|| gdsabettesi@gmail.com ||

"Il popolo che rinuncia alla libertà per la sicurezza, non merita e non avrà né libertà né sicurezza" (Benjamin Franklin)

martedì 12 ottobre 2010

Armanuni e partiti!

L’Articolo 11 della Costituzione: “L'Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo.”
Forse la colpa è dei nostri maestri. Pensate … se anziché lasciarci imparare a memoria il “5 maggio” di Manzoni o “A Silvia” di Leopardi, ci avessero istruito di più sulla nostra carta costituzionale … forse a quest’ora le cose sarebbero un tantino diverse.
Immaginatevi un po’ il nostro Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, quando da bambino (non dovete forzare tanto la fantasia … l’altezza è rimasta immutata, basta sostituire i capelli rifatti con dei capelli veri) … ripeteva alla maestra l’Articolo 3 della costituzione: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”
Immaginate un po’ che Italia diversa sarebbe oggi!

20 Marzo 2003 ore 3,35 (5,35 ora irachena) - Il Presidente degli Stati Uniti d’America, George W Bush, da il via all’operazione “Iraq Freedom”.
21 Marzo 2003 – Il Governo italiano da piena libertà di utilizzo delle basi militari americane presenti sul suo territorio.
3 Aprile 2003 – Il Presidente della Repubblica italiana, Carlo Azelio Ciampi, afferma: “Nessun soldato italiano è partito per l’Iraq e nessuno ci andrà”.
15 Aprile 2003 – A meno di un mese dall’inizio della guerra, il Parlamento approva la proposta del governo Berlusconi per l’intervento delle truppe italiane in Iraq: 30000 militari italiani partono il giorno dopo in missione di pace.
12 Novembre 2003 – 19 soldati italiani perdono la vita a Nassjiria in seguito ad un attentato rivendicato da un gruppo di talebani. Molti anche i feriti.

E’ così si ritorna a parlare di Afganistain, ma non vi preoccupate … durerà poco. Lasciate passare qualche giorno dai funerali e poi i nomi di Francesco Vannozzi, Gianmarco Manca, Sebastiano Ville e Marco Pedone ricadranno nel dimenticatoio proprio come quelli degli altri 38 soldati e civili italiani che hanno perso la vita in 9 anni di missione di pace irachena.
Missione di pace… O almeno così continueranno ad avere il coraggio di chiamarla finché il Parlamento non deciderà: armati di amore e solidarietà o di bombe e missili Helfire?
L’Italia ripudia la guerra… certo… proprio come è anche vero che si fonda sul lavoro, che è indipendente dalla Chiesa, e che i suoi cittadini sono tutti uguali di fronte alla legge.

Nessun commento: