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"Il popolo che rinuncia alla libertà per la sicurezza, non merita e non avrà né libertà né sicurezza" (Benjamin Franklin)

sabato 4 dicembre 2010

Ecco dove andrebbero fatti i tagli..non alla scuola, non alla salute..alla politica improduttiva

La nostra trinacria ama distinguersi per primati: dopo il primato Cuffariano per il numero più alto di capi-redattore (tredici circa...più di Buckingham Palace!), ci pensa il Sindaco di Palermo Cammarata e tutta la giunta comunale, percependo indennità e gettoni di presenza più alti d' Italia. Si potrebbe pensare a uno stimolo a lavorare di più... purtroppo però l' aumento dei redditi resta inversamente proporzionale alla produttività.


di Sara Scarafia
tratto da Repubblica.it del 03/12/2010

Ai consiglieri di Palermo i compensi più alti d'Italia


I consiglieri comunali di Palermo sono i più pagati di Italia con un gettone di presenza di 156 euro e un'indennità mensile che può arrivare a 3.030 euro al mese. Ben 749 euro in più dei colleghi milanesi, ma anche il doppio rispetto ai compensi che toccano ai consiglieri comunali della Capitale. Gettoni "d'oro" a fronte di un record di improduttività. A Cammarata 1000 euro più della Moratti

di SARA SCARAFIA

A Milano la paralisi del Consiglio comunale è finita al centro del dibattito politico: in due mesi, tra settembre e ottobre, l'aula ha approvato soltanto sei delibere. Chissà cosa direbbero i consiglieri milanesi se, spulciando l'elenco degli atti approvati da Sala delle Lapidi dall'inizio dell'anno, scoprissero che da gennaio i cinquanta consiglieri hanno detto sì ad appena una decina di delibere di peso, limitandosi per il resto a votare debiti fuori bilancio, mozioni o piccole modifiche a precedenti atti.
Dieci delibere che, però, sono costate care: le delibere più care di Italia. Nonostante i picchi di improduttività, i consiglieri comunali di Palermo sono i più pagati: il gettone di presenza degli eletti al Comune di Palermo è di 156 euro lordi per una indennità che può arrivare, se si raggiungono le 21 presenze, a 3.029,95 euro al mese. Ben 749 euro in più dei colleghi milanesi che al mese guadagnano al massimo 2.280 euro. Ma anche il doppio rispetto all'indennità che tocca ai consiglieri comunali della Capitale: il loro gettone sfiora i 70 euro per un compenso mensile massimo di 1.500 euro.
A Roma i consiglieri percepiscono metà dell'indennità rispetto ai colleghi di Palermo, ma devono fare quattro sedute in più per ottenerla: devono riunirsi 25 volte al mese contro 21. Un privilegio, quello dei consiglieri di Sala delle Lapidi, che può essere definito geografico: la Sicilia è una regione a statuto autonomo e decide da sé quanto pagare i suoi amministratori. Ed è per questo, dunque, che Diego Cammarata, con una retribuzione lorda che sfiora i 10 mila e 100 euro al mese, supera di mille euro la collega milanese Letizia Moratti. Indennità più alte, dunque, anche per gli assessori, considerato che i loro introiti sono calcolati proprio sulla base del compenso del sindaco.
In Sicilia i tagli decisi dal governo nazionale con la Finanziaria non vengono recepiti: se anche a Palermo fossero applicate le norme che valgono per il resto di Italia, i consiglieri dovrebbero rinunciare ad almeno 500 euro al mese. Anche le altre regioni a statuto autonomo avrebbero potuto imitare la Sicilia: ma a Trento, per esempio, il gettone di presenza dei consiglieri è di 120 euro mentre a Cagliari non arriva nemmeno a 70: nel capoluogo sardo, i consiglieri non guadagnano più di 1.500 euro lordi al mese. Proprio come a Roma. Il gettone "d'oro" di Palazzo delle Aquile non è un incentivo per lavorare di più: in Consiglio sono al palo quasi trecento delibere.
Tra queste anche provvedimenti che l'amministrazione ritiene strategici: dal piano regolatore del porto alla individuazione delle aree Peep per realizzare 7.200 alloggi. Ma anche la riorganizzazione delle linee dei bus, che consentirebbe di ridurre i tempi di attesa alle fermate, il regolamento per i gazebo e quello per le corsie preferenziali. Confindustria attraverso Alessandro Albanese due giorni fa ha duramente criticato gli inquilini di Sala delle Lapidi: "Vorrei vedere in aula lo stesso zelo che i consiglieri hanno allo stadio".
Ma anche le critiche non producono alcun effetto. Il presidente del Consiglio comunale Alberto Campagna, pur puntando il dito contro la paralisi dell'aula, difende il gettone "d'oro" dei consiglieri palermitani: "Non è lo stipendio dei consiglieri di Sala delle Lapidi a essere alto è quello degli altri consigli a essere troppo basso - dice Campagna, che è anche coordinatore della conferenza dei consigli comunali di Sicilia per l'Anci - La Sicilia ha sfruttato la sua autonomia. Il problema è che, al momento, anche un gettone di un euro sarebbe uno spreco considerata l'improduttività dell'aula: non possiamo più nasconderci dietro le beghe politiche. Quello sull'assestamento può essere considerato un voto politico, ma cosa dire degli altri 300 punti all'ordine del giorno?".

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