Feltri: “I giudici delle UE bevono troppo, bisogna chiamare gli infermieri e chiudere il manicomio di Strasburgo, visto che anziché occuparsi sul serio di lotta alla droga e all’immigrazione selvaggia, combattono il crocifisso.” Un giornalista oggi su “il Fatto” consigliava invece ai giudici della corte di Strasburgo di iniziare ad occuparsi degli asini con le orecchie lunghe, visto che ci sono uomini di una certa età, che sono pure direttori di giornali che non sanno che la Corte dei Diritti umani non ha nulla a che fare con l’Unione Europea.
Il ministro La Russa tuona su Rai Uno, ospite di Sposini: “Il crocifisso resterà in tutte le aule di scuola. Possono morire, loro e quei finti organismi internazionali.”
Belle parole, filologicamente degne di un ministro di Berlusconi.
Tutti sul piede di guerra. Un tema a lungo discusso, su cui Tar e giudici nazionali, a volte hanno preferito non esprimersi, e quando lo hanno fatto, hanno agito troppo in fretta e senza alcuna base giuridica.
Non vi è nessuna legge infatti che stabilisce che il crocifisso debba rimanere affisso nelle aule di scuola.
L’unico decreto a riguardo risale ai tempi di Mussolini, giudicato addirittura dalla corte come semplice dispositivo senza alcuna forza di legge, che fornisce indicazioni dell’affissione della croce come semplice arredo.
Non importa se l’articolo 7 della costituizione rivendica chiaramente la laicità dello Stato Italiano.
Il crocifisso è visto come un logo di ideali puri.
Vi voglio riportare un pezzo dell’articolo di Travaglio, in prima pagina oggi su “il Fatto” :
“Dipendesse da me, il crocifisso resterebbe appeso nelle scuole. E non per le penose ragioni accampate da politici e tromboni di destra, centro, sinistra e persino dal Vaticano. Anzi se fosse per quelle, lo leverei anch’io. [...]
Gesù Cristo è un fatto storico e una persona reale, morta ammazzata dopo indicibili torture, pur potendosi agevolmente salvare con qualche parola ambigua, accomodante, politichese, paracula. E’, da duemila anni, uno scandalo sia per chi crede alla resurrezione, sia per chi si ferma al dato storico della crocifissione.
L’immagine vivente di libertà e umanità, di sofferenza e di speranza, di resistenza inerme all’ingiustizia, ma soprattutto di laicità e gratuità.
Gratuità: la parola più scandalosa di questi tempi dominati dagli interessi, dove tutto è in vendita e troppi sono all’asta. Gesù Cristo è riconosciuto non solo dai cristiani, ma anche dagli ebrei e dai musulmani, come un grande profeta. Infatti fu l’ideologia più pagana della storia, il nazismo, a scatenare la guerra ai crocifissi. E’ significativo che oggi nessun politico nè la Chiesa riescono a trovare le parole giuste per raccontarlo.”
Queste sono le parole a difesa del crocifisso che ho ritenuto più meritevoli.
Travaglio vede al di là della visione cattolica, e pone dunque questo simbolo come immagine di libertà, umanità, sofferenza e speranza.
Ma il crocifisso appeso nelle scuole non è solo questo: non rappresenta solo il più grande uomo della storia del mondo. Il primo rivoluzionario. Ma è imposto come simbolo di fede, come segno di un’unica religione.
Fede quella cattolica che non può avere questa autorità in uno stato laico.
Accompagniamo la croce con le foto di Falcone, Borsellino, Impastato, e magari pure El Che... “par condicio” direi...
Ok, va bene, è una idiozia... ma è lo stesso che penserei io nel vedere in un luogo, come la scuola, fonte di cultura di ogni tempo e terra, un solo simbolo di Ideale.
La mia libertà finisce dove inizia la tua. Che libertà è se ci vengono imposti pure gli ideali?
Il ministro La Russa tuona su Rai Uno, ospite di Sposini: “Il crocifisso resterà in tutte le aule di scuola. Possono morire, loro e quei finti organismi internazionali.”
Belle parole, filologicamente degne di un ministro di Berlusconi.
Tutti sul piede di guerra. Un tema a lungo discusso, su cui Tar e giudici nazionali, a volte hanno preferito non esprimersi, e quando lo hanno fatto, hanno agito troppo in fretta e senza alcuna base giuridica.
Non vi è nessuna legge infatti che stabilisce che il crocifisso debba rimanere affisso nelle aule di scuola.
L’unico decreto a riguardo risale ai tempi di Mussolini, giudicato addirittura dalla corte come semplice dispositivo senza alcuna forza di legge, che fornisce indicazioni dell’affissione della croce come semplice arredo.
Non importa se l’articolo 7 della costituizione rivendica chiaramente la laicità dello Stato Italiano.
Il crocifisso è visto come un logo di ideali puri.
Vi voglio riportare un pezzo dell’articolo di Travaglio, in prima pagina oggi su “il Fatto” :
“Dipendesse da me, il crocifisso resterebbe appeso nelle scuole. E non per le penose ragioni accampate da politici e tromboni di destra, centro, sinistra e persino dal Vaticano. Anzi se fosse per quelle, lo leverei anch’io. [...]
Gesù Cristo è un fatto storico e una persona reale, morta ammazzata dopo indicibili torture, pur potendosi agevolmente salvare con qualche parola ambigua, accomodante, politichese, paracula. E’, da duemila anni, uno scandalo sia per chi crede alla resurrezione, sia per chi si ferma al dato storico della crocifissione.
L’immagine vivente di libertà e umanità, di sofferenza e di speranza, di resistenza inerme all’ingiustizia, ma soprattutto di laicità e gratuità.
Gratuità: la parola più scandalosa di questi tempi dominati dagli interessi, dove tutto è in vendita e troppi sono all’asta. Gesù Cristo è riconosciuto non solo dai cristiani, ma anche dagli ebrei e dai musulmani, come un grande profeta. Infatti fu l’ideologia più pagana della storia, il nazismo, a scatenare la guerra ai crocifissi. E’ significativo che oggi nessun politico nè la Chiesa riescono a trovare le parole giuste per raccontarlo.”
Queste sono le parole a difesa del crocifisso che ho ritenuto più meritevoli.
Travaglio vede al di là della visione cattolica, e pone dunque questo simbolo come immagine di libertà, umanità, sofferenza e speranza.
Ma il crocifisso appeso nelle scuole non è solo questo: non rappresenta solo il più grande uomo della storia del mondo. Il primo rivoluzionario. Ma è imposto come simbolo di fede, come segno di un’unica religione.
Fede quella cattolica che non può avere questa autorità in uno stato laico.
Accompagniamo la croce con le foto di Falcone, Borsellino, Impastato, e magari pure El Che... “par condicio” direi...
Ok, va bene, è una idiozia... ma è lo stesso che penserei io nel vedere in un luogo, come la scuola, fonte di cultura di ogni tempo e terra, un solo simbolo di Ideale.
La mia libertà finisce dove inizia la tua. Che libertà è se ci vengono imposti pure gli ideali?
Parola di Tres... Andate in pace!
19 commenti:
Condivido pienamente le parole di Traveglio e di Francesco. Quell'uomo in croce rappresente e porta con se tutte le sofferenze dell'umanità. Fuori dal simbolo religioso per me rappresente questo. VDV
Vincenzo Di Vincenzo scrive:
27 ottobre 2009 alle 08:11Ripeto ancora una volta. A santa Elisabetta è stato applicato il regolamento. Le persone che fanno parte degli organismi del PD (amministratori e dirigenti) che tradiscono non hanno diritto al voto. Abbiamo avuto tre casi. Questa è serietà. Poi Arnone come fa a dire che erano della mozione Franceschini? Il voto non è segreto? E se non ricordo male nessuno degli elettori aveva scritto sulla fronte il nome della mozione. Poi, ripeto, diversi familiari dei tre traditori hanno votato normalmente. Arnone si trova nelle stesse condizioni dei tre soggetti, anche lui traditore. Lui si è schierato contro il partito non solo alle provinciali ma anche nelle scorse elezioni comunali di Santa Elisabetta. Infatti è venuto a comiziare per il candidato del PDL vicino a Iacolino-Alfano contro il candidato del PD Militello. E non dico il resto. Anche da questo si evince chiaramente che la sua è una partita truccata. Gioca per il PD o per il centro destra? Per il PD o per Alfano? Perchè ad Agrigento il centro destra è Alfano. Poveretto si aggrappa ai risultati di Agrigento. Ma è sicuso che quei voti sono suoi? Non è un insulto a chi liberamente ha votato Franceschini. Poveretto mi fa quasi pena e mi fanno pena gli utili idioti che gli fanno sponda. La sinistra agrigentina è stata ed è diretta da persone per bene partendo dalle sezioni che a volte sono luogo di frontiera. A trovarne gente onesta e correta come Capodicasa, Di benedetto, Panepinto, Marinello, Messana ed altri. Lui non è degno nemmeno di nominarli queste persone. Forse non riesce a capire che non lo vogliamo e che stiamo avendo le tasche piene anche di chi gli fa sponda. Se lui dovesse entrare io mi autossospenderò dal partito un minuti dopo e con me centinaia di persone per bene, Se lo metta bene in testa Adragna.BRAVO VDV
grazie caro TRES per avere avuto il coraggio di dare una notizia, per avere affrontato l'insulto fatto dalla corte di strasburgo aprendo sull'argomento un "blog" in questo blog.
una piccola finestra per dire basta a chi pensa che stando seduto qua e là si sente, a suo modo dire, legittimato a sentenziare su tutto e su tutti.
condividendo in buona parte i contenuti del tuo post. volendo sottolineare, come in parte fa Travaglio, che "Gesù Cristo è un fatto storico e una persona reale, morta ammazzata dopo indicibili torture, pur potendosi agevolmente salvare con qualche parola ambigua, accomodante, politichese, paracula. E’, da duemila anni, uno scandalo sia per chi crede alla resurrezione, sia per chi si ferma al dato storico della crocifissione.
L’immagine vivente di libertà e umanità, di sofferenza e di speranza, di resistenza inerme all’ingiustizia, ma soprattutto di laicità e gratuità."
DEVO, PERO', DISSENTIRE QUANDO AFFERMI CHE il crocifisso appeso nelle scuole è imposto come simbolo di fede, come segno di un’unica religione.
NESSUNO IMPONE O HA IMPOSTO NULLA. forse siamo così abituati a mettere e a vedere crocifissi posti in ogni luogo che non possiamo più farne a meno. e magari non comprendiamo affatto il significato e il valore che esso esprime . anche se Travagio si è sforzato di VEDERE al di là del cattolicesimo CREDO CHE IO PER PRIMA NON NE COMPRENDIAMO L'ESSENZA PIù PROFONDA DEL SUO SGINIFICATO E DEL SUO VALORE.
Non possono toglierci il Crocifisso fosse solo perchè ci mancherebbe quella croce che ogni giorno ci carichiamo nel nostro quotidiano, che cerchiamo di sollevare con dignità e di portare fino alla fine con libertà e piena consapevolezza di aver fatto bene.
la laicità dello stato impone... cosa?
dichiarare che esistono altre religioni? altri miti?
la forza di un messaggio, la luce di un parola se sono vere si impongono da sè. la stato non può imporsi di imporre la libertà altrui di credere in altre religioni o in altri movimento di pensiero.
CONCORDO CON TE PIENAMENTE QUANDO INVECE SUGGERISCI DI COLLOCARE, DI SUGGERIRE NELLE PARETI DELLE SCUOLE LE FOTO I SIMBOLI DI COLORO I QUALI SI SONO DISTINTI NELL'IMPEGNO CIVICO A SPESE DELLA PROPRIA VITA.
Nel blog di peppe grillo c'è un calendario dei Santi Laici. ricodiamo puntualmente quanti ogni giorno si spendono per la nostra sicurezza, per la nostra difesa, perchè la GIUSTIZIA UMANA in un certo qual modo funzioni.
SANTI LAICI che magari cattolici non erano ma sono stati Santi Cirenei a portare e sostenere quel crocifisso che tanto deposto vogliamo!!!
grazie a presto
gentile TRES scusa se mi pemetto che c'entra il commento di Di Vincenzo in questo POST?
apro una parentesi che non c'entra nulla con il post in questione.
Poco fa sul nostro profilo di Facebook "Gd Sabettesi Vittoria Giunti" (aggiungetecci chi non lo abbia ancora fatto), un dipendente comunale ha scritto sulla nostra bacheca:
"Finalmente dopo due anni di agonia amministrativa, dovuta alla precedente amministrazione guidata dall'allora sindaco Tommaso Militello,Santa Elisabetta stà svegliandosi da quel lungo letargo. Vedo chè il nostro comune inizia a vivere,a credere nelle istituzioni, i giovani iniziano ad intraprendere iniziative culturali...(teatro, sport) e iniziative di ogni genere.Il nostro Sindaco Dott. Emilio Militello , ogni mattina ,puntualissimo alle otto è gia al comune per tentare di risolvere i problemi dei cittadini. Grazie Sindaco per la disponibilità che dimostri alla gente."
a Enzo Carruba, che non ho ancora avuto il piacere di conoscere personalmente, (ti do del tu visto che abbiamo gia avuto modo di parlare precedentemente via email) voglio ringraziarlo per l'interesse e per lo spazio che ha dato al mio post pure sul suo blog.
caro Enzo... potremmo presentare una bella proposta alle scuole dei nostri comuni per fare affiggere sui muri delle aule, oltre che il crocifisso anche la foto di Falcone e Borsellino.
Potrebbe essere il primo passo di un programma per far conoscere ai ragazzi la vita e le idee di uomini che hanno vissuto per ideali che nei giorni nostri un pò vanno per essere dimenticati, sommersi dall'odore dei soldi e dalla disonestà.
Come si dice... la pianta va curata al momento della crescita...
ma sei sicuro che queste persone che hanno tentato di votare Franceschini, erano tesserate?
O questi sulla testa o sulla carta d'identità, avevano il bollino del PD ? Scuse....
Salve a tutti, vorrei dire due parole a proposito delle ultime discussioni nate dopo la sentenza della corte europea sulla presenza del crocifisso a scuola.
L'Italia è uno stato laico, ciò significa che, le leggi, gli usi e le consuetudini degli italiani prescindono da qualsiasi orientamento religioso.
Io mi chiedo, ormai da diversi anni, come mai in realtà la religione cristiana, specie quella cattolica, si impone nella nostra cultura e nella nostra educazione con il permesso, ovvio, dello stato.
E' chiaro che uno stato laico, come dice di essere l'Italia, non dovrebbe permettere che nelle scuole dell'obbligo venga svolta l'ora di religione, i cui professori, fino all'anno scorso, venivano nominati dalla curia!
Un'altra dimostrazione del fatto che, in realtà l'Italia non è uno stato laico, sta nel nostro calendario, scandito da feste, non solo puramente religiose, ma puramente cattoliche!!!!!
E ancora, mentre nelle aule scolastiche e negli uffici pubblici, figurano i crocifissi, invece nelle chiese cattoliche non figurano per esempio, le immagini degli eroi che hanno combattuto per noi contro la mafia, contro la guerra, contro la violenza; perchè?
In Italia si parla di eutanasia (bloccare delicatamente la sofferenza eterna di una persona), e il Vaticano si intromette, facendo fallire ogni piccolo passo verso lo sviluppo e verso il progresso; in America, esiste ancora la pena di morte, e nessun esponente della chiesa si permette di dire che è uno schiaffo alla civiltà umana!!
Io sono pienamente d'accordo con la sentenza della corte europea, perchè penso che le aule, come tutti gli spazi pubblici, non devono essere luoghi di culto di nessun genere.
Però è anche vero che tutto questo non serve a niente se l'otto dicembre continua ad essere rosso nel calendario, o se durante l'ora di religione a scuola, si continua a parlare solo dei precetti del cattolicesimo.
Quindi mi auguro che, se un cambiamento ci deve essere, allora che si tratti di una vera e propria rivoluzione, altrimenti, lasciamo perdere tutto e concentriamoci su cose più importanti.
Buona domenica a tutti!
Caro Enzo Carrubba, il tuo discorso è certamente bello e sensato e evidenzia il fatto ke cattolici o non cattolici, gli italiani siamo orrmai intrinsi di cristianesimo. il problema è ke di tutti i simboli possibili, abbiamo il crocifisso a ricordarci che Gesu è morto per noi, mentre prima dovremmo ricordarci ke è nato per noi. ed è nato per portarci un unico grande messaggio, cioè ke siamo tutti uguali e che il rispetto dell'altro è l'anello di quella catena che porta alla paca fra gli uomini. A mio avviso l'ostentazione di quel crocefisso toglie uno di questi anelli al rispetto reciproco, perkè lo facciamo entrare di forza nella vita di quelle persone che nel crocefisso nn vedono nulla (protestanti, atei, agnostici,ecc..). Se davvero vogliamo intendere la liberta di religione come lmibertà di esporre il proprio simbolo, allora dovremmo lasciare libere le bambine musulmane di portare il velo o il burka. In francia il velo è proibito nelle scuole ma lo è anke l'ostentazione di grandi croci affinche sia la persona ad imporsi nella società e non la religione, la quale deve restare qualcosa di intimo e profondo per manifestarsi nell'etica e non divenire mero oggetto esteriore che non comporta un cambiamento della morale ma accentua le divisioni. per il resto le mie idee sono egregiamente espresse da Ilenia. Fa piacere comunque averti nel nostro blog!
un abbraccio a tutti e buona domenica
(scusate gli errori ma sto usando una tastiera sbirgitana!)
sono pienamente d'accordo con ilenia e marcella...!!!! non posso aggiungere altro...
Il crocifisso è il simbolo della tradizione cristiana che è presente nella vita di tutti i cittadini di questa comunità, a prescindere dal loro credo religioso e dalla libertà di culto che la costituzione italiana garantisce. E’ opportuno ribadire anche che la religione cattolica, seppur con pari diritto con le altre, è l’unica espressamente citata nella Costituzione Italiana (art. 07).
La laicità dello Stato non si misura con l’esposizione o meno del crocifisso. L’Europa non ci sarebbe senza il cristianesimo. La sentenza della Corte di Strasburgo nega i sentimenti dei popoli europei e non garantisce la laicità”.
Il crocifisso riveste , per i credenti, un valore importante, come segno dell’identità del nostro paese e come simbolo della cultura cristiana che è presente nella vita di tutti i cittadini a prescindere dal loro credo religioso e della libertà di culto. Il crocifisso non assume un significato discriminatorio, se egli rappresenta, valori molto rilevanti, che ispirano il fondamento del nostro vivere civile. Esso è da sempre visto come un simbolo di accoglienza, di comunione di accettazione, la sentenza della corte europea, rischia di farlo apparire un simbolo della divisione e della discordia.
La croce di Gesù Cristo rappresenta, a mio modesto parere, la massima dedizione ad una causa tanto elevata da giustificare il sacrificio della vita. Un esempio che supera gli steccati di ogni sorta e che dovrebbe creare amore, armonia e solidarietà tra i popoli.
Giuseppe Di Vincenzo
ringrazio marcella e francesco per i loro interventi. ringrazio soprattutto chi ci ha messo a disposiziojne uno strumento così importante come la rete WEB. riuesciamo a parlare e a confrontarci abbattendo ogni MURO possibile. seppur vicini di casa gli impegni di lavoro o altro non ci hanno ancora permesso di incontrarci e di prenderci anche un solo caffè ma non posso dire di cnon essere entusiasta quando leggendo i post di questo blog e i vari commenti che seguono sento sinceramente di trovarmi in una società civile in cui mi rispecchio nei valori nelle idee. Credo che in molti di noi ci sono forte potenziali positive che non trovo in molti soggetti che hanno la pretesa di amministrare tanto la cosa pubblica quanto quegli interessi che anche nel privato dovrebbero beneficiare tutti.
bella la proposta dell'immagine di falcone e borsellino da collocare nelle scuole dei nostri comuni. in tal senso avrei un'idea che vi suggerirò successivamente.
E' vero i simboli della cristianità sono così tanti che ormai sembrano imporsi più del dovuti. ma è anche vero che guardare il tema richiamato , "il crocifisso", da queto punto di vista ci porta ad una discussione senza fine. volendo favorire un approfondimento vi faccio cenno ad una esperienza pratica e di vita vissuta.
il rispetto delle religioni delle fedi e dele culture non è possibile PERCHè è GIA UNA REALTA CHE VIENE VISSUTA DA QUANTI SONO MEMBRI E VIVONO SECONDO I DETTAMI DEL MOVIMENTO DEI FOCOLARINI. Chiara Lubich, la fondatrice, ispirandosi alla volontà evangelità che tutti siano una sola cosa è riuscita a tracciare un percorso che va in questa direzione.
nel 1990 ho fatto una bellissima esperienza all'EUR di Roma dove per la prima volta i componenti ddi questo movimento si incontravano con gli amici dei paesi dell'est da poco liberati dai regimi comunisti.
eravamo in 18.000, eravamo cattolici, musulmani, buddisti, atei...
il problema forse più vero è che cerchiamo TUTTI un senso comune di vivere. e non trovandolo cerchiamo nelle singole individualità o in alcuni luoghi comuni le cause del bene o del male di questa società.
togliamo il crocifisso, togliamo le campane, togliamo le processioni...
Il testamento di Tito
Fabrizio De André
Non avrai altro Dio, all'infuori di me,
spesso mi ha fatto pensare:
genti diverse, venute dall'est
dicevan che in fondo era uguale.
Credevano a un altro diverso da te,
e non mi hanno fatto del male.
Credevano a un altro diverso da te
e non mi hanno fatto del male.
Non nominare il nome di Dio,
non nominarlo invano.
Con un coltello piantato nel fianco
gridai la mia pena e il suo nome:
ma forse era stanco, forse troppo occupato
e non ascoltò il mio dolore.
Ma forse era stanco, forse troppo lontano
davvero, lo nominai invano.
Onora il padre. Onora la madre
e onora anche il loro bastone,
bacia la mano che ruppe il tuo naso
perché le chiedevi un boccone:
quando a mio padre si fermò il cuore
non ho provato dolore.
Quando a mio padre si fermò il cuore
non ho provato dolore.
Ricorda di santificare le feste.
Facile per noi ladroni
entrare nei templi che rigurgitan salmi
di schiavi e dei loro padroni
senza finire legati agli altari
sgozzati come animali.
Senza finire legati agli altari
sgozzati come animali.
Il quinto dice "non devi rubare"
e forse io l'ho rispettato
vuotando in silenzio, le tasche già gonfie
di quelli che avevan rubato.
Ma io, senza legge, rubai in nome mio,
quegli altri, nel nome di Dio.
Ma io, senza legge, rubai in nome mio,
quegli altri, nel nome di Dio.
Non commettere atti che non siano puri
cioè non disperdere il seme.
Feconda una donna ogni volta che l'ami, così sarai uomo di fede:
poi la voglia svanisce ed il figlio rimane
e tanti ne uccide la fame.
Io, forse, ho confuso il piacere e l'amore,
ma non ho creato dolore.
Il settimo dice "non ammazzare"
se del cielo vuoi essere degno.
guardatela oggi, questa legge di Dio,
tre volte inchiodata nel legno.
guardate la fine di quel nazareno,
e un ladro non muore di meno.
Guardate la fine di quel nazareno,
e un ladro non muore di meno.
Non dire falsa testimonianza
e aiutali a uccidere un uomo.
Lo sanno a memoria il diritto divino
e scordano sempre il perdono.
Ho spergiurato su Dio e sul mio onore
e no, non ne provo dolore.
Ho spergiurato su Dio e sul mio onore
e no, non ne provo dolore.
Non desiderare la roba degli altri,
non desiderarne la sposa.
Ditelo a quelli, chiedetelo ai pochi
che hanno una donna e qualcosa:
nei letti degli altri, già caldi d'amore
non ho provato dolore.
L'invidia di ieri non è già finita:
stasera vi invidio la vita.
Ma adesso che viene la sera ed il buio
mi toglie il dolore dagli occhi
e scivola il sole al di là delle dune
a violentare altre notti:
io nel vedere quest'uomo che muore,
madre, io provo dolore.
Nella pietà che non cede al rancore,
madre, ho imparato l'amore.
Leggete con cura questa poesia, nell'ultima strova c'è l'essenza del Cristo: l'amore. VDV
faccio finta di non aver letto il commento di VdV...
se mettiamo in gioco DeAndrè in questo argomento ci potremmo inoltrare in uno studio che potrebbe smaterializzare non solo il crocifisso cristiano, ma tutta la sua comunità e struttura.
Invece no. " La buona novella" è l'opera di De Andre' più profondamente religiosa. Umanizza al massimo il Cristo e alla fine lo mette sopra ogni cosa: "Nella pietà che non cede al rancore ho imparato l'amore" . Rifletti su questo. E' la buona novella. Sono venuto per portare su di me tutti i peccati del mondo; a chi ti da uno schiaffo porgi l'altra guangia; ama il prossimo tuo come te stesso eecc. Un ladro e un assassino che alla fine si pente e dice di aver imparato l'amore. Non c'è messaggio più bello di questo. E' l'essenza del cristianesimo. Con la buona novella De Andrè si convertisce e si avvicina a Dio. L'opera è una poesia bellisima per Cristo e ispirata a Cristo, basta leggerla attentamente, caro Francesco. Ecco il crocifisso rappresenta l'amore di Cristo per gli uomini. Ecco io muoio per voi fate che questo mio sacrificio non sia vano. E quando dice ama il prossimo tuo come te stesso vuol dire anche che agli occhi del signore tutti gli uomini sono uguali. Ecco perchè a mio avviso il crocifisso deve rimanere, ripeto, non perchè è un simpolo del cattolicesimo ma perchè è un simpolo che appartiene all'umanità. VDV
mmm... caro Vincenzo... grossomodo abbiamo idee simili...
non si può usare il termine "religioso" con De Andrè...perchè come dici bene dopo "umanizza al massimo Cristo" e la sua famiglia...
ma non lo avvicina a Dio... lo avvicina alla storia dell'uomo.
dici: "il crocifisso deve rimanere, ripeto, non perchè è un simpolo del cattolicesimo ma perchè è un simbolo che appartiene all'umanità"...
ecco quando agli occhi di tutti sarà così... allora che resti pure.
Proviamo a mettere pure una bella foto di falcone e borsellino, o di peppino impastato... o anche di un qualsiasi altro eroe... anche se diciamo "minore" al Cristo...
magari umanizzerà ancor di più il simbolo della croce.
Gli esempi potisivi come Falcone, Borsellino e tutti gli altri caduti o per le proprie idee o per aver fatto bene il loro dovere, la scuola ha l'obbligo di farli studiare, servono a poco le foto appese. Bisogna spiegare perchè nel dopo guerra tanti sindacalisti e dirigenti della sinistra sono stati uccisi dalla mafia, perchè tanti servitori dello stato sono caduti, perchè Dalla Chiesa, Pio la Torre, Mattarella, Peppino Impastato e tanti altri. Quali erano i valori positivi che portavano. Non basta il simpolo bisogna approfondire. La croce invece è il messaggio universale del Cristo, un messaggio che è ancora attuale dopo 2000 anni e di cui c'è ancora bisogno altrimenti rischierenno l'imbarbarimento. Qualsiasi tipo di società se non è guidata da principi sani andrà incontro alla distruzione. Secondo me i principi di uguaglianza, di soledarietà,di onestà, di fratellanza tra i popoli sono principi ancora attuali e haimè ancora non attuati. Ben venga il crocifisso a ricordarceli. VDV
Vince pensi davvero ke il crocefisso serva a ricordarci questi valori? bel risultato allora! guarda ke società che ci ritroviamo: razzista, ladra, corrotta, classista, falso-moralista...
una volta Fazio kiese a Paolo Rossi "se tu fossi ministro dell'istruzione cosa faresti?" e questi rispose "renderei la cultura illegale cosikkè, per il piacere di riscoprire il proibito, i giovani si mettano a spacciare libri". Bene, in un misto di laicità e desiderio della riscoperta del cristianesimo il mio desiderio sarebbe quello di abolire il crocifisso e rendere la parola Cristo vietata...chissà che l'italia non si risvegli in un bisogno di amore e fratellanza! in fondo i regimi ke hanno tentato di distruggere le religioni le hanno solo rinforzate!
per quel ke riguarda il simbolo, comunque resto dell'idea ke nn abbia alcun senso ad oggi, non più di quanto ne avrebbe un Buddha. Per me rimangono due icone sacre e bellissime ma lo sono dentro me, non perké appese ad un chiodo. se le persone non interiorizzano questi simboli, servono solo ad illuderci di essere una società portatrice di sani valori quando in realtà continuiamo solo a portare nelle classi la nostra innata
ipocrisia.
un baciuzzo
un
Ad Enzo Carrubba, magari per il periodo natalizio possiamo organizzare un incontro joppolo-sabbetta. grazie per averci raccontato della tua esperienza. dev'essere stato molto bello, immagino! ma non togliamo simboli nè processioni... semplicemente non rendiamoli obbligatori ma universalmente accettabili, che è diverso!
A presto
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