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"Il popolo che rinuncia alla libertà per la sicurezza, non merita e non avrà né libertà né sicurezza" (Benjamin Franklin)

lunedì 28 febbraio 2011

Re Malinform-ATO!!!

Ecco quanto affermava il 21 febbraio scorso sul quotidiano on line Agrigento notizie e sul videogiornale agrigentino Teleacras, l’ex Vicesindaco di Santa Elisabetta Carmelo Catalano circa la delicatissima questione rifiuti e relativa tassa a carico dei cittadini: “fino al 2008 l’Ato Gesa ha fornito al Comune di Santa Elisabetta un autocompattatore e 2 operai, una spazzatrice tutti i giorni, una spazzatrice grande per il sabato in occasione del mercato settimanale, e i lavacassonetti. Allora le bollette non superavano le 180 euro annue a famiglia. Adesso invece il servizio e’ stato dimezzato e le bollette sono aumentate dell’ 80 per cento. La precedente Giunta non percepiva le indennita’. Adesso invece l’attuale Giunta costa 60 mila euro all’anno. Dunque, la rinuncia alle indennita’ di sindaco ed assessori contribuirebbe a ridurre le tasse sui rifiuti”.

Noi vi diciamo come stanno realmente le cose e voi fate le vostre valutazioni!
Facciamo un piccolo passo indietro per arrivare al 2008 e per rinfrescare la memoria a chi non ha ricordi molto nitidi: Sindaco Tommaso Militello, latitante in riflessione, in attesa che l'angioletto On. Ministro Alfano gli illuminasse la mente, l’Ato Gesa dava al nostro comune un servizio comprendente si, un’auto-compattatore e due operai, una spazzatrice tutti i giorni e una spazzatrice grande il sabato in occasione del mercato e i lava cassonetti, ma il tutto non ci era fornito gratuitamente, come qualcuno vorrebbe far credere. Costava al nostro Comune e, quindi, a noi contribuenti, la modica cifra 561.000,00 euro circa l’anno, della quale cifra, però, la vecchia amministrazione ha versato all’Ato Gesa solo una piccolissima parte.
Tutto troppo facile: un’amministrazione cede la gestione rifiuti all’Ato Gesa competente, con un contratto quadruplicato rispetto alla vecchia gestione comunale, ma paga solo un quarto della cifra, fa intendere ai contribuenti che la tassa sui rifiuti non ha subito aumenti e ora, che è necessario pagare, da la responsabilità alla nuova Amministrazione.
Analizziamo anche la teoria dell’aumento della tarsu dell’80%. Il Comune si è fatto carico di una grossa parte della somma, ma la rimanente, doveva necessariamente essere spalmata ai contribuenti.
L’aumento della tariffa a 1,90 euro, è reso necessario per adeguare il contributo al costo del servizo, la nostra tariffa rimane comunque la più bassa dopo quella del comune di Joppolo Giancaxio in tutta la provincia di Agrigento. Sottolineo, comuni nei quali il problema è emerso tre anni fa, quando da noi si è fatto passare inosservato!
Andiamo alle novità che comporteranno un risparmio per i contribuenti:
1) la rimodulazione del vecchio contratto con l’Ato: il servizio dello spazzamento fatto precedentemente attraverso tutti i mezzi prima citati, adesso è passato alla gestione comunale che lo esercita attraverso i suoi dipendenti. Ciò ha comportato una forte diminuzione della somma annuale: parlando di cifre, si tratta degli attuali 420.000,00 euro contro i vecchi 560.000,00.
2) l’apertura del Centro per la raccolta differenziata: elemento di grande rilevanza sia per le tasche dei contribuenti sia per la salute dell’ambiente. Fare la raccolta differenziata, infatti, comporterà un abbattimento fino al 30% sulla tarsu.

Anticipiamo ai cittadini sabettesi che altri necessari e più dettagliati chiarimenti, saranno esposti dal Sindaco a breve, durante l’ennesima Assemblea cittadina sull’Ato rifiuti e sull’Ato idrico, che speriamo sia più partecipata delle precedenti! E anche attraverso un manifesto che sarà affisso quanto prima.

E infine, visto che sono state tirate in ballo, parliamo pure delle indennità: chi propone all’attuale Amministrazione comunale la rinuncia alle indennità per colmare i debiti con l’Ato, intanto l’ha percepita per tutto il periodo che è stato in giunta con l’amministrazione Milioto, recentemente amministratore, sotto la guida forte, partecipe e presente dell’ex Sindaco Tommaso Militello e, se per i primi sei mesi non l’ha percepita, come da promessa fatta ai cittadini in campagna elettorale, adesso l’ha richiesta. Questa è coerenza effettivamente!!!
La voglio fare io una proposta: cominciate a dare l’esempio! Così sarete voi i primi ad aiutare le povere casse comunali, attivandovi e decidendo di rinunciare al gettone di presenza in Consiglio comunale! Cosicché, se finora il vostro rappresentante si è presentato in Consiglio comunale e ha abbandonato l’Aula consiliare con la scusa di una telefonata, per non votare le variazioni di bilancio, almeno non pesa a nessuno!!!
Ormai è palese che fate opposizione! Ma mentre quella uscita dalle urne fa opposizione costruttiva e intelligente, coadiuvando l’Amministrazione nel lavoro rivolto agli interessi della comunità sabettese, la vostra a quale tipologia la possiamo ascrivere? Per me è pura demagogia!

Giovanna Iacono

13 commenti:

Marcella ha detto...

Certo l'ex-vicesindaco dispone di memoria corta per aver dimenticATO le indennità percepite e i vari passaggi economici. E certo, se il consigliere Catalano fosse stATO più presente forse suo fratello sarebbe meglio informATO.

Anonimo ha detto...

Tarsu a Santa Elisabetta. Catalano: “Il sindaco e la giunta rinuncino all’indennità di carica”
Scritto da Redazione Emergenza rifiuti, News, Santa Elisabetta, Ultime
19 feb 2011 | 15:10 | letto 352 volte | Stampa questo articolo Stampa questo articolo

L’ex vice sindaco di Santa Elisabetta, Carmelo Catalano, invita il sindaco del paese Emilio Militello a partecipare lunedì all’assemblea dei soci dell’Ato Gesa 2, per far propria la proposta del sindaco di Porto Empedocle Lillo Firetto di tornare alla gestione comunale del servizio della raccolta dei rifiuti.
A tal proposito Catalano dichiara: “Fino al 2008, l’ATO Gesa, forniva al comune di Santa Elisabetta un autocompattatore e due operai, una spazzatrice tutti i giorni, una spazzatrice grande per il sabato in occasione del mercato settimanale, e i lavacassonetti. Allora le bollette non superavano le 180 euro annue a famiglia.
Oggi, con questa Amministrazione abbiamo un servizio dimezzato, un solo autocompattatore e due operai, e le bollette sono lievitate dell’80%.
Nel bilancio comunale, grava una spesa di quasi 60mila euro all’anno per l’indennità di carica da corrispondersi al sindaco e alla giunta.
Il sindaco si era impegnato sottoscrivendo un programma elettorale, a dimezzare il costo della politica. Ma così non è, visto che la precedente amministrazione non percepiva indennità, e quella attuale costa 10milioni di lire al mese!!
Le somme percepite per l’indennità potrebbero essere destinate al capitolo di gestione della nettezza urbana sollevando le famiglie dalla pressione di una tassa che non è proporzionale al servizio reso”.

Anonimo ha detto...

Bella faccia tosta Catalano. Perchè non spiega ai cittadini come mai si è svenduto l'autocompattatore e l'auto per la pulizia delle strade per un piatto di minestra? Perchè non spiega come mai ha sottoscritto assieme al sindaco Militello un contratto di seicento mila euro con la Gesa Che adeso ci portiamo sul groppone? Ma almeno ha idea di che cosa parla? Dice di seguire Firetto nella gestione diretta e allora con quali mezzi visto che li ha svenduti?. Poi chiariamo l'attuale amministrazione ha ridotto l'importo complessivo che rimane ancora alto( ha tolto la spazzatura)e con le tariffe attuali non copriamo l'importo perchè quel contratto sottoscritto da Catalano( ancora vigente) è troppo esoso e se siamo in questa situazione la colpa è esclusivamente sua e di tutti quei sindaci che hanno sottoscritto quelle condizioni, forse perchè le assunzioni alla Gesa sono lievitate per coprire tutte le richieste dei sindaci stessi.Santa Elisabetta non ha nemmeno avuto questo "vantaggio" considerato che ne lui ne Tommaso sono riusciti a fare assumere persone. Perchè nella zona di Sciacca i costi sono la metà, il servizio è migliore e i dipendenti sono esattamente la metà? Ma ci siamo chiesti perchè da noi il costo è così alto senza fornire servizi adeguati?. Mi fermo qui per il momento.VDV

Anonimo ha detto...

Lettere di licenziamento per 380 netturbini

Sono partite le lettere di preavviso di licenziamento per 380 operai dipendenti del raggruppamento di imprese che si occupa della raccolta dei rifiuti per conto dell’Ato Gesa Ag2. Si tratta di un atto dovuto, previsto dalla legge, perché il 16 marzo scade l’appalto dei servizi di nettezza urbana. Al momento non è noto come la società d’ambito voglia procedere per affrontare la situazione d’emergenza che scatutirà tra meno di due settimane. Un’emergenza che non è soltanto occupazionale e di sopravvivenza di quasi 400 famiglie, che già hanno patito ritardi nel pagamento delle spettanze retributive, ma anche generale dell’intero territorio dell’Ato, che sarà sommerso da rifiuti. Alcuni sindaci, tra cui Marco Zambuto per il comune capoluogo, hanno chiesto di poter gestire autonomamente il servizio, criticando la gestione della società d’ambito e le disfunzioni determinate da questo sistema. Tuttavia, almeno al momento, le norme di legge nazionali e regionali non consentono che i Comuni possano gestire direttamente il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani. In ogni caso nella eventualità di una gestione in house gli operai perderebbero il lavoro. E comunque una soluzione valida e duratura non potrà essere trovata dai Comuni in poco tempo. In attesa di quanto deciderà la Regione o di quanto determinerà l’Ato, peraltro già messa in liquidazione, l’incertezza grava come un macigno sui lavoratori e sui cittadini che potrebbero trovarsi con le strade invase dall’immondizia.AGRIGENTOFLASH

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

Spiace per i lavoratori ma era inevitabile che andasse a finire così. Quanto i costi sono cosi lievitati ad arte è chiaro che si rischia il fallimento. Noi cittadini non possiamo pagare sempre di tasca nostra gli errori dei sindaci o gli affari dei sindaci dipende come si guarda la questione. Nella zona di Sciacca questi problemi non esistono perchè la situazione è stata gestita in maniera più oculata. Noi vogliamo pagare secondo i costi reali del servizio non un euro di più, ben venga allora la gestione diretta dei comune se questo servirà a far calare le tariffe, se servirà ad iniziare con la differenziata. Ma va bene anche una ditta privata purchè ci faccia pagare il giusto dovuto. Non penso che l'immondizia raccolta a Milano o a Torino oppure nella vicina sciacca sia diversa dalla nostra, allora perchè noi dovremmo pagare tariffe così alte? Ne tantomeno qualcuno pensi che siccome rischiano il licenziamento 380 persone noi dovremmo sentirci in colpa. Noi cittadini in questa vicenda stiamo subendo come stanno subendo o subiranno i lavoratori e in ogni modo nessuno ci leghi alla loro permanenza o meno. La colpa è di chi ha voluto tutto questo sistema indecente che cade sulle spalle nostre a cominciare dal detenuto Cuffaro. VDV

Stefano Di Vincenzo ha detto...

Dispiace nominare Cuffaro ora che si trova in galera, ma il problema nasce proprio dalla sua politica clientelare e di malaffare!

27 ato in sicilia. 7 o 9 ditemi se sbaglio in lombardia.!! Immaginate perchè paghiamo di più!!

Anonimo ha detto...

CuffarATO!
Enzo Fragapane

Anonimo ha detto...

venerdì, marzo 11th, 2011 | 18:06 | Scritto da Redazione Agrigento | letto 35 volte | Ato Rifiuti Ag2, Comuni chiedono rimodulazione dei servizi
La maggioranza dei Comuni aderenti all’Ato Gesa AG2 nel corso della lunga e approfondita discussione di ieri sera avvenuta presso i locali del Comune di Joppolo Giancaxio, pur ribadendo la volontà di rimanere a far parte della Società d’ambito, hanno chiesto – affermano in una nota – al Commissario Liquidatore, Teresa Restivo, nelle more dell’entrata in funzione della SRR, fermo restando la possibilità di riduzione dei costi, la facoltà di rimodulare i servizi sulla base delle loro esigenze dichiarandosi contrari alla eventuale proroga che potrebbe essere concessa alle Imprese che stanno effettuando il servizio, ritenendo quest’ultima, illegittima.

La decisione, presa dai rappresentanti dei Comuni, ad eccezione di quelli di Raffadali, Favara e Agrigento, ma con l’adesione del presidente della Provincia, Eugenio D’Orsi, nei prossimi giorni verrà sottoposta ai Consigli Comunali per la ratifica. Se il Commissario Liquidatore non consentirà ai singoli Comuni la rimodulazione dei costi e dei servizi che gravano sulla collettività o se questo non sarà accettato dalle ditte appaltatrici – è scritto nel documento siglato nel corso della riunione di ieri sera – i Comuni provvederanno ad effettuare il servizio di raccolta dei rifiuti in maniera diretta, senza che nessuna somma, ad alcun titolo, potrà più essere richiesta.

con preghiera di pubblicarla
grazie

Anonimo ha detto...

I PARTITI ESISTONO ANCORA A SANTA ELISABETTA?
Una bella domanda che nasce dalla lettura di un manifesto a firma del Presidente del Conciglio affisso nei giorni scorsi. L'attuale maggioranza si regge su un accordo politico essenzialmente fatto dal PD, dall'MPA e dall'UDC che su un programma comune hanno vinto le elezioni e stanno amministrando. Fino adesso diciamo grazie alla buona volonta del Sindaco bene o male l'amministrazione cammina e riesce a gestire le situazioni anche se difficili. Dal punto di vista del coordinamento politico non ci siamo, i partiti sono praticamente inesistenti anche perchè nessuno li chiama a dirimere situazioni complicate e che rimancono tali per mancanza di coordinamento politico. Una di queste situazioni riguarda la questione dei rifiuti che l'attuale amministrazione si è trovata sul groppone per colpa delle politiche sbagliate imposte ai comuni da Cuffaro. Col manifesto Il presidente del consiglio ci ricorda a tutti che è stato Sindaco per 5 anni. Verrebbe da dire se lo ricorda solo lui vista l'inconsistenza totale della sua azione amministrativa. Ci ricorda che è stato costretto ad approvare il regolamento di adesione all'ATo perchè imposto dalla regione. Anche questo è vero anche se alcuni sindaci coraggiosi( Sinaguglia)avevano avvisato tutti sull'aumento esorbitante dei costi e delle bollette mentre Il presidente del C. allora è stato zitto. L'attuale sindaco si sforzato di chiarire ai cittadini che il costo totale per i rifiuti per il 2009 era di 560 mila euro che è riuscito a diminuirlo a 420 mila euro togliendo la spazzatura delle strade che che comunque con le tariffe esistendi si compriva solo un quinto della spesa. Parliamo di tariffe ferme se non sbaglio dal 96 e quindi il problema dell'aumento doveva per forza essere affrontato. In questi casi che si fa? Semplice, siccome è una decisione che pesa sulle tasche dei cittadini, ogni forza politica si assume le sue responsabilità sul necessario aumento. Premettiamo che l'aumento operato non va a coprire per intero la spesa ma solo la metà. Che succede allora? Il massimo esponente dell'UDC presente all'interno dell'amministrazione comunale, il Presidente del consiglio, rifugge dalle responsabilità schierandosi contro l'aumento.Nessuna meraviglia sul suo comportamento visto che in 5 anni di sindacatura non ha avuto il coraggio di prendere e di assumere nessuna responsabilità caricando alle amministrazioni future i problemi, anche quelli dei debiti, salvo fare convenzioni capestro sull'illuminazione che costa al comune decine di migliaia di euro in più rispetto al costo reale. La questione diventa allora politica.L'alleanza può ancora tollerare queste uscite sconnese di questo importante dirigente politico dell'UDC? Credo proprio di no. Penso che prima di ogni cosa si debba chiarire a che tipo di gioco al massacro si stia giocando. Questo lo deve chiarire l'UDC se è come penso un partito serio. Deve fare chiarezza al suo interno e poi con gli alleati. Deve chiarire insomma se Il Presidente del Consiglio debba essere considerato in maggioranza o all'opposizione e se le posizioni aspresse con il manifesto sono posizioni dell'UDC. Su una questione così seria che tocca le tasche dei cittadini no si può assistere a questo stillicidio di posizione nè tantomeno qualcuno pensi di scansarsi dalle responsabilità delle decisioni. Diversamente vedo buio per l'amministrazione. VDV

Anonimo ha detto...

I PARTITI ESISTONO ANCORA A SANTA ELISABETTA?
Una bella domanda che nasce dalla lettura di un manifesto a firma del Presidente del Conciglio affisso nei giorni scorsi. L'attuale maggioranza si regge su un accordo politico essenzialmente fatto dal PD, dall'MPA e dall'UDC che su un programma comune hanno vinto le elezioni e stanno amministrando. Fino adesso diciamo grazie alla buona volonta del Sindaco bene o male l'amministrazione cammina e riesce a gestire le situazioni anche se difficili. Dal punto di vista del coordinamento politico non ci siamo, i partiti sono praticamente inesistenti anche perchè nessuno li chiama a dirimere situazioni complicate e che rimancono tali per mancanza di coordinamento politico. Una di queste situazioni riguarda la questione dei rifiuti che l'attuale amministrazione si è trovata sul groppone per colpa delle politiche sbagliate imposte ai comuni da Cuffaro. Col manifesto Il presidente del consiglio ci ricorda a tutti che è stato Sindaco per 5 anni. Verrebbe da dire se lo ricorda solo lui vista l'inconsistenza totale della sua azione amministrativa. Ci ricorda che è stato costretto ad approvare il regolamento di adesione all'ATo perchè imposto dalla regione. Anche questo è vero anche se alcuni sindaci coraggiosi( Sinaguglia)avevano avvisato tutti sull'aumento esorbitante dei costi e delle bollette mentre Il presidente del C. allora è stato zitto. L'attuale sindaco si sforzato di chiarire ai cittadini che il costo totale per i rifiuti per il 2009 era di 560 mila euro che è riuscito a diminuirlo a 420 mila euro togliendo la spazzatura delle strade che che comunque con le tariffe esistendi si compriva solo un quinto della spesa. Parliamo di tariffe ferme se non sbaglio dal 96 e quindi il problema dell'aumento doveva per forza essere affrontato. In questi casi che si fa? Semplice, siccome è una decisione che pesa sulle tasche dei cittadini, ogni forza politica si assume le sue responsabilità sul necessario aumento. Premettiamo che l'aumento operato non va a coprire per intero la spesa ma solo la metà. Che succede allora? Il massimo esponente dell'UDC presente all'interno dell'amministrazione comunale, il Presidente del consiglio, rifugge dalle responsabilità schierandosi contro l'aumento.Nessuna meraviglia sul suo comportamento visto che in 5 anni di sindacatura non ha avuto il coraggio di prendere e di assumere nessuna responsabilità caricando alle amministrazioni future i problemi, anche quelli dei debiti, salvo fare convenzioni capestro sull'illuminazione che costa al comune decine di migliaia di euro in più rispetto al costo reale. La questione diventa allora politica.L'alleanza può ancora tollerare queste uscite sconnese di questo importante dirigente politico dell'UDC? Credo proprio di no. Penso che prima di ogni cosa si debba chiarire a che tipo di gioco al massacro si stia giocando. Questo lo deve chiarire l'UDC se è come penso un partito serio. Deve fare chiarezza al suo interno e poi con gli alleati. Deve chiarire insomma se Il Presidente del Consiglio debba essere considerato in maggioranza o all'opposizione e se le posizioni aspresse con il manifesto sono posizioni dell'UDC. Su una questione così seria che tocca le tasche dei cittadini no si può assistere a questo stillicidio di posizione nè tantomeno qualcuno pensi di scansarsi dalle responsabilità delle decisioni. Diversamente vedo buio per l'amministrazione. VDV

Stefano Di Vincenzo ha detto...

bisogna fare tanta chiarezza sulle posizioni politiche di alcuni esponenti che sui reputano di maggioranza..

Anonimo ha detto...

Ma i siciliani, quelli che delle pratiche clientelari del CuffarATO non ne vogliono PAGARE le conseguenze, possono citare in giudizio l'ex esponente di Cosa nostra Cuffaro nonché presidente della Regione Sicilia?
Sul presidente del consiglio di S.Elisabetta:vuol tornare a fare il sindaco e sarà l'antagonista del sindaco Militello alle prossime ammministrative.
Enzo Fragapane