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"Il popolo che rinuncia alla libertà per la sicurezza, non merita e non avrà né libertà né sicurezza" (Benjamin Franklin)

sabato 1 maggio 2010

PRIMO MAGGIO FESTA DEI LAVORATORI

COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA

Art. 1 - L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
Art. 3 - Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Art. 4 - La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto.
Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società.

1 commento:

Anonimo ha detto...

non c'entra niente ma non so come fare per farvelo avere
da www.sicilia24h.it
credo ne vale la pena ospitarlo nel vostro blog.(vi è pure una foto , ma ripeto non so come fare...)
grazie
medita,medita

“La leggenda dei padri fondatori”, l’ultima fatica di Salvatore Gaglio

Salvatore Gaglio
La provincia di Agrigento si conferma terra di apprezzati scrittori. Nel panorama dialettale chi si è ritagliato uno spazio importante, forte soprattutto dell’apprezzamento della critica, è Salvatore Gaglio, 61 anni, originario di Santa Elisabetta. Non si dimentichi che la poesia italiana fiorisce con la Scuola Siciliana che ha dato nomi illustri alla nostra letteratura. I temi amorosi che rientravano nel genere cortese (da interpretare nel codice culturale medioevale) avevano come simbolo la rosa ed altri nobili fiori. Gaglio sente questa tradizione poetica ma i suoi protagonisti, presi dalla natura, hanno origini ben più umili. Gaglio è poeta della solarità mediterranea che non risolve il dramma umano nella lucida razionalità ma in un contesto mito – fisiosofico di una cultura più radicata nella tradizione della sua terra. Temi e situazioni che rivivono tutti nell’ultima fatica letteraria “La Leggenda dei padri fondatori”. In quest’opera sono narrate le origini di un paese oramai divorato dalla notte del passato che nasce dalle memorie appassionate ed allucinate del pastore Toto, e dai riscontri storici emersi dopo lunghe e laboriose ricerche. Breve Recenzione: Di fronte allo spettatore affranto si para, soffocata dai rovi e dalle sterpaglie, la “Terra di Nessuno”: una collina inospitale che in tempi lontani accolse tra le sue braccia quel paese fatto di casette piccole ma comode e belle, e di gente prospera e felice. Quell’antico borgo, ormai dissoltosi per colpa della disumanità delle orde umane, fu fondato da un padre e da tre frati agostiniani, i quali lo battezzarono col nome di Tagaste Nuova, in onore del Santo che ispirò la loro regola. Padre Quirino, il capo di quel manipolo di coraggiosi che si inoltrò per erte e per pendii al solo fine di portare la parola di Dio in un ulteriore avamposto della Fede, era stato un giovane nobile vissuto sfrenatamente tra i piaceri della carne, prima di dedicarsi, anima e corpo, alla missione salvifica che avrebbe connotato e dilacerato la sua esistenza. I tre frati che lo seguirono nell’impresa, erano finiti in convento a seguito di tragiche storie familiari alle quali reagirono in modi alquanto diversi. I quattro fondatori, al fine di realizzare la grande impresa, si staccarono dalla Casa Madre, così come una giovane ape regina e un piccolo gruppo di operaie si separano dall’alveare materno e s’involano verso il loro destino. Grazie al genio di padre Quirino, sorse un poderoso convento, furono innalzati il tempio e le sue due torri campanarie, e nacque il paese più bello di quel tempo, non prima che fossero debellati i banditi, i quali erano stati padroni e divennero gendarmi. A proposito: come nasce il Potere costituito? Sulla base di quale diritto? E chi dà il Diritto? Il nostalgico Toto, nel ricordare ciò che ormai non è più, dà corpo alle case immaginate, attraversa le vie, entra furtivo tra le pareti del tempio, resta sbalordito di fronte a tante meraviglie, si sofferma davanti a un affresco della navata sinistra che ci mostra Gesù mentre cammina sulle acque, entra nel quadro, e passeggia, mano nella mano, col Divino Maestro. I tre frati avranno destini diversi: Evangelino crescerà sempre di più, lungo un itinerario di religiosità e di ascesi; Messalino sarà salvato dal messaggio cristiano; Agrippino, il giovane di grande intelligenza e di personalità spiccata, si perderà nei meandri della vendetta. Padre Quirino, a sua volta, grazie all’opera meritoria e disinteressata di frate Nazario, si libererà dalle grinfie dell’Educatore che ne aveva programmato il cammino di santità, e ritroverà nell’amore terreno la sua autentica dimensione umana. Perché, per andare verso Dio, si dovrebbe rinunciare agli affetti?