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domenica 12 settembre 2010

P3, l'inchiesta tocca Berlusconi

P3, l'inchiesta tocca Berlusconi
La procura: "Lo ascolteremo"
La magistratura romana vuole convocare il presidente del Consiglio dopo le rivelazioni suio summit per Lodo Alfano e Mondadori. Il ruolo di "Cesare" in interrogatori e riscontri.

ROMA - La procura di Roma potrebbe presto convocare Silvio Berlusconi come testimone nell'inchiesta sulla P3. Per la precisione, il presidente del Consiglio potrebbe essere sentito dai magistrati come persona informata sui fatti. Una svolta che arriva dopo che Arcangelo Martino, uno dei tre arrestati della "loggia P3", durante un interrogatorio del 19 agosto non ha lasciato dubbi sul fatto che il "Cesare" citato nell'ordinanza dei carabinieri è, effettivamente, il premier. Parole che confermano la contestata nota a piè di pagina in cui gli investigatori dei carabinieri scrivevano che "Cesare" era l'appellativo con cui la loggia chiamava il presidente del Consiglio. La notizia uscì a metà luglio e l'entourage del capo dell'esecutivo, primo fra tutti il suo legale e deputato del Pdl, Niccolò Ghedini, si affrettò a precisare che "Cesare" non era Berlusconi. Che le date, citate dagli indagati, non coincidevano e che si "trattava di un'ipotesi oltre che inveritiera, ridicola".

Ma ora le dichiarazioni dell'imprenditore arrestato danno nuova forza agli elementi che gli inquirenti hanno raccolto in questi mesi. Ed è per questo che il procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo e il sostituto Rodolfo Sabelli stanno valutando la convocazione del presidente del Consiglio a palazzo di Giustizia. D'altronde, tutte le persone citate dagli indagati sono state sentite dai magistrati. All'appello mancava solo Berlusconi. E, a questo punto, la convocazione si fa concreta.

tratto da "repubblica"

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