|| gdsabettesi@gmail.com ||

"Il popolo che rinuncia alla libertà per la sicurezza, non merita e non avrà né libertà né sicurezza" (Benjamin Franklin)

domenica 15 novembre 2009

Il lupo non perde né il pelo... né il vizio

“Signor Presidente del Consiglio, io non rappresento altro che me stesso, la mia parola, il mio mestiere di scrittore. Sono un cittadino. Le chiedo: ritiri la legge sul “processo breve” e lo faccia in nome della salvaguardia del diritto. Il rischio è che il diritto in Italia possa distruggersi, diventando uno strumento solo per i potenti, a partire da lei.

Con il “processo breve” saranno prescritti di fatto reati gravissimi e in particolare quelle dei colletti bianchi. Il sogno di una giustizia veloce è condiviso da tutti. Ma l’unico modo per accorciare i tempi è mettere i giudici, i consulenti, i tribunali nelle condizioni di velocizzare tutto. Non fermare i processi e cancellare così anche la speranza di chi da anni attende giustizia.

Ritiri la legge sul processo breve. Non è una questione di destra o sinistra. Non è una questione politica. Non è una questione ideologica. E’ una questione di diritto. Non permetta che questa legge definisca una volta per sempre privilegio il diritto in Italia, non permetta che i processi diventino una macchina vuota dove si afferma il potere mentre chi non ha altro che il diritto per difendersi non avrà più speranze di giustizie”.

Ho letto questa lettera di Roberto Saviano ieri mattina in prima pagina su “la Repubblica”, e con tutta onestà: avevo le lacrime agli occhi. Proprio come mi era capitato leggendo i suoi libri, sentendo il numero di vittime con le quali ogni anno la Camorra riempiva le strade campane, sentendo nomi come Don Peppino Diana, Anna Politkovskaja, Miriam Makeba, e tanti altri personaggi da lui ricordati per la loro voglia di “parlare”.

Proprio così... Parole che segnano la fine di qualcuno o qualcosa...

Lacrime per ricordare.

Ricordare i grandi nomi... le grandi gesta...

Ricordare ciò che è stato... Ricordare una giustizia...

Quando si dice che il cavaliere sta distrugendo la democrazia in Italia, non è semplice satira, non sono semplici parole così per far ridere la gente. E’ la verità... E’ una verità che supera pure la satira.

Se facciamo un breve excursus delle 5 legislature del cavaliere Berlusconi ci accorgiamo come tutto ciò che sia solamente surreale a pensarsi, in realtà assolutamente vivo. Presente e passato:

2001- Legge sul falso in bilancio; legge sulle rogatorie internazionali; e primo Scudo Fiscale.

2002- Legge Cirami (grazie alla quale sono caduti in prescrizione ben 5 dei suoi processi); legge sul conflitto di interessi; e la legge Pecorella (che fino al 2007 non consentirà alle procure di appellarsi a chi è stato assolto in primo grado).

2003- Lodo Schifani (poi bocciato dalla consulta per anticostituzionalità); prima legge sulle intercettazioni; Tremonti bis (con il quale detassa i ricchi per non dare ai poveri), e il decreto “salva Rete 4”.

2004- Riforma Gasparri sulle telecomunicazioni, segreto di stato col decreto “Certosa”; e sanatoria sui reati ambientali e sulle coste.

2005- Ex Cirielli (con la quale cadono in prescrizione ben 35 mila processi, guardacaso 5 suoi. Legge tanto vergnosa che il deputato stesso, Eduardo Cirielli, che la firmò se ne pentì, ma ormai tardi, fu nominata, appunto, “Ex Cirielli”).

2008- Norma blocca processi, seconda legge sulle intercettazioni, e Lodo Alfano (nuovamente bocciato dalla consulta per anticostituzionalità.

2009- Secondo Scudo Fiscale; Riforma della giustizia “salva premier” (visto che il Lodo che congelava i processi del cavaliere è stato bocciato, allora quei processi è meglio eliminarli una volta per tutte e non se ne parli più).

Signori e Signori... benvenuti per l’ennesima volta nella Repubblica delle banane...


Vedete il video per tutto quello che c'è da sapere sulla legge "porcata". Tutti i processi che salterebbero.


Nessun commento: