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"Il popolo che rinuncia alla libertà per la sicurezza, non merita e non avrà né libertà né sicurezza" (Benjamin Franklin)

martedì 2 febbraio 2010

Taormina, ex avvocato di Berlusconi, si confessa.

«Conosco bene il modo con cui Berlusconi chiede ai suoi legali di fare le leggi ad personam, perché fino a pochi anni fa lo chiedeva a me. E, contrariamente a quello che sostiene in pubblico, con i suoi avvocati non ha alcun problema a dire che sono leggi per lui. Per questo oggi lo affermo con piena cognizione di causa: quelle che stanno facendo sono norme ad personam».

Carlo Taormina, 70 anni, è stato uno dei legali di punta del Cavaliere fino al 2008, quando ha mollato il premier e il suo giro – uscendo anche dal Parlamento – a seguito di quella che lui ora chiama «una crisi morale». Ormai libero da vincoli politici, in questa intervista a Piovonorane dice quello che pensa e che sa su Berlusconi e le sue leggi.


Avvocato, qual è il suo parere sulle due norme che il premier sta facendo passare in questi giorni, il processo breve e il legittimo impedimento?
«La correggo: le norme che gli servono per completare il suo disegno sono tre. Lei ha dimenticato il Lodo Alfano Bis, da approvare come legge costituzionale, che è fondamentale».

Mi spieghi meglio.
«Iniziamo dal processo breve: si tratta solo di un ballon d’essai, di una minaccia che Berlusconi usa per ottenere il legittimo impedimento. Il processo breve è stato approvato al Senato ma scommetterei che alla Camera non lo calendarizzeranno neanche, insomma finirà in un cassetto».

E perché?
«Perché il processo breve gli serve solo per alzare il prezzo della trattativa. A un certo punto rinuncerà al processo breve per avere in cambio il legittimo impedimento, cioè la possibilità di non presentarsi alle udienze dei suoi processi e di ottenere continui rinvii. Guardi, la trattativa è già in corso e l’Udc, ad esempio, ha detto che se lui rinuncia al processo breve, vota a favore del legittimo impedimento».

E poi che succede? Che c’entra il Lodo Alfano bis?
«Vede, la legge sul legittimo impedimento è palesemente incostituzionale, e quindi la Consulta la boccerà. Però intanto resterà in vigore per almeno un anno e mezzo: appunto fino alla bocciatura della Corte Costituzionale. E Berlusconi nel frattempo farà passare il Lodo Alfano bis, come legge costituzionale, quindi intoccabile dalla Consulta».

Mi faccia capire: Berlusconi sta facendo una legge – il legittimo impedimento -che già sa essere incostituzionale?
«Esatto. Non può essere costituzionale una legge in cui il presupposto dell’impedimento è una carica, in questo caso quella di presidente del consiglio. Non esiste proprio. L’impedimento per cui si può rinviare un’udienza è un impegno di quel giorno o di quei giorni, non una carica. Ad esempio, quando io avevo incarichi di governo, molte udienze a cui dovevo partecipare si facevano di sabato, che problema c’è? E si possono tenere udienze anche di domenica. Chiunque, quale che sia la sua carica, ha almeno un pomeriggio libero a settimana. Invece di andare a vedere il Milan, Berlusconi potrebbe andare alle sue udienze. E poi, seguendo la logica di questa legge, la pratica di ottenere rinvii potrebbe estendersi quasi all’infinito. Perché mai un sindaco, ad esempio, dovrebbe accettare di essere processato? Forse che per la sua città i suoi impegni istituzionali sono meno importanti? E così via. Insomma questa legge non sta in piedi, è destinata a una bocciatura alla Consulta. E Berlusconi lo sa, ma intanto la fa passare e la usa per un po’ di tempo, fino a che appunto non passa il Lodo Alfano bis, con cui si sistema definitivamente».

Come fa a esserne così certo?
«Ho lavorato per anni per Berlusconi, conosco le sue strategie. Quando ero il suo consulente legale e mi chiedeva di scrivergli delle leggi che lo proteggessero dai magistrati, non faceva certo mistero del loro scopo ad personam. E io gliele scrivevo anche meglio di quanto facciano adesso Ghedini e Pecorella».

Tipo?
«Quella sulla legittima suspicione, mi pare fossimo nel 2002. Gli serviva per spostare i suoi processi da Milano a Roma. Lui ce la chiese apertamente e noi, fedeli esecutori della volontà del principe, ci siamo messi a scriverla. E abbiamo anche fatto un bel lavoretto, devo dire: sembrava tutto a posto. Poi una sera di fine ottobre, verso le 11, arrivò una telefonata di Ciampi».

Che all’epoca era Presidente della Repubblica.
«Esatto. E Ciampi chiese una modifica».

Quindi?
«Quindi io dissi a Berlusconi che con quella modifica non sarebbe servita più a niente. Lui ci pensò un po’ e poi rispose: “Intanto facciamola così, poi si vede”. Avevo ragione io: infatti la legge passò con quelle modifiche e non gli servì a niente».

Pentito?
«Guardi, la mia esperienza al Parlamento e al governo è stata interessantissima, direi quasi dal punto di vista scientifico. Ma molte cose che ho fatto in quel periodo non le rifarei più. Non ho imbarazzo a dire che ho vissuto una crisi morale, culminata quando ho visto come si stava strutturando l’entourage più ristretto del Cavaliere.

A chi si riferisce?
«A Cicchitto, a Bondi, a Denis Verdini, ma anche a Ghedini e Pecorella. Personaggi che hanno preso il sopravvento e che condizionano pesantemente il premier. E l’hanno portato a marginalizzare – a far fuori politicamente – persone come Martino, Pisanu e Pera. E adesso stanno lavorando su Schifani».

Prego?
«Sì, il prossimo che faranno fuori è Schifani. Al termine della legislatura farà la fine di Pera e Pisanu».

Ma mancano ancora tre anni e mezzo alla fine della legislatura…
«Non credo proprio. Penso che appena sistemate le sue questioni personali, diciamo nel 2011, Berlusconi andrà alle elezioni anticipate».

E perché?
«Perché gli conviene farlo finché l’opposizione è così debole, se non inesistente. Così vince un’altra volta e può aspettare serenamente che scada il mandato di Napolitano, fra tre anni, e prendere il suo posto».

Aiuto: mi sta dicendo che avremo Berlusconi fino al 2020?
«E’ quello a cui punta. E in assenza di un’opposizione forte può arrivarci tranquillamente. L’unica variabile che può intralciare questo disegno, più che il Pd, mi pare che sia il centro, cioè il lavorio tra Casini e Rutelli. Ma se questo lavorio funzionerà o no, lo vedremo solo dopo le regionali».

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Più chiaro di così. Sveglia bersani, sveglia democratici, sveglia Italia. Per ora possiamo gridare solo questo ma sono ottimista per il futuro, vedrete riusciremo a spazzarlo via questo dittatorello.VDV

Anonimo ha detto...

Ma l'udc non è il partito di Cuffaro, condannato in appello?.
O ora il problema morale non si pone e la storia si dimentica?.
Enzo Fragapane

Anonimo ha detto...

Che ci azzecca l'UDC con l'intervista di Taormina? VDV

Anonimo ha detto...

sempre le solite cagate

Francesco Treseghè ha detto...

anonimo.. caro.. totò cuffaro.. l'ex presidente... non ti interessava?

Stefano Di Vincenzo ha detto...

evidentemente a questo anonimo non interessano queste cose...gli interessa solo ricevere favori e obbedire al politici di turno...

Stefano Di Vincenzo ha detto...

il processo breve ormai non lo estenderanno più per i processi in corso...ormai il servetto alfanuccio sta cercando di fare un lodo alfano bis costituzionale....

Stefano Di Vincenzo ha detto...

x l'anonimo...

bersani ieri ha fatto un bel discorso in diretta televisiva durante le dichiarazioni di voto "e ha chiesto come mai il pd è da 20 mesi che chiede un confronto in parlamento in diretta televisiva sul lavoro e sulla disoccupazione" e il governo sistematicamente mette all'ordine del giorno solo cose che riguardano le leggine del premier per salvargli il culo..

quindi che ci possiamo fare se alla maggioranza gli interessano solo queste leggi...MICA è COLPA NOSTRA SE IN ITALIA SI PARLA SOLO DI LEGGITTIMO IMPEDIMENTO E DI PROCESSO SALVA CULO...ti do un consiglio anonimo smettila di guardare i telegiornali che sono tutti di regime e informati in forma autodidatta sui giornali e su internet....

Anonimo ha detto...

effettivamente l'anonimo ha ragione chiunque esso sia.scrivete sempre le stesse cose antiberlusconiane in un blog che dovrebbe essere più di spunto sabbettese.e cmq se i telegiornali(come voi dite) sono di parte , anche voi lo siete e criticate sentendo parlare opinionisti e giornalisti che sono più antiberlusconiani di voi.poi c'è stefano di vincenzo che non capisce niente PARLA A VANVERA!!!!!!!!ciccu forsi è tecchia cchiù spirtuliddu
T.C.

Anonimo ha detto...

Ma chi cazzo è TC? e come si permette di dire al altri che non capiscono niente? Ognuno può dire ad un'altra persona di non condivvidere le sue idee non di offenderlo in questo modo. Non parlo per prendere le difese di Stefano, non ne ha bisogno, ma far rilevare che TC o come cavolo si chiama ha uno strano concetto della democrazia. Che vuol dire essere di parte? Noi siano di parte: siamo dalla parte dei disoccupati, di chi perde il lavoro, di chi combatte la mafia, di chi non riesce a sbarcare il lunario, siamo di sinistra insomma. Una organizzazione di sinistra di che cosa deve parlare, del sesso degli angeli? Non credo. Criticare e proporre. E chi dobbiamo criticare bersani? No, il nostro avversario, elementare direbbe qualcuno. Poi l'intervista di Taormina, passata quasi inosservata, mica l'abbiamo suggerita noi e la dice lunga sul marciume che esiste nel centrodestra. La prossima volta azionare il cervello prima di parlare, grazie. VDV