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Quindici anni fa il popolo italiano imparava a guardare la tv, tacere e ossequiosamente obbedire;
in tutti questi anni di silenzio, il governo italiano ha imparato a sentire appena il ronzio delle mosche ed ora non ammette alcun rumore.
In quindici anni, il popolo italiano ha votato questo governo a tre riprese, lamentandosene ma mai troppo;
in questi quindici anni le proteste sono avvenute sotto forma di manifestazioni studentesche, e raramente i docenti hanno creato disagi alla didattica per difendere i loro diritti, finché i disagi hanno coinvolto gli stessi docenti, studenti, didattica e diritti.
Sempre quindici anni fa, giovani trentenni appartenenti a diversi classi lavorative avevano creduto che i "contratti a termine" potessero andar bene, e che fossero quasi comodi, garantendo una maggiore flessibilità;
quindici anni fa quei giovani trentenni non riflettevano sul fatto che oggi avrebbero avuto 45 anni, famiglie a carico e nuovi concorrenti under 30 pronti ad accettare quel contratto a termine che a loro non basta più.
Quindici anni fa, il ceto medio italiano pensava di avvicinarsi via via al ceto alto e che le riforme berlusconiane gli avrebbero fatto comodo;
quindici anni fa il ceto medio italiano non immaginava di poter scendere precipitosamente in direzione dei ceti bassi.
In tutti questi anni il popolo italiano ha pensato che la sicurezza di una nazione possa basarsi solo sul potere delle forze dell'ordine;
dopo tutti questi anni il popolo italiano si dovrebbe rendere conto che, senza una sicurezza economica, le forze dell'ordine non saranno in grado di garantire alcun altro tipo di sicurezza.
2 commenti:
ho visto la puntata in diretta...uno spettacolo assurdo..
Questo "specvie" di ministro era un picchiatore fascista, anche contro i poliziotti. Adesso fa la morale. è ridicolo. VDV
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