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"Il popolo che rinuncia alla libertà per la sicurezza, non merita e non avrà né libertà né sicurezza" (Benjamin Franklin)

mercoledì 29 aprile 2009

“l’impegno dell’azione socio-politica si radica nella fede,poiché questa illumina la totalità della persona e della sua vita”(sinodo dei vescovi 1987)

La motivazione che mi spinge all’azione politica è identificata a partire dalla fede e anche da un’ ideologia politica. Un cattolico praticante e impegnato, trova nella sua fede luce, orientamento e sostegno a tutto il suo impegno e nel suo agire, anche la sua azione politica non può non esserne orientata.
L’impegno in politica ha la sua forza ed il suo ambito operativo nella carità e nel servire mediante la quale il credente, come Cristo, ama tutto l’uomo e tutti gli uomini ed offrendo il suo operato, non per se stesso, ma per il bene “degli altri”.
Mi occorre chiarire che il mio impegno in politica è fede, ideologia all’interno di una organizzazione politica, ed escludo l’impegno politico al di fuori dai partiti. Chi intende sostituirsi ai partiti, sostituisce la politica. Non si può separare l’impegno politico dai partiti, quindi sostituirsi ai partiti. In questo caso la politica sarebbe privata dalla luce di verità al servizio dell’uomo.
I partiti devono proporsi come valore assoluto e come risposta alla necessità collettive dei cittadini, o come arte al servizio totale della società, La politica deve essere identificata come azione che mira a realizzazione il bene comune, a servizio dell’uomo.
La politica è dunque fatta di ideali, di valori, di programmi da attuare, ma anche di progetti. Perciò, solo attraverso una sana mediazione politica attraverso i partiti gli ideali potranno diventare realtà. Chi si colloca fuori dai partiti, da un organismo strutturato, fatto di regole democratiche, e perché non accetta in se, le regole della democrazia stessa, ragionando in maniera individualistica e pensa di dover fare senza i partiti. E tutto questo, è conseguenza dell’inciuciamento ad personam.
Infine, così si può e si deve definire la politica come la cura del bene comune dell’intera società civile, e quindi come un servizio, essa è infatti lo strumento indispensabile per individuare e portare a soluzione i problemi emergenti, cercando di realizzare il massimo bene possibile.
Sono stato chiamato in causa e rispondo con garbo e rispetto, invitando codesta/e persona/e che punta/no il dito, a scendere in campo e a candidarsi al consiglio, per mettersi in discussione e nello stesso tempo, mettere in atto le proprie capacità e valori. Il sottoscritto ha avuto sempre il coraggio di mettersi in gioco, al buio, senza certezze di essere eletto, anche a candidato a sindaco, nelle amministrative del 1997. Senza rancore, ma solo con l’intendo della chiarezza e della verità.
Con affetto
Candidato al Consiglio Comunale x la 3° volta con onore, x servire il mio paese.
Giuseppe Di Vincenzo

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Esempio di serietà e dignità politica. V. Di V.

Francesco Treseghè ha detto...
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