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"Il popolo che rinuncia alla libertà per la sicurezza, non merita e non avrà né libertà né sicurezza" (Benjamin Franklin)

sabato 2 maggio 2009

Il paese che vorrei


Finalmente ci siamo, ragazzi: le elezioni per il nuovo sindaco di S.Elisabetta sono alle porte e, come sappiamo, tutti i partiti del paese stanno già avanzando le loro liste con i relativi candidati. Ma, aldilà dei vari orientamenti politici e delle coalizioni che si stanno venendo a creare, proviamo a dare uno sguardo più generale al luogo che ci ha accolti nel suo grembo sin dalla nascita, che è stato muto testimone della nostra infanzia, della nostra adolescenza e che rappresenta la culla di un'intera vita di tradizioni familiari a tutti i suoi abitanti.
Sappiamo benissimo in che condizioni si ritrova il nostro povero paese e, del resto, credo che tutti siano d'accordo con me nel dire che non vive certo i suoi tempi migliori; perché quelli li ha già vissuti. Oh sì! E quello era davvero un periodo di coesione, culturalmente e ideologicamente, molto florido.
Ma adesso? Adesso che succede? Bé, è cambiato tutto, ovviamente, o forse dovrei dire purtroppo. Già... se si tiene conto di ciò che accade, o meglio di ciò che NON accade, perché diciamocelo francamente: a S.Elisabetta NON SUCCEDE PIU' NIENTE! Le strade sono deserte, non vi sono iniziative di alcun tipo; le feste locali si sono notevolmente ridotte, per non parlare dei giovani che, oltre a non sentirne il vero spirito, quasi non avvertono il bisogno di mobilitarsi per qualcosa di diverso, qualcosa che cambi le cose. Al nostro paese manca quella vitalità e quel buon vecchio spirito di coesione che in altre parti ha recuperato situazioni prima ritenute disperate. Dove è andato a finire tutto questo? E di chi è la colpa del nostro declino? Della società che si è venuta a creare? Delle istituzioni centrali?
Oppure, semplicemente di noi sabettesi che in questo declino ci viviamo? Certo, molte spiacevoli situazioni si potrebbero facilmente risolvere, se solo ognuno di noi riuscisse a creare qualcosa di nuovo, a riunirsi in gruppo e dare vita...ad una compagnia teatrale, per esempio, o ad un piccolo giornale o a qualche festa che inviti la cittadinanza tutta a celebrare la grandezza di un paese che, per quanto piccolo, si porta sulle spalle secoli e secoli di storia mai raccontata.
In questi ultimi due anni di amministrazione, la gente ha potuto ben vedere quanto le sue aspettative di rinnovamento fossero state il larga parte deluse, e per la maggior parte dei casi anche inconsapevolmente.
Ma adesso ci saranno nuove elezioni, nuove amministrazioni e, si spera, una nuova e più positiva figura del “potere centrale” che riporti luce e vitalità ad un paese, come il nostro, che ne necessita in maniera assoluta. Ed è proprio questo il compito primario che deve assumersi e perseguire il nostro futuro sindaco:
- ripristinare e rendere di nuovo agibili zone di interesse e utilità pubblica, trascurate e vituperate ormai da molto tempo
- promuovere attività storico-culturali che uniscano grandi e giovani nel comune obbiettivo di creare un forte legame concreto, che consenta di operare in un clima di aperta e viva coesione e di “rispolverare” il passato e le tradizioni che hanno reso unica S.Elisabetta;
- incentivare i giovani ad impegnare concretamente le loro abilità (sportive, artistiche, letterarie, ecc.) a favore del sano sviluppo delle relazioni e delle comunicazioni tra tutti i paesani, e a questo proposito sarebbe molto utile, ad esempio: fondare un giornale locale o formare una compagnia teatrale che racchiuda in sé vecchi e giovani e che si proponga di portare in scena opere di acuta rilevanza artistica, forgiate dai migliori autori siciliani;
- istituire un centro giovanile dove i ragazzi di tutto il paese possano integrarsi ed esprimere le proprie opinioni su argomenti di attualità e interessi di vario genere ;

Tutto questo riuscirà a riportare coesione e un vivo spirito di associazione all'interno di ogni cittadino sabettese, che avrà di certo la possibilità di far risplendere il proprio paese di quella luce solare e nostalgica capace di risvegliare e di far ricordare che nella nostra “piccola” porzione di mondo è ancora possibile dar vita a qualcosa di incredibilmente grande, ad ogni speranza sempre sentita e mai espressa che brilla da secoli nei nostri occhi e nei nostri cuori.
Sì, tutto questo è possibile! “Cambiare è possibile!” (come disse Obama) e ci vorrà ancora molto tempo e notevoli sforzi prima che possa davvero realizzarsi, ma, se uniamo le nostre forze, ce la faremo.
INSIEME CE LA FAREMO!


Claudia Di Vincenzo

6 commenti:

Francesco Treseghè ha detto...

Cambiare si può... io ci credo come te... l'importante e saper trasformare le parole in azioni... hai analizzato molto bene i problemi che attanagliano il nostro paese e hai dato delle ottime soluzioni per uscire da questa fase di stallo... Ci vuole vitalismo... e questa forza deve partire in prima forma da noi giovani... già noi ci stiamo iniziando a svegliare: organizziamo cineforum affrontando importanti temi sociali, diamo informazione e notizie tramite le video interviste, ci confrontiamo ogni giorno mettendo ognuno il proprio punto di vista e cerchiamo sempre di arrivare ad una soluzione comune usando bene il dono della parola... cerchiamo sempre nuove idee... questo è ancora nulla davanti al sogno che teniamo chiuso nel nostro cuore... ma è sempre un PRIMO piccolo traguardo ragiunto.

Francesco Treseghè ha detto...

Il mondo che vorrei...
Piazza San Giovanni stracolma... arrampicato su delle transenne mi elevo sulla piazza... non c'era orizonte privo di gente... 4 amici secondo le statistiche di Emilio Fede... quasi un milione secondo quelli della sicurezza.
sono le 22... ha appena finito di suonare la PFM... un pò amareggiato per l'assenza di Bella Ciao, per l'assenza di satira (uscita solo dalla solita pazzia di Caparezza)... per l'assenza dei Modena City Ramblers (ha suonato solo l'ex componente della banda Cisco, che con un milione di persone ha cantato Cento Passi)... e poi...
"Nuncio vobis Gaudium Magnum... Abemus Vasco!"
... e che Vasco ...
se tutti si erano dimenticati di Berlusconi ci pensa lui a rinfrescarci la memoria... un ora di fantastico schow: "problemi? non esistono problemi... votiamo tutti Berlusconi! [...] qui c'è qualcuno che ha sbagliato... non voglio dire che sia il cavaliere... per carità... però! [...] vieni qui Silvio."
Lacrime agli occhi!
Il mondo che vorrei...

Francesco Treseghè ha detto...

ah... e ricordo anche che la somma di 100mila euro che è stata data a Vasco per la partecipazione al concerto l'ha voluta devolvere alla raccolta fondi per l'istuzione di borse studio ai figli delle vittime sul lavoro.

Marcella ha detto...

Claudia bellissime parole...come sempre daltronde!

Anonimo ha detto...

Brava mia figlia vero? Mi dice sempre che di politica ne capisce poco,invece questo è un pezzo di altissima politica. Brava davvero. V. Di V.

Marcella ha detto...

"L'etica, la politica ed il diritto si possono bensì distinguere, ma non disgiungere... Non esiste un'etica pratica, se non mediante le buone leggi e le buone amministrazioni" (L'associazione dell'etica, della politica e del diritto - Gian Domenico Romagnosi)
X Claudia: il diritto si studia, così come la storia e l' economia. Apprendendo un po' di tutto ciò,avrai le basi per poter analizzare la politca. Inoltre tu hai una rara qualità che per Romagnosi era inscindibile dall'arte della politica, l'ETICA. Ti assicuro che la stragrande maggioranza dei nostri politicanti non capisce un tubo di diritto, nè di economia, ancor meno di storia, nè hanno idea di cosa voglia dire politica e mai in vita loro avranno udito la parola ETICA. Continua a scrivere...
un baciuzzo