lasciato un nutrito numero di interessanti disegni e studi preparatori.

La mostra, visitabile tutti i pomeriggi (dalle 16 alle 20) fino a domenica 24, è la prima retrospettiva dedicata ad uno dei maggiori artisti che probabilmente il paese di Santa Elisabetta abbia avuto. L’attenzione successivamente si è spostata al Centro diurno del Comune, presso il quale si è svolta la Giornata dell’incontro, voluta dal Comitato organizzatore dei festeggiamenti del IV centenario al fine di “riavvicinare alla propria terra di origine i sabettesi sparsi in Italia e nel mondo, rappresentando un’occasione di riscoperta delle comuni radici territoriali”.

L’evento, presentato dal conduttore televisivo Mario Gaziano, è stato caratterizzato dalla presenza sul palco di persone originarie di S. Elisabetta che vivono fuori dal piccolo paese (alcuni provenienti anche da paesi esteri), i quali per l’occasione sono ritornati nel paese delle loro origini ed hanno raccontato aneddoti e ricordi personali relativi alla loro “sabittisità”, il tutto intervallato da brevi stacchi musicali e dalla lettura di numerosi messaggi inviati dai sabettesi emigrati, che hanno approfittato della serata per far sentire la loro vicinanza e la loro partecipazione emotiva all’evento.

A conclusione dell’evento, è stato proiettato un toccante video (consultabile su youtube) realizzato da un sabettese emigrato in Australia ed ottenuto mediante l’utilizzazione delle centinaia di foto che da mesi vengono caricate sul gruppo facebook “Santa Elisabetta nel mondo”: un vero e proprio amarcord fotografico tra passato e presente molto apprezzato ed applaudito.

Antonio Fragapane

L'Ottobre Italiano


Seconda parte:http://www.youtube.com/watch?v=NV2TPF_Q2hc
Terza parte:http://www.youtube.com/watch?v=SgeFYl0lpmE

sabato 16 ottobre 2010

La POLITICA secondo D'Alema...

“Vendola? È figlio di Berlusconi. D’altra parte l’ha detto anche lui. Io invece faccio dei ragionamenti politici per i quali si richiede… una certa applicazione. Ho un target un po’ alto”….

Perché “la politica non si fa col racconto, con il linguaggio, con la letteratura, con la poesia. Ma con i contenuti. Anche perché peraltro abbiamo poeti migliori che battono le piazze”.

(Fonte: http://candidonews.wordpress.com/2010/07/23/dalema-critica-vendola-la-politica-si-fa-con-i-contenuti-non-con-la-poesia-senti-chi-parla/)

Poi, peccato che succeda che:

2005: nella sfida delle primarie pugliesi appoggia Boccia, vince Vendola

2009-2010: è uno dei massimi fautori di un accordo organico con l’Udc, a partire della regionali. Risultato: dove l’udc si presenta con il centrosinistra non è determinante. In Piemonte Bresso viene sconfitta. Nel Lazio, due dei suoi fidati, Sposetti ed il coordinatore laziale Mazzoli, non riescono a candidare un esponente Pd alla Regione. Il partito è costretto a rincorrere Emma Bonino, poi sconfitta dalla Polverini.

2010: nella sfida delle primarie per le regionali pugliesi, cerca di candidare il sindaco di Bari Emiliano, non riuscendoci appoggia la candidatura di Boccia. Vince ancora una volta Vendola.

E inoltre, guardate come il leader maximo cerca di valorizzare uno che piglia il 70% alle primarie:

Nel gennaio 2010: Regionali, il Pd candida Boccia alle primarie.D'Alema striglia Vendola: "Ha complicato tutto"

...e ancora: Bersani e D'Alema temono la resa dei conti:"Serata amara, ma la linea non cambia" ( commenti a caldo sulla vittoria di Vendola nelle primarie con 200.000 persone al voto. Fonte :http://www.repubblica.it/politica/2010/01/25/news/d_alema_fa_buon_viso_a_cattivo_gioco_ora_pensiamo_a_battere_il_centrodestra-2065456/ )

...e ancora, in piena campagna elettorale pro Boccia, l'ormai PLURIBOCCIATO da tutti i Pugliesi che D'Alema appoggia per ben due volte, contro Vendola, invano:

D'Alema: "Nichi ha fallito come leader"- «Da soli le elezioni si perdono. E io non ne ho persa nemmeno una. Ma questo, a Nichi, pare non importare più nulla: noi siamo nelle primarie per battere la destra, lui è nelle primarie per battere noi del Pd»

Infatti Vendola non solo per ben due volte vincerà le primarie contro il candidato di D'Alema, ma poi vincerà anche le elezioni per la presidenza della Puglia contro il centrodestra, una delle poche regioni in italia e l'unica al Sud, rimasta al centro-sinistra.

Perchè la dirigenza PD NON HA MAI APPOGGIATO LA CANDIDATURA DI UNA PERSONA CHE CHIARAMENTE GODE DEL CONSENSO DEI SUOI CONTERRANEI?!? E SOLO DOPO LE PRIMARIE HA DOVUTO INGOIARE IL ROSPO E METTERSI DALLA PARTE GIUSTA?

Ma un buon politico, non deve avere tra le sue tante qualità, quella di essere bravo a capire cosa preferisce e soprattutto chi voterebbe la gente comune? Tutta la Puglia sapeva cosa e chi voleva, tutti i Pugliesi tranne D'Alema che evidentemente in puglia ormai ci va solo per FARE eleggere qualcuno, e ultimamente manco questo gli riesce... Salvo poi salire sul carro del vincitore addirittura attribuendosi grandi strategie volte ad ingannare UDC e PDL, che altrimenti avrebbero distrutto Vendola...

Resta pur sempre il fatto che se fosse dipeso dal Baffetto più intelligente d'Italia, Vendola neanche per le primarie avrebbe avuto la possibilità di concorrere, già a partire dal 2005, e su stessa ammissione del Baffetto, Vendola ha avuto la meglio su Boccia perchè più popolare, quindi si ammette che nella vittoria di Vendola c'è molto della personalità e del carisma di Nichi!!

Del resto,il buon Max, non è nuovo nel mettere i bastoni tra le ruote a personaggi vincenti. La sua storia tormentata con Romano Prodi è ormai risaputa!!

Resta però il fatto, che un politico, che non voleva far candidare Prodi in momenti in cui avrebbe stravinto e che non avrebbe mai fatto partire il fenomeno Vendola in Puglia, è tutt'oggi considerato uno dei migliori politici e leader che il nostro partito abbia mai avuto.

Il perchè, proprio NON RIESCO A SPIEGARMELO!! Ma mi sarò mica perso qualcosa?

La Sinistra che Non Muore: Nichi Vendola

C'è sinistra oggi in Italia?
Forse si.
Nichi Vendola, governatore della Puglia e candidato per le primarie del centro-sinistra in viste delle prossime possibili elezioni, cerca di mantenere viva qualche speranza.
Parla ad una vasta platea, accolta nella sala del cinema Rouge et Noir di Palermo, e a centinaia di giovani studenti, precari, lavoratori e possibili tali che, con alle spalle il magico scenario offerto dal teatro Massimo, hanno potuto seguire l'intervento del leader di Sinistra Ecologia e Libertà grazie al mega schermo preparato fuori dall'edificio.
Anch'io c'ero.
Libertà, Sapere e Lavoro.
Parole che ripete più volte e attorno alle quali, per più di un'ora, mostra la situazione politica, economica e sociale del nostro paese, i problemi del governo e la scarsa opposizione di chi ha ormai paura a definirsi "compagno" anche davanti ai propri elettori, quasi a dimenticare la propria storia.
Libertà.
Ci si chiede ormai cosa sia. Giovedì sera la cantavano Vauro e Michele Santoro, seguendo le note e le parole del compianto Gaber.
"Ma cos'è la libertà?" ironizza Vendola "è l'opportunità di scegliere tra la tv satellitare di Murdock e il digitale terrestre di Berlusconi?".
Lavoro.
Cita l'Articolo uno della nostra Costituzione, ormai pronunciato così tante volte da aver perso il proprio significato.
Denuncia il dirigente della Fiat, Sergio Marchionne e tanti altri imprenditori italiani, che si sono dimenticati dei diritti dei propri dipendenti, che si sono dimenticati delle loro famiglie, e che delocalizzano le proprie imprese fuori dai confini italiani.
Denuncia i sindacati per non essere più dalla parte dei lavoratori. Sindacati che, davanti alla profonda crisi che da due anni attanaglia l'Italia, si sono solo preoccupati di smorzare le masse e calmare gli animi di chi si è visto togliere il lavoro dalle mani.
Denuncia coloro che più di due anni fa sfilavano per il family Day, in difesa della famiglia, contro gli omosessuali ed i trans. Dove sono adesso che le loro famiglie sono attaccate dalla crisi economica? Chi è adesso il loro nemico?
Sapere.
Denuncia il ministro dell'istruzione, che con la nuova riforma scolastica sta cercando di limitare la libertà delle menti, di ostacolare l'apprendimento, la ricerca e la cultura: nemiche numero uno di qualsiasi dittatura.

Non dimentica nemmeno la compagine amica: critica il Pd siciliano, entrato nella nuova giunta Lombardo, sempre abituato alla sconfitta, nella terra del 61 a 0, ha colto l'opportunità per poter governare in Sicilia.
Critica il razzismo della Lega e il silenzio di chi, su certi temi, dove la sinistra ha sempre mostrato i propri ideali di solidarietà ed umanità, adesso preferisce non esprimersi per non perdere ulteriore consenso.
Critica i dirigenti del PD che si sono tirati indietro per la grande manifestazione della Fiom.
Critica il Partito Democratico perché quelle idee di rinnovamento le ha smarrite chissà dove.
Denuncia la sinistra che si ritrova ancora oppressa da un berlusconismo che non si è riusciti ancora a sconfiggere. Una sinistra priva di un proprio vocabolario, che porti luce all'invisibilità di tutti questi problemi.

Vendola chiude il suo intervento mostrando la sua idea di politica, mai schiava della sconfitta, ma sempre pronta a vincere. Una politica che non si fermi a dire:"sbracciamoci le maniche, io sto dalla tue parte", ma che vada davvero infondo ad eliminare tutte le barriere architettoniche della società.
"Perché, come disse il poeta, ciò che conta non è l'arrivo, ma il viaggio che porta ad Itaca".

giovedì 14 ottobre 2010

Proposta del pd per l'università.

Salviamo l'università, tutti insieme, vendendo le frequenze tv

Bersani scrive al Corriere: il PD per il diritto allo studio


Spesso tra le parole e i fatti c'è un abisso. Il governo ne ha dato tante prove ma si è proprio superato con il disegno di legge sull'università. E' stato presentato come il trionfo della meritocrazia. Avrebbe il nostro plauso se davvero fosse così. Noi stessi siamo interessati ad introdurre innovazioni anche dopo la nostra stessa esperienza di governo. La realtà è purtroppo ben diversa.
Il testo introduce circa cinquecento nuove norme che dovranno essere attuate mediante circa mille regolamenti negli atenei. E' un monumento alla burocrazia. I professori passeranno le loro giornate a districarsi nel pantano normativo già oggi molto appesantito. Ciò spingerà gli atenei a diventare uguali tra loro, secondo lo standard imposto per legge. Mentre la politica del merito dovrebbe fare esattamente il contrario, cioè promuovere le differenze, incoraggiare gli innovatori e penalizzare chi non merita. A tale scopo bisognerebbe eliminare burocrazie inutili e affidare la regolazione del sistema alla valutazione dei risultati. Ma proprio questa è mancata finora. A metà del suo mandato il Ministro Gelmini non è ancora riuscito a far funzionare la nuova agenzia di valutazione degli atenei – l’Anvur, già approvata a suo tempo dal governo di centro sinistra - e ci vorrà ancora qualche anno prima che essa fornisca risultati utili. Non si è nemmeno accelerato nel frattempo, il lavoro della struttura ministeriale esistente, il CIVR. La valutazione è bloccata e per misurare la produzione scientifica degli atenei si usano dati vecchi di quasi dieci anni. Sono ritardi inaccettabili in ambiti così legati alla velocità del mondo globalizzato. Questa si chiama meritocrazia delle chiacchiere. E infatti non scontenta nessuno. Alla fine il Ministro ha promesso sottobanco che gli atenei con i risultati più negativi perderanno pochi soldi. Tutto cambia perché nulla cambi.
Secondo il governo questo paracadute è necessario a fronte della caduta dei finanziamenti. E’ vero. Una politica del merito la si può fare solo con risorse crescenti, almeno per un primo periodo.
Si dice che il deficit non lo consente. Devo qui rifare l’elenco dei soldi buttati via in questi due anni mentre si tagliavano scuola e università? Comunque, per il 2011 il Pd propone un forte aumento delle risorse per la scuola e l’università mettendo in vendita le frequenze liberate dalla transizione al digitale, come fece già il governo dell’Ulivo nel 2001 con le licenze UMTS. I paesi che hanno messo a gara le frequenze hanno incassato un bel po’ di miliardi. Potremmo spenderli a favore dei migliori atenei, per piani di ricerca ben selezionati,per investimenti nel diritto allo studio e per la realizzazione di infrastrutture scientifiche nel Mezzogiorno, che solo con la politica della conoscenza può rimettersi in cammino. Un fatto simile potrebbe modificare la prospettiva dell'università italiana.
Pochi giorni fa è stato assegnato il Nobel per la fisica a Kostantin Novoselov, uno scienziato anglo-russo di 36 anni. Da noi con la legge Gelmini a quell'età faticherebbe perfino a diventare professore e non saprebbe dove trovare i soldi per realizzare le sue ricerche. Del resto la ricerca universitaria è infatti ormai quasi scomparsa dai compiti dello Stato e non se ne trova traccia neppure nel testo all'esame del Parlamento. Intanto, circa cinquecento veri innovatori, già selezionati tra i migliori dipartimenti universitari e le aziende hi-tech, attendono da anni di ottenere i finanziamenti già stanziati dal progetto Industria 2015.
Si può chiamare riforma solo una politica della ricerca che convinca e appassioni tutti i ricercatori italiani. La sfida riguarda tutti, anche noi di centrosinistra e ci prendiamo la nostra parte di responsabilità. Chiediamo però un ripensamento alla maggioranza che ha governato l'università quasi l'intero decennio passato con risultati negativi. E' dovere di tutti cercare soluzioni diverse dal passato. E’ urgente una svolta. La crisi picchia anche qui. L'occupazione dei laureati è in costante diminuzione negli ultimi tempi. Gli studenti e le famiglie sembrano averne già preso consapevolezza facendo diminuire il numero di immatricolazioni. I primi a rinunciare agli studi sono i figli dei ceti sociali più deboli. Nel disegno di legge il potenziamento del diritto allo studio è affidato al buon cuore di improbabili benefattori, mentre c'è bisogno di un welfare studentesco di tipo europeo, in particolare per le residenze che consentono di spostarsi in città diverse. Perciò non saremo disponibili a discutere di norme senza un quadro certo dei finanziamenti, che non possono dipendere da quel che decide inappellabilmente il ministro del Tesoro, ma solo da una decisione del Parlamento. Stiamo infatti parlando dell’Università cioè del pilastro su cui costruire il progresso civile, culturale ed economico dell'Italia.

tratto da

http://www.partitodemocratico.it/dettaglio/109572/salviamo_luniversita_tutti_insieme_vendendo_le_frequenze_tv

martedì 12 ottobre 2010

Armanuni e partiti!

L’Articolo 11 della Costituzione: “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”
Forse la colpa è dei nostri maestri. Pensate … se anziché lasciarci imparare a memoria il “5 maggio” di Manzoni o “A Silvia” di Leopardi, ci avessero istruito di più sulla nostra carta costituzionale … forse a quest’ora le cose sarebbero un tantino diverse.
Immaginatevi un po’ il nostro Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, quando da bambino (non dovete forzare tanto la fantasia … l’altezza è rimasta immutata, basta sostituire i capelli rifatti con dei capelli veri) … ripeteva alla maestra l’Articolo 3 della costituzione: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”
Immaginate un po’ che Italia diversa sarebbe oggi!

20 Marzo 2003 ore 3,35 (5,35 ora irachena) - Il Presidente degli Stati Uniti d’America, George W Bush, da il via all’operazione “Iraq Freedom”.
21 Marzo 2003 – Il Governo italiano da piena libertà di utilizzo delle basi militari americane presenti sul suo territorio.
3 Aprile 2003 – Il Presidente della Repubblica italiana, Carlo Azelio Ciampi, afferma: “Nessun soldato italiano è partito per l’Iraq e nessuno ci andrà”.
15 Aprile 2003 – A meno di un mese dall’inizio della guerra, il Parlamento approva la proposta del governo Berlusconi per l’intervento delle truppe italiane in Iraq: 30000 militari italiani partono il giorno dopo in missione di pace.
12 Novembre 2003 – 19 soldati italiani perdono la vita a Nassjiria in seguito ad un attentato rivendicato da un gruppo di talebani. Molti anche i feriti.

E’ così si ritorna a parlare di Afganistain, ma non vi preoccupate … durerà poco. Lasciate passare qualche giorno dai funerali e poi i nomi di Francesco Vannozzi, Gianmarco Manca, Sebastiano Ville e Marco Pedone ricadranno nel dimenticatoio proprio come quelli degli altri 38 soldati e civili italiani che hanno perso la vita in 9 anni di missione di pace irachena.
Missione di pace… O almeno così continueranno ad avere il coraggio di chiamarla finché il Parlamento non deciderà: armati di amore e solidarietà o di bombe e missili Helfire?
L’Italia ripudia la guerra… certo… proprio come è anche vero che si fonda sul lavoro, che è indipendente dalla Chiesa, e che i suoi cittadini sono tutti uguali di fronte alla legge.

Livativi d'immezzu ca passa u bambineddu - parte seconda


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giovedì 7 ottobre 2010

Giornata dell'incontro 16 ottobre. Invito alla cittadinanza

COMUNE DI SANTA ELISABETTA Santa Elisabetta
(Prov. di Agrigento)

400° anniversario

UFFICIO DEL SINDACO



Caro compaesano,

l’Amministrazione Comunale di Santa Elisabetta in occasione 
delle celebrazioni del 400° anniversario della fondazione del Paese
ha voluto programmare per sabato 16 ottobre alle ore 18:30, una 

“ GIORNATA DELL’INCONTRO “

con l’intenzione di riavvicinare i sabettesi sparsi su territorio 
regionale, nazionale e internazionale alla propria terra di origine.

La giornata dell’incontro rappresenta una occasione storica 
e unica di riscoperta delle nostre comuni radici territoriali.

Nella speranza di poterci, tutti, riabbracciare in un saluto 
fraterno, ti aspetto, al centro sociale di Santa Elisabetta.

Ti prego di fare del tutto per essere presente.

Alla manifestazione che prevede una mostra di pittura 
della produzione artistica di Raimondo Rizzo, 
momenti di memorie, momenti di intrattenimento tra poesie,
canti e recitazioni, con ricco bouffet a base di prodotti tipici sabettesi.

Un abbraccio

Emilio Militello, Sindaco

lunedì 4 ottobre 2010

La Nuova Resistenza



"Oggi la nuova resistenza in cosa consiste?
Ecco l'appello ai giovani: di difendere queste posizioni che noi abbiamo conquistato... di difendere la Repubblica e la democrazia.
Oggi ci vogliono due qualità: l'onestà e il coraggio.
L'Appello che io faccio ai giovani è dunque questo: di cercare di essere onesti perché prima di tutto la politica deve essere fatta con le mani pulite.
Se c'è qualcuno che da scandalo... se c'è qualche uomo politico che approfitta della politica per fare i suoi sporchi interessi DEVE ESSERE DENUNCIATO!"

Sandro Pertini

Onestà e coraggio!
Sono entrato a far parte del Partito Democratico solo due anni fa.
La scelta non fu per nulla facile: il Pd usciva dalla batosta delle elezioni politiche perse contro Berlusconi; il fallimento del progetto di Veltroni aveva portato lo stesso alle dimissioni; e le lacerazioni e le divisioni del partito, tra le sue diverse correnti, hanno fatto riflettere su quanto giusta poteva essere stata l'unione tra i vecchi Democratici di sinistra e i Popolari della Margherita. Un'unione che di centro non iniziava sotto i migliori auspici.
Nonostante ciò, sono stato indirizzato verso il Partito Democratico perché ho riconosciuto un sogno che si poteva realizzare: un partito pulito e giovane che lavorasse seguendo una politica davvero dalla parte dei cittadini.
Se ci pensate, Pd a parte, in Italia non vi sono più partiti che possano aspirare ad un sogno simile: il Pdl ruota esclusivamente intorno a Berlusconi e ai suoi interessi; la Lega si muove su ideali razzisti e su una patria che non esiste; l'Mpa ne è una finta copia, e anche malriuscita; il partito di Di Pietro è nato e si muove attorno alla sua figura, che da vent'anni ormai ne è l'assoluto leader; l'Udc è rimasta ferma alla politica della vecchia Democrazia Cristiana sporca e corrotta; e anche gli altri partiti di sinistra nascono e muoiono come farfalle in giorni di pioggia.
Il Partito Democratico è l'unico partito che ha una storia, che nasce da un progetto libero e profondamente fondato sulla democrazia.
Ok... adesso accendiamo le luci, piedi a terra e cerchiamo di aprire gli occhi.
Quel sogno ancora non si è realizzato!
Molti addirittura se ne sono pure dimenticati.
In due anni non si è fatto nessun rinnovamento interno... nessuna pulizia.
E il sogno?
In questi ultimi giorni abbiamo denunciato su questo blog alcuni parlamentari e dirigenti del Pd che nascondono parecchi scheletri dentro l'armadio. Duri attacchi verso quei dirigenti che da anni stanno seduti nelle poltrone di Camera e Senato.
Ciò che mi ha sorpreso è stato il modo in cui alcuni dirigenti del partito locale, che probabilmente avranno storto un po' il naso sentendo l'appello di Sandro Pertini, con cui ho aperto questo post, hanno addirittura cercato di difendere personaggi come Massimo D'Alema o Crisafulli.
Ecco, quando Agostino Micciché dice che il 75% del partito è da buttare, non ha torto e non esagera. Non dice che il 75% del partito è colluso o ha chissà quali altri problemi, ma nella percentuale include anche chi, all'interno del partito, sa ma finta di niente... ovvero chi ha dimenticato quel sogno dal quale questo partito è nato.
Non si spiegherebbe altrimenti il motivo per cui anziché discussioni costruttive su come liberarsi di certa gente, ne siano invece nati attacchi personali ed inviti ad uscire dal partito.
Onestà e Coraggio!
Mentre per molti quel sogno ha smesso di volare, per me non è ancora detta l'ultima parola.
Caro 75%... cari ex sognatori... ditemi come potete presentarvi alle urne e chiedere il voto degli italiani se il Partito non si presenta rinnovato?
Come possono andare questi parlamentari a risolvere i problemi dell'Italia, a trattare il conflitto d'interessi e tanti altri temi, quanto per più volte ne hanno avuto l'occasione e non hanno fatto nulla?
Come si può criticare la vicenda accaduta in questi giorni al Parlamento riguardo Nicola Cosentino, quando lo stesso Massimo D'Alema era stato salvato nello stesso modo dalle mani del giudice Forleo?
Come si può proclamare un parlamento pulito se con il vostro voto eleggete gente come Crisafulli?

Dall'appello del Presidente Pertini noi vogliamo ripartire... seguendo le sue parole.
Con onestà e coraggio denunceremo chi deve rimanere a casa già dalle prossime elezioni.
Questo blog sarà voce narrante di questa battaglia.
Ci saranno i congressi prossimamente... sarà una buona occasione da cogliere per poterci intrufolare negli organi più alti del partito. Portare fin là la nostra voce.
Per il Partito Democratico di Mattarella, di Pio La Torre, di Berlinguer e di Pertini.
In nome di quel sogno... Onestà e Coraggio!!

Firmata la convenzione tra il G.S.S.E. ed il Comune di S. Elisabetta

di Antonio Fragapane


Sabato scorso presso l’aula consiliare del Comune di Santa Elisabetta, è stata posta la firma sulla convenzione che regolerà i rapporti tra l’Ente comunale sabettese ed il Gruppo Speleologico di Santa Elisabetta (G.S.S.E.).

Con tale documento, sottoscritto dal sindaco Emilio Militello e dal presidente del G.S.S.E., Salvatore Capraro, è stata affidata la gestione ai fini di salvaguardia e valorizzazione dell’importante sito archeologico del Monte Guastanella.

Gli speleologi sabettesi, volontari attivi da anni sul territorio, per un anno (possibile di ulteriori proroghe) saranno incaricati dell’attività di promozione di una delle rocche sicane più importanti dell’intera area, dovendo, infatti, provvedere al decespugliamento ed alla cura dei quattrocento gradini, realizzati per accedere più facilmente al sito, oltre alla eventuale realizzazione “in loco” di attività progettuali che, se approvate, potranno essere certamente migliorative di un sito di rilevanza storica tanto suggestivo quanto ancora poco conosciuto.

Grande soddisfazione è stata manifestata dal sindaco Militello per la stipula di un atto ufficiale che, per la prima volta, mira a garantire la migliore fruizione possibile del sito di Guastanella, d’ora in poi affidato alle sapienti cure dei volontari speleologi sabettesi, i quali, tramite il presidente Capraro, hanno espresso i loro ringraziamenti all’amministrazione comunale.

domenica 3 ottobre 2010

Mandiamoli tutti a casa questi leader tristi del Pd

L’intervista su Repubblica

Matteo Renzi: per sconfiggere Berlusconi dobbiamo liberarci di D’Alema, Veltroni, Bersani, senza distinzioni. La questione della leadership non riguarda me, ma Zingaretti, Chiamparino, Vendola
ROMA – “Nuovo Ulivo? Uno sbadiglio ci seppellirà. Mandiamoli tutti a casa questi leader tristi del Pd”.

Ambizioso programma, sindaco Matteo Renzi.
“Non è mica solo una questione di ricambio generazionale. Se vogliamo sbarazzarci di nonno Silvio, io così lo chiamo e non caimano, dobbiamo liberarci di un’intera generazione di dirigenti del mio partito. Non faccio distinzioni tra D’Alema, Veltroni, Bersani… Basta. E’ il momento della rottamazione. Senza incentivi”.

Rottamare i “vecchi” del Pd vuol dire automaticamente sbarazzarsi di Berlusconi?
“E’ la precondizione, il punto di partenza. Ma li vedete? Berlusconi ha fallito e noi stiamo a giocare ancora con le formule, le alchimie delle alleanze: un cerchio, due cerchi, nuovo Ulivo, vecchio Ulivo… I nostri iscritti, i simpatizzanti, i tanti delusi che aspetterebbero solo una parola chiara per tornare a impegnarsi, assistono sgomenti ad un imbarazzante Truman show. Pensando: ma quando si sveglieranno dall’anestesia? Ma si rendono conto di aver perso contatto con la realtà?”.

Che cosa propone di fare?
“Lo statuto del Pd parla chiaro, anche se ovviamente è rimasto inapplicato: dopo tre mandati parlamentari, giù dalla giostra. Se davvero si va alle elezioni anticipate, anche se personalmente ci credo poco, alla prima assemblea nazionale per le candidature vado alla tribuna e lancio il seguente ordine del giorno: facciamo riscoprire il piacere della semplice militanza ai nostri parlamentari che hanno varcato la soglia delle tre legislature. E, potendo, anche a Di Pietro, un altro che da 20 anni pontifica su tutto, e abbiamo visto i risultati”.

Resta però aperto il problema: che rapporti con Fini, con Casini, con la sinistra?
“Fini? Uno che passa da Almirante e Le Pen alla Tulliani e Barbareschi, di certo non fa per me. Però, non voglio nemmeno entrarci nel gioco del piccolo chimico. Piuttosto mi fate capire, per favore, che dice il Pd sul lavoro che cambia? Sull’innovazione? Sull’ambiente? E sulle tasse? Facevo ancora la maturità e già Berlusconi e Tremonti promettevano la riduzione a due sole aliquote. Quando siamo andati al governo noi, l’unico slogan era l’agghiacciante pagare le tasse è bellissimo. Ci sarà pure una via di mezzo…”.

Cos’è, un’autocandidatura alla leadership del Pd?
“Il mestiere di sindaco di Firenze mi diverte moltissimo, e qui voglio stare. Fossi stato a sentire D’Alema, Veltroni e Bersani mai sarei entrato a Palazzo Vecchio, macinato dalle primarie. Certo, appena apro bocca è sempre la stessa musica: il solito Renzi, l’ambizioso. E che ci vuoi fare, unifico il partito, c’ho tutti contro. Ma sai che c’è? Meglio un’accusa di arroganza che un processo per diserzione. La questione della leadership non riguarda me ma il tema esiste. Eccome”.

Chi riguarda allora?
“Di nomi ne vedo parecchi. Fra la gente che viene dal territorio. Da scegliere con le primarie, ovunque”.

Chiamparino, Zingaretti, Vendola?
“Sicuramente sì. Tre nomi che, con caratteristiche diverse, sono in grado di dire e dare qualcosa di nuovo al Pd. Lontani dal balletto di agosto al quale stiamo assistendo con scambio di lettere o cartoline fra i nostri dirigenti da un quotidiano all’altro. Litigando”.

Anche lei però aveva litigato con Zingaretti, accusandolo per la mancata candidatura alle regionali nel Lazio.
“Abbiamo litigato, ci siamo chiariti davanti ad una bistecca alla fiorentina. Ma poi, chissenefrega della polemica, di qualche parola di troppo se poi in realtà sei sulla stessa lunghezza d’onda. Io penso che oggi Nicola sia fra quelli che nel Pd rappresentano le novità”.

Quarantenni e territorio: è la formula per cambiare il Pd?
“Penso sia la combinazione giusta per ascoltare e raccogliere le indicazioni del nostro popolo. Più che cambiare però io direi proprio: azzerare”.

Sembra di sentire Nanni Moretti.
“Io però faccio politica col Pd e sono impegnato nel mio ruolo di amministratore. E soprattutto quel grido di piazza Navona, “andate a casa”, allora era di un solo intellettuale. Oggi temo sia condiviso della stragrande maggioranza del popolo democratico”.

Dichiarazione di voto del segretario Bersani sulla fiducia.



Finalmente, dopo quasi un anno di guida da parte sua del partito posso dirlo: un intervento STRAORDINARIO. Questi sono i temi da affrontare e da far capire agli italiani, Questi sono i TONI da utilizzare verso questa destra. Bisogna saper parlare con tanta verve e tanto carisma per conquistare gli italiani, ora bisogna però continuare così e non abbassare la pressione sul governo e la "grinta" negli interventi.

E mettiamo un po di classe dirigente giovane e pulita. La gente vuole questo e se lei ascolterà la gente non sarà tanto difficile vincere.

sabato 2 ottobre 2010

Non ci fu mobbing: scagionato il Comune di Santa Elisabetta

di Salvo Di Benedetto

Il Comune di Santa Elisabetta, difeso dall’avvocato Elisabetta Fragapane, ha vinto presso il Tribunale del lavoro di Agrigento la causa instaurata nel 2007 da un proprio dipendente, Calogero Miccichè. Quest’ultimo lamentava un presunto mobbing, un demansionamento subìto nel 2006, quando gli veniva revocato, dall’allora sindaco Gigi Milioto, l’incarico di responsabile area tecnica, precedentemente conferitogli dal sindaco fiduciariamente. Chiedeva, pertanto, l’annullamento della delibera di revoca e la condanna del Comune al pagamento delle indennità dovute ed al risarcimento dei danni lamentati, oltre alla reintegra nell’ incarico. Il giudice ha rigettato in toto il ricorso, condannando anche il ricorrente al pagamento delle spese legali in favore del Comune, che ne è uscito vincitore su tutti i fronti. Non è stata, difatti, accolta la domanda di reintegra poiché, secondo le norme che riguardano i dirigenti di Province e Comuni, non è configurabile un diritto alla stabilizzazione nella qualifica superiore, specie se assegnata fiduciariamente, quindi di natura provvisoria. Né il giudice ha accolto la domanda di risarcimento dei danni perché, dopo la revoca dell’incarico, il dipendente tornava a ricoprire le funzioni per lui normalmente previste in pianta organica, senza nessuna perdita delle sue normali mansioni, ma anche perché ogni danno lamentato è stato solo genericamente indicato, senza le opportune prove, che la difesa di Miccichè avrebbe dovuto allegare. Peraltro, ha evidenziato il giudice in sentenza, che non si può assolutamente parlare di “trasferimento ritorsivo”, perché l’incarico veniva revocato dopo che il sindaco, con diverse determine, delibere e ordini di servizio, aveva contestato per iscritto ritardi ed inadempimenti nell’espletamento dell’incarico, che mettevano in crisi il rapporto fiduciario instaurato tra il sindaco ed il dirigente incaricato. L’avvocato Gigi Milioto, attuale presidente del Consiglio comunale di Santa Elisabetta, dopo aver atteso la sentenza, nell’esprimere soddisfazione per l’esito della stessa, che conferma le giuste motivazioni che lo portarono ad adottare quei provvedimenti, si è congratulato con l’avvocoa Fragapane per l’ottimo lavoro svolto. [...]