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"Il popolo che rinuncia alla libertà per la sicurezza, non merita e non avrà né libertà né sicurezza" (Benjamin Franklin)

lunedì 10 maggio 2010

Ti vien voglia di contare.

Sei lì.
E quasi senza accorgertene inizi a contare.
Uno… due… cinque… sei… dieci… tredici… diciotto…
Un’unica strada.
Venti… ventiquattro… trenta… trentadue… trentranove…
Oggi quelle case come allora.
Quarantacinque… cinquanta… sessantuno… sessantasei…
Ma nella prima una lapide bianca che allora non c’era: un nome, una dedica e una data scritti in rosso.
Sessantanove… Settanta… Settantatré… Settantasette…
Il tempo sembra tornare indietro. Lo immagini con il frattello affianco, gridare sotto l’unica luce di quel lampione, verso quella finestra.
Ottantadue… ottantasei… Novanta… Novantuno… Novantasette…
Quel lampione, quella finestra… Adesso davanti ai tuoi occhi.
Cento.
Ti vien voglia di gridare… Ti vien voglia di giustizia.
Cento passi. “Vivi nella stessa strada… prendi il caffè nello stesso bar. Alla fine ti sembrano come te!”
Trentadue anni.

Il corteo parte da Terrasini, a due passi da Cinisi, dalla sede di “Radio Aut”.
“Radio Aut”… la sua unica arma.
Trentadue anni.
C'è un po' di viola… ci sono le Agende Rosse… C’è Cinisi… C’è una Sicilia… C’è un’Italia.
Ti vien voglia di cantare… Ti vien voglia di camminare.
Arriviamo a Cinisi. E’ quasi il tramonto… alzi lo sgardo verso la montagna e pensi alla bellezza.
Trentadue anni.

Questa volta non è dal balcone del civico 212, dalla sua casa, che si affacciano il fratello Giovanni e i suoi compagni, ma da una casa un po’ più in là… alcuni passi dopo… Esattamente Cento.
Dal balcone, dove una volta “Don Tano Toro Seduto” s’affacciava con i suoi amici di mafiopoli, un grande striscione, “Contro mafia e fascismo: Resistenza”, accompagna le parole del Sindaco di Cinisi, del nipote di Placido Rizzotto e di Giovanni Impastato.
Trentadue anni.
Quel corteo si ripete, ogni 9 maggio. Ma stavolta è diverso.
Il 9 maggio 1978 in quella casa, Don Tano se la rivederva dopo avergli chiuso per sempre la bocca.
Il 9 maggio 2010… trantadue anni dopo… quelle Parole, quelle Idee che non hanno mai cessato di vivere, irrompono in quella casa, e da lì continueranno a lottare: lì nascerà la biblioteca dell’Associazione Impastato.
La Storia Cambia.
Ma alcune abitudini non ci lasciano. “Musica & Cultura” è un appuntamento che ancora oggi continua e che ha accompagnato questi 4 giorni di ricordo.
Sotto le note di musica gitana, Alessandro Mannarino ci canta che l’Amore è Gratis.

Forse lo è… Magari è vero… Ma non per tutti.
C’è chi ha pagato per l’Amore… per la Bellezza… per gli Ideali… e il prezzo che ha versato è il motivo per cui ci troviamo qui questa sera.
Guardo la gente alle mie spalle. Quanti cuori ed occhi. Quante voci.
Magari se così tanti cuori, occhi e voci riempivano questa strada anche solo trentatreanni prima, questa sera, sul palco avrei riconosciuto una persona in più. Peppino, scusa il nostro ritardo.

3 commenti:

Davide Miccichè ha detto...

...quanto avrei voluto esserci...

Anonimo ha detto...

E' la dimostrazione che la Mafia si può battere. La società civile prima di tutto e poi lo Stato. Lo Stato che deve sapere da che parte stare. Lo sanno i giudici, le forze di polizia ma gli altri? Certi politici collusi, il potere colluso che fa accordi con la mafia? Certi servizi dello stato deviati? costoro con quale Stato stanno? Con la parte di Stato che si spartisce potere, appalti e il futuro delle persone? Mandiamo a casa il primo politico colluso d'Italia. Berlusconi. VDV

Marcella ha detto...

dev'essere stata un'emozione fortissima!